Opportunità

Stazioni ferroviarie in comodato d’uso a enti no profit o enti locali

Nell’ambito del progetto di riqualificazione delle stazioni ferroviarie, la Rete ferroviaria Italiana offre piccole stazioni a bassissima frequentazione in comodato d’uso gratuito a enti no profit o enti locali per attività di natura non commerciale, ma legate all’uso per fini culturali o sociali.

L’Italia delle cento città è anche l’Italia delle oltre duemila stazioni ferroviarie per le quali il Gruppo Ferrovie dello Stato ha avviato da anni un numerosi programmi di riqualificazione.

Nell’ambito di questo programma è da evidenziare la sorte delle piccole stazioni a bassa frequentazione e scarso traffico dove al posto del personale è in corso la progressiva introduzione di nuove tecnologie per il controllo a distanza. In questi casi, per evitare che l’assenza di operatori ferroviari possa determinare criticità in termini di sicurezza e decoro degli spazi, RFI verifica, caso per caso, la possibilità di valorizzarne gli aspetti commerciali, cercando partner per l’apertura di bar, edicole, esercizi commerciali. Nei casi in cui ciò non è possibile, ossia per le piccole stazioni a bassissima frequentazione, prive di possibilità di sviluppo commerciale,  RFI offre le stazioni in comodato d’uso gratuito a enti no profit o enti locali per attività di natura non commerciale, ma legate all’uso per fini sociali o culturali.

Tali contratti (come definiti all’art. 1803 del Codice Civile) prevedono la cessione dei locali di stazione non più funzionali all’esercizio ferroviario per destinarli ad attività sociali, culturali, di assistenza (tra cui, ad esempio, esposizioni artistiche, accoglienza turistica, ludoteca, riunioni di quartiere, protezione civile, vigili urbani, assistenza ai disagiati, pro-loco, etc.).
In cambio è richiesto che l’ente o l’associazione si faccia carico della piccola manutenzione, della guardiania e della pulizia del fabbricato.
In questo modo la collettività viene arricchita di strutture di servizio e si garantisce un “presenziamento indotto” della stazione, con positivi effetti anche in termini di qualità e decoro.
Nella stessa prospettiva la capogruppo Ferrovie dello Stato sta studiando con le Regioni e le Province Autonome la possibilità di sottoscrivere contratti per l’affidamento in comodato degli immobili delle piccole stazioni, in un’ottica di investimento e qualità.

La durata ordinaria di un comodato è da 5 a 9 anni, salvo casi particolari in cui la durata può essere estesa a fronte di importanti impegni finanziari sostenuti dal comodatario per la ristrutturazione degli immobili affidati.

I contratti di comodato gratuito stipulati da Rete Ferroviaria Italiana erano nel 2007 circa 370 diventati 480 un anno fa. Tante sono tuttavia le piccole stazioni in tutta Italia che devono ancora essere cedute in comodato. Sono infatti 1.700 le stazioni non più funzionali alle attività ferroviarie e la maggior parte di queste non sono particolarmente appetibili per le attività commerciali.

Per ottenere una piccola stazione in comodato la richiesta deve essere indirizzata al responsabile della Direzione Territoriale Produzione RFI  che, in qualità di proprietario consegnatario del bene, verifica la compatibilità dell’operazione e definisce i contenuti/impegni di comodato. L’incarico di formalizzare il rapporto tra le parti è affidato alla società Ferservizi – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Se la danza ha bisogno di spazi prove perché non trovarle riutilizzando una piccola stazione?

Per info: Piccole stazioni in comodato.

21/09/2014

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy