Decreto Valore Cultura

Valore Cultura – nuovi centri di produzione

In arrivo nuovi centri di produzione artistica per la danza contemporanea. Il sogno delle residenze si avvera?

Una delle novità più eclatanti e positive per la danza inserite dai nostri parlamentari nel corso della conversione in legge del Decreto Valore Cultura (Legge n. 91, G.U. 08/10/2013), è contenuta nella norma che detta “Disposizioni urgenti per la realizzazione di centri di produzione artistica, nonché di musica, danza e teatro contemporanei” (art. 6), ossia “spazi di creazione e produzione di arte, musica, danza e teatro contemporanei”.

Per realizzare tali nuovi centri la legge Valore Cultura stabilisce che “entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con proprio decreto da adottarsi di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, su indicazione dell’Agenzia del Demanio, anche sulla base di segnalazione dei soggetti interessati, individua i beni immobili di proprietà dello Stato, con particolare riferimento alle caserme dismesse e alle scuole militari inutilizzate che possono essere destinati ad ospitare studi di giovani artisti italiani e stranieri”. Tali beni sono “locati o concessi per un periodo non inferiore a dieci anni ad un canone mensile simbolico non superiore ad euro 150 con oneri di manutenzione ordinaria a carico del locatario o concessionario”. Fantastico! Ma quali requisiti devono avere gli artisti per poter locare a pochi euro per 10 anni questi spazi? La legge sostiene che “tali beni sono locati o concessi esclusivamente a cooperative di artisti ed associazioni di artisti, residenti nel territorio italiano, dall’ente gestore che predispone un bando pubblico ai fini dell’assegnazione dei beni ai progetti maggiormente meritevoli. I soggetti collettivi beneficiari della misura devono dimostrare che i soci o gli associati dispongano di un adeguato progetto artistico-culturale. L’eventuale sub-concessione o sub-locazione deve essere preventivamente autorizzata dall’ente gestore”.

Le novità positive su questi nuovi centri di produzione non sono finite qui. La legge infatti prevede che le entrate derivanti dalle locazioni di questi spazi “sono iscritte in un apposito fondo pari ad un milione di euro istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Il fondo è destinato all’erogazione di contributi a fondo perduto a favore delle cooperative di artisti ed associazioni di artisti che compiano opere di manutenzione straordinaria, in proporzione alle spese sostenute”.

Per avere maggiori chiarimenti in merito dovremo aspettare i primi di gennaio quando con nuovi decreti ministeriali saranno definite le modalità di utilizzo di tali beni immobili “per finalità artistiche nonché le modalità di sponsorizzazione, anche al fine di sostenere, in tutto o in parte, i costi connessi alla locazione, concessione, gestione e valorizzazione del bene stesso”.

E’ da evidenziare che l’elenco dei beni immobili dello Stato da locare agli artisti a un canone mensile simbolico, posso aggiungersi anche i beni confiscati alla criminalità e quelli di proprietà di regioni, province e comuni che verranno anch’essi locati a un canone mensile simbolico non superiore ai 150 euro mensili.

Ci auguriamo che dalle parole si passi ai fatti e in tempi brevi possano nascere realmente nuovi centri di produzione anche per la danza dove coreografi e compagnie possano finalmente trovare una casa.

Francesca Bernabini

15/10/2013

Nella foto: la Compagnia Balletto di Roma

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