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Nuovo stop allo spettacolo. AGIS e C.Re.S.Co chiedono un tavolo di lavoro per tornare in scena

Il DPCM reso noto e illustrato ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stata una doccia fredda per tutto il mondo dello spettacolo dal vivo. Teatri, cinema e luoghi di spettacolo sono chiusi da oggi fino al prossimo 24 novembre 2020. Questo nonostante studi di settore abbiano evidenziato che i luoghi di spettacolo sono luoghi sicuri. Di seguito le lettere inviate al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro Franceschini da Agis, Associazione Generale Italiana dello spettacolo, e da C.Re.S.Co, Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea.

La lettera ufficiale di AGIS

Illustre Presidente del Consiglio, Illustre Ministro,
facendo seguito alle fitte interlocuzioni intervenute nella giornata di ieri con il Ministro Franceschini, che ringraziamo per lo sforzo compiuto in queste ore per addivenire a conclusioni differenti, esprimiamo la nostra contrarietà, insieme a larghissima parte dell’opinione pubblica, rispetto alla ipotesi prevista nel DPCM in merito alla sospensione delle attività dei teatri, dei cinema e dei luoghi di spettacolo.

Come evidenziato dai dati di una ricerca da noi effettuata e trasmessa alle Istituzioni ed agli organi di informazione, i luoghi di spettacolo si sono rivelati tra i più sicuri spazi di aggregazione sociale. Riteniamo, pertanto, che la misura prevista sia ingiustamente penalizzante rispetto al nostro settore. Sono stati siglati accordi e protocolli a livello territoriale ed a livello nazionale con le Organizzazioni di categoria per garantire la salute e la sicurezza e tutte le imprese del comparto si sono adeguate assumendosi onerosi investimenti per elevare il livello di prevenzione sia per i lavoratori che per gli spettatori.

Pertanto, riteniamo che vi siano i presupposti affinché i teatri, le sale cinematografiche e da concerto siano escluse da provvedimenti restrittivi, alla luce di dati oggettivi che siamo pronti a dimostrare nelle sedi opportune.

Una nuova chiusura delle attività del settore comporterebbe un colpo difficilmente superabile ed una drammatica ricaduta sulle decine di migliaia di lavoratori ed artisti, già al limite del sostentamento a causa del crollo del reddito. Si tratterebbe di una scelta devastante per l’intero Paese.

Chiediamo sin da subito l’apertura di un tavolo al fine di individuare possibili strumenti idonei ad affrontare le situazioni di maggiore sofferenza e a garantire più certezza per il futuro.

Confidando in una comprensione delle ragioni esposte,
si porgono cordiali saluti.

Carlo Fontana
Presidente AGIS

 

Richiesta di C.Re.S.Co per la costituzione di un tavolo tecnico scientifico per il settore dello spettacolo dal vivo

C.Re.S.Co – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea,  ha inviato oggi, 25 ottobre, una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro Dario Franceschini e al Ministro Speranza in risposta alla chiusura di cinema e teatri contenuta nel DPCM 24/10/2020 (art. 1, m).

Pur comprendendo la gravità dell’emergenza sanitaria in atto e la necessità di contenere la diffusione del Covid_19, il Coordinamento apprende con immensa preoccupazione tale decisione.
Le imprese e i lavoratori del comparto hanno infatti dimostrato uno straordinario impegno nel rispetto dei protocolli sin dalle prime fasi della pandemia, rendendo i luoghi di spettacolo spazi estremamente sicuri, come dimostrato dai dati relativi alla diffusione del Covid_19 all’interno di cinema e teatri. La chiusura annunciata in queste ora vanifica gli immensi sforzi, anche e soprattutto economici, che sono stati affrontati per adeguare le strutture nel rispetto del distanziamento, per garantire l’occupazione del settore e per rassicurare i tanti cittadini e le tante cittadine che in questi mesi hanno partecipato agli eventi culturali proposti all’aperto e al chiuso in ottemperanza alle norme previste.

C.Re.S.Co, sulla scorta di quanto già vissuto nelle prime fasi dell’emergenza, ribadisce oggi con forza la necessità di prevedere nell’immediato adeguate forme di ristoro per il comparto, con particolare attenzione alle categorie più fragili. Le indennità previste per i lavoratori e le misure di ristoro destinate alle imprese finora si sono rivelate insufficienti a garantire la sopravvivenza del settore, pertanto sono state richieste immediatamente forme di tutela reali e strutturate, che vadano ben oltre la logica dell’ una tantum.

Per tutte le ragioni sopra descritte C.Re.S.Co ha richiesto l’attivazione immediata di tavoli specifici di confronto con i Ministri competenti.

26/10/2020

 

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