La recensione

Serata speciale al Teatro Costanzi: applausi per gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

Eccezionalmente sul palcoscenico del Teatro Costanzi, si è svolta il 1° aprile 2019 la consueta Lezione Aperta degli allievi della Scuola di Danza dell’Opera di Roma. In scena, le classi degli otto corsi accademici, tenute dall’affiatata squadra di docenti diretta da Laura Comi: i maestri Silvia Curti, Ofelia Gonzalez, Gaia Straccamore, Valentina Canuti, Alessandro Molin, Pablo Moret, Gerardo Porcelluzzi, Eugenio Scigliano, insieme ai maestri al pianoforte Sergio Di Giacomo, Mario Germani e Samuel Tanca. Una bella occasione, quest’anno particolarmente elegante e coinvolgente, per vedere i risultati dello studio annuale e per conoscere le giovani promesse del nostro balletto. Applausi per la direttrice, per i docenti, gli allievi e i diplomandi 2019. Prossimo appuntamento a luglio con lo spettacolo di fine anno accademico.

Notte speciale, lo scorso lunedì 1° aprile, per gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma: eccezionalmente sul palcoscenico del Teatro Costanzi, il giovanissimo ensemble guidato con mano sicura dalla direttrice Laura Comi è stato protagonista della Lezione Aperta, consueto appuntamento aperto al pubblico che chiude la stagione invernale di studio e apre l’intenso periodo d’esami e spettacoli di fine anno accademico.

Tra i toni grigio-argento del fondale, le giovani leve del nostro balletto, in rigorosa tenuta accademica, si sono alternate sull’ampio palcoscenico del Teatro dell’Opera, il cui prestigio finalmente onora l’impegno della storica scuola nel plasmare nuove generazioni di danzatori e future stelle. Un giusto riconoscimento che premia un centro di formazione solido e fruttuoso, che di anno in anno punta su nuovi e più alti obiettivi per valorizzare il talento artistico del nostro paese.

Strumenti della crescita tecnica e interpretativa sono senza dubbio la disciplina, la costanza, la dedizione e il rigore quotidianamente esercitati tra le mura di via Ozieri, sede della scuola di danza, da un’eccellente e infaticabile squadra di docenti: i maestri Silvia Curti, Ofelia Gonzalez, Gaia Straccamore, Valentina Canuti, Alessandro Molin, Pablo Moret, Gerardo Porcelluzzi, Eugenio Scigliano, Alessandro Bigonzetti, Giuseppe Annese.

L’aspetto più bello della Lezione Aperta è proprio quello di riconoscere nei volti e nei gesti disciplinati degli allievi l’impronta dei rispettivi maestri, che da un angolo del proscenio ne dirigono il passo come ‘danzanti’ direttori d’orchestra. Con loro, a completare il quadro delle classi in palcoscenico, i maestri al pianoforte Sergio Di Giacomo, Mario Germani e Samuel Tanca, signori del ritmo e delle melodie, in perfetta sinergia con allievi e docenti.

L’ingresso ordinato degli studenti, tutti insieme nel defilé d’apertura, resta un momento di grande impatto che regala l’immagine di un gruppo rigoglioso, nel quale già immaginiamo la presenza di future étoiles. Subito dopo, ogni singolo corso guadagna il proprio momento in palcoscenico con lezioni brevi, appositamente elaborate dai docenti, per mostrare le fondamentali tappe di studio della tecnica classica e contemporanea, insieme ai principali risultati delle classi 2019.

Ad aprire le danze, gli allievi più piccoli: il primo corso, guidato dal maestro Gerardo Porcelluzzi, si mostra numeroso e compatto, estremamente preciso nell’esecuzione delle sequenze alla sbarra; ci sorprende, ogni volta, la sicura presenza scenica dei giovanissimi allievi, alle prese quest’anno con un palcoscenico e una platea ancora più ampi, diligentemente concentrati e attenti alle indicazioni del maestro. Riconosciamo nelle classi di Gerardo Porcelluzzi una caratteristica cura del dettaglio, fondamentale nella fase di acquisizione delle basi della tecnica classica e per la futura crescita dell’allievo; in particolare, notiamo il perfetto studio della simmetria del corpo e della coordinazione di braccia, gambe e testa.

Caratteristiche che ritroviamo anche nel secondo e terzo corso maschile dello stesso maestro Porcelluzzi: qui le combinazioni si fanno più complesse, gli spostamenti al centro richiedono maggiore equilibrio e controllo delle posizioni, insieme ad un più attento ascolto del ritmo e degli accenti musicali (con il supporto, fondamentale, del maestro Samuel Tanca). Per i giovani inizia in questa fase lo studio dei temuti tour en l’air e delle pirouettes: il gruppo si dichiara sicuro e preciso, e sono già in molti i talenti in scena, giovanissime promesse della danza che confermano l’efficacia del metodo di insegnamento della scuola romana.

Alla guida del secondo e terzo corso femminile c’è la maestra Silvia Curti, che ci regala dinamiche composizioni alla sbarra e al centro, in cui le allieve gestiscono con grande abilità sottili giochi di peso, inclinazioni del busto e cambi di direzione. Il risultato è un insieme danzante, estremamente suggestivo, in cui le difficoltà tecniche, pur presenti, vengono affrontate con grazia e apparente semplicità. Già alle prese con le scarpette da punta, le allieve del terzo corso si esercitano sui primi equilibri e sui giri, mostrando ottima predisposizione e ammirevole attenzione al dettaglio.

Prima dell’esibizione degli allievi più grandi, è il momento della dimostrazione di Propedeutica e Fisiotecnica: in scena, gli studenti di tutti i corsi guidati da Valentina Canuti, docente esperta nelle indispensabili tecniche di supporto allo studio della danza classica. Costruita in forma coreografica, le classi di Fisiotecnica scorrono piacevolmente, dandoci un quadro puntuale dei numerosi esercizi, a terra e in piedi, necessari al più corretto sviluppo muscolare del ballerino. Una dimostrazione a nostro parere utilissima, in quanto esempio per tutte le scuole di danza della più adeguata modalità di insegnamento di una materia difficile e delicata come la tecnica classica.

La seconda parte della serata porta in scena gli allievi più grandi, che infiammano il pubblico con i primi virtuosismi, pas de deux e passaggi coreografici. Il quarto e quinto corso femminile riflettono la grazia e l’eleganza di Gaia Straccamore, étoile dell’Opera di Roma e da qualche anno docente nella Scuola di Danza. Già nella Lezione Aperta 2018, notammo l’amorevole cura della maestra nella ricostruzione del repertorio di insieme; quest’anno la vediamo alle prese con la classe vera e propria, sullo stesso palcoscenico che l’ha vista tante volte protagonista.

I movimenti si fanno più ampi, disegnando nell’aria una danza leggera e armoniosa, ma anche decisa e lineare, con port de bras morbidi, puntuali arabesque, pas de bourée rapidissimi e doppie pirouettes. Il gruppo è estremamente omogeneo, a perfetto agio con i cambi di direzione e la gestione degli spazi, abilmente elaborati dalla maestra Straccamore. Molto bello il finale con piccoli salti sulle punte e passé veloci, che strappano al pubblico vivacissimi applausi.

Travolgenti le classi di quarto e quinto corso maschile di Alessandro Molin, che sempre ci conquista con piglio energico e rigoroso: il maestro non risparmia agli allievi difficili passaggi tecnici e virtuosismi, con aplomb, doppi tour en l’air e grandi salti (puntualmente a destra e a sinistra). I giovani si alternano sulla scena con disciplina e i loro volti sicuri nascondono magicamente lo sforzo fisico. Questo gruppo, in particolare, ci coinvolge per vitalità e resistenza, in un clima di sana competizione in cui i ragazzi si misurano con giri ed entrechat, immaginando le luci di palcoscenici futuri.

