La recensione

Sabrina Brazzo, Diana Ferrara e Sabrina Massignani: tre donne unite per raccontare George Sand. Applausi per il debutto al Teatro Olimpico di Roma.

Astra Roma Ballet diretto dall’étoile Diana Ferrara ha portato in scena, in prima assoluta al Teatro Olimpico di Roma, George Sand, “uomo” e libertà, coreografia di Sabrina Massignani ispirata alla vita della scrittrice francese dell’Ottocento che scelse nome e abiti maschili contro le convenzioni dell’epoca. Nel ruolo principale, la stella scaligera e internazionale Sabrina Brazzo, accompagnata in scena dal marito e collega Andrea Volpintesta nel ruolo dell’amato Fryderyk Chopin. Sapiente e accurata la costruzione coreografica di Sabrina Massignani, favorita dall’ottima interpretazione dei protagonisti e accolta con numerosi applausi dalla platea dell’Olimpico.

Ci sono donne che per cambiare il mondo hanno cambiato se stesse. Madame Aurore Dupin, appassionata scrittrice dell’Ottocento francese, assecondò il destino di un nome che preannunciava albe di libertà diventando per tutti e per sempre Monsieur George Sand. Nel rifiuto di costumi e convenzioni, Dupin visse da uomo, vestendone gli abiti e denudandone le fragilità in un’epoca in cui nascita e sesso discriminavano ruoli e velleità sociali. George firmò romanzi, novelle e composizioni teatrali, fu attivista politica e contrastò il papato, si oppose al matrimonio e frequentò circoli letterari riservati agli uomini; nello stesso tempo fu moglie, madre e amante dall’animo femminile ardente e senza catene. Per vocazione e istinto divenne il simbolo della donna moderna, la donna con diritto di scelta, aspirazione, professione e stile di vita.

Non è un caso che ci siano tre donne all’origine del progetto George Sand, “uomo” e libertà, produzione di Astra Roma Ballet presentata in prima assoluta il 29 aprile 2016 al Teatro Olimpico di Roma per il Festival Internazionale della Danza. Tre donne determinate, unite in un’impresa creativa appassionante: Diana Ferrara, étoile da trent’anni alla guida della compagnia romana e ispiratrice del progetto, Sabrina Brazzo, stella scaligera nel mondo e protagonista sul palcoscenico dell’Olimpico, e Sabrina Massignani, coreografa veneziana, autrice del racconto danzato. E già non possiamo che sentirci affascinati dal passaggio di testimone tra una donna dell’Ottocento, eroina di un futuro che non avrebbe mai vissuto, e un trio contemporaneo che torna a riflettere su una parità imperfetta.

Svanito il brusio impaziente della platea gremita, il balletto ci regala nella prima scena un assolo di Sabrina Brazzo, splendida Madame Dupin in costume di raso nero e capelli raccolti, protagonista di una scena di intimi tormenti e rivelazioni. Altera e flessuosa insieme, Brazzo è ballerina di prim’ordine, padrona della tecnica classica eppure morbidamente arrendevole alle curve dinamiche del movimento contemporaneo. La tensione muscolare di gambe e braccia lunghissime, in contrasto con la dolcezza dei tratti mediterranei del volto, ne fanno una perfetta George Sand, donna e uomo, implacabile e tenera, innamorata e sfuggente. Resterà lei la protagonista dell’intera coreografia, tra le mille sfumature di una personalità inarrestabile e i tanti personaggi che ne sfioreranno la vita.

I successivi quadri del balletto, ben scanditi da passi a due e movimenti di gruppo, ripercorrono non tanto le vicende biografiche della scrittrice, quanto la progressiva emancipazione della donna, tra furore creativo e passione amorosa. Pur individuando, tra i personaggi, i protagonisti reali delle sue relazioni più note, la narrazione rivendica piena libertà drammaturgica restando fedele ad un’onesta e lucida linearità rappresentativa. Senza scivolare in intellettualismi, Sabrina Massignani tiene ben saldo il disegno complessivo di una creazione che mira al ritratto di una donna coraggiosa, indugiando sì su una spregiudicata femminilità abbigliata da uomo, ma anche su una predisposizione irresistibilmente romantica.

Lo stile della coreografa si adatta con disinvoltura a legazioni sulle punte dalle linee neoclassiche e a morbide composizioni contemporanee che ben assecondano il collage musicale (F. Chopin, O. Respighi, L.v. Beethoven, R. Schumann). Pur citando alcuni maestri del genere, come J. Kylián e W. Forsythe, Massignani si ritaglia spazi di originalità soprattutto nella sapiente alternanza tra movimenti d’insieme e passi a due, ma anche nella gestione del linguaggio coreografico identificativo dei personaggi principali. Ci riferiamo, in particolare, alla chiara scrittura gestuale del ruolo di Fryderyk Chopin, amante celebre della Dupin interpretato per l’occasione dal bravissimo Andrea Volpintesta, ballerino del Teatro alla Scala di Milano. La naturale, estrema sensibilità musicale di Volpintesta esalta un ruolo accuratamente concepito, in cui le movenze più tradizionali del pianista si sciolgono in carezze d’amore e presagi di solitudine. La romantica alleanza tra i due personaggi gode in scena della perfetta affinità tra gli interpreti, partner nel balletto e sposi nella vita.

Bravo anche Domenico Napolitano nel ruolo dello scrittore Alfred De Musset, protagonista di una tempestosa relazione d’amore con George Sand. Prestante e sicuro, Napolitano mostra abilità tecnica e presenza scenica notevoli, che ben accompagnano Sabrina Brazzo in passi a due pieni di vigore e tormento. Il gruppo di Astra Roma Ballet, composto da otto elementi giovani con buona preparazione classica, difetta talvolta nelle sincronie e soffre di una leggera disomogeneità stilistica; troviamo tuttavia ammirevole lo sforzo della coreografa di colmare lo scarto con i ben più esperti protagonisti attraverso un’abile gestione dei quadri musicali e degli spazi scenici, adattandoli alle singole abilità degli interpreti.

Nota dolente, la non perfetta registrazione delle musiche che, a volte, disturba il dolce abbandono alle composizioni dei maestri d’ogni tempo. Nota di merito invece ai raffinati costumi dai bozzetti di Giulio Marchi.

Finalmente riaperto al pubblico, il Teatro Olimpico regala allo spettacolo numerosi applausi e acclama con calore le tre donne protagoniste della serata: Sabrina Brazzo, Diana Ferrara e Sabrina Massignani.

Lula Abicca

5/05/2016

Foto: 1.-2. Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta in George Sand, “uomo” e libertà di Sabrina Massignani, Astra Roma Ballet, ph. Paolo Laudicina; 3.-5. Sabrina Brazzo in George Sand, “uomo” e libertà di Sabrina Massignani, Astra Roma Ballet; 6. Sabrina Brazzo in George Sand, “uomo” e libertà di Sabrina Massignani, Astra Roma Ballet, ph. Paolo Laudicina; 7.-8. Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta in George Sand, “uomo” e libertà di Sabrina Massignani, Astra Roma Ballet, ph. Paolo Laudicina; 9.-10. George Sand, “uomo” e libertà di Sabrina Massignani, Astra Roma Ballet.

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