Infine, illuminano la scena Ofelia Gonzalez e Pablo Moret, maestri rispettivamente di sesto, settimo e ottavo corso femminile e maschile. Su questi giovani, soprattutto sui diplomandi 2019, sono riposte le più grandi speranze, insieme alla fiducia in una più rigogliosa crescita dei nostri corpi di ballo.

I maestri, ‘colonne portanti’ del centro di formazione romano, portano in classe la puntualità tecnica e stilistica che ne contraddistingue da sempre il raffinato metodo di insegnamento, segnando di una caratteristica eleganza e vigore ogni singolo passaggio. Colpisce, nella classe maschile, la potenza del salto e la prestanza atletica dei giovani allievi, per nulla intimoriti dalle lunghe sequenze di grandi salti. Nella generosa varietà compositiva della maestra Gonzalez, le ballerine si mostrano minuziose e precise, accompagnando il movimento con deliziosa espressività scenica: buoni gli aplomb negli adagi e la coordinazione nei repentini cambi di ritmo durante i passaggi più veloci.

Doti confermate, per ragazzi e ragazze di settimo e ottavo corso, nella dimostrazione della classe di Pas de deux con il maestro Pablo Moret: un gran finale in elegante tutù nero, in cui gli allievi si districano in suggestivi intrecci e disegni coreografici sulle note di Schumann e Liszt eseguite dal maestro Samuel Tanca.

Merita un discorso a parte la dimostrazione di Contemporaneo con gli allievi dal quarto all’ottavo corso con Eugenio Scigliano, già memorabile interprete dello storico Balletto di Toscana e brillante coreografo, ampiamente riconosciuto sulla scena nazionale contemporanea. Lo stile di Scigliano ben si adatta ai corpi disciplinati dei giovani dell’Opera, evidenziandone le linee, la flessibilità e le potenzialità espressive. Articolando l’ampiezza del movimento, grazie ad un puntuale controllo del centro del corpo, il coreografo elabora un moto ondulatorio e plastico, che seziona il gesto senza mai spezzarlo e curandone, al contrario, la continuità e consequenzialità. I giovani interpreti affrontano lo stile con intensità e coinvolgimento, sorprendendoci per la capacità di liberarsi degli schemi accademici riorganizzando la gestione del peso, dello spazio e dell’intreccio a due.

Emerge tra gli altri il giovane Gianvito Gomes, allievo del settimo corso, che dichiara un’eccellente predisposizione alla danza contemporanea grazie ad una naturale e caratteristica dinamica di movimento energica e fluida.

Sono molti i talenti in crescita nella scuola e siamo certi che i loro nomi emergeranno nel corso dei prossimi anni. Segnaliamo qui i diplomandi 2019, abili e preparati danzatori che non vediamo l’ora di ammirare sui nostri più importanti palcoscenici. Tra loro spiccano Martina Quintiliani, ballerina dalle splendide linee e dal sorriso ammaliante, Erika Mezzapesa, che sfoggia una tecnica sicura, e Andrea Marini, ballerino di grande potenza. Buona tecnica anche nei corpi di Sveva De Meo, Ludovica Longobardi, Annarita Maestri, Francesco Cipriani, Francesco Curatolo, Filippo Sartorelli e Luigi Maria De Gregorio, danzatore dalle belle linee. Un plauso va indirizzato anche a Alex Gattola, che in quest’ultimo anno è molto cresciuto tecnicamente. Migliorati anche Lorenzo Torriero e Francesco Zappalà.

Per tutti gli allievi si apre adesso un periodo impegnativo: a breve si terranno gli esami di fine anno e, a luglio, il consueto saggio-spettacolo. Ma intanto, per loro, questa è stata una notte speciale, così come lo è stata per il numeroso pubblico del Costanzi, che ha seguito lo spettacolo con grande attenzione e partecipazione, regalando agli allievi anche meritati applausi a scena aperta. Applausi dunque per la direttrice Laura Comi, per la sua quadra di docenti e per i giovani studenti 2019.

Lula Abicca e Francesca Bernabini

05/04/2019

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy