Zig zag tra i cartelloni italiani

Natale, tempo di Schiaccianoci

Evergreen natalizio, torna Schiaccianoci nei teatri italiani. In calo le compagnie russe o pseudo russe. Nelle fondazioni liriche Schiaccianoci in edizione classica, à la carte e anche on ice. Da non perdere i deliziosi adattamenti della Scuola dell’Accademia Teatro alla Scala e della Scuola dell’Opera di Roma.

Con l’avvicinarsi del Natale, ci eravamo abituati a registrare un fenomeno curioso: la danza classica, dimenticata in qualche soffitta o in cantina per tutto l’anno, rispuntava fuori i primi di dicembre assieme all’albero di Natale, ai fiocchi, alle ghirlande e agli angioletti.

Eppure qualcosa in questi ultimi due o tre anni è cambiato. Sono sempre meno le compagnie provenienti dai Paesi dell’Est che arrivano in Italia con tutù, scarpette da punta e camion con gli allestimenti per soddisfare, con tour estenuanti e ritmi di lavoro schiavistici, la voglia di classico che ha contagiato per almeno un decennio i direttori di teatro. Certo anche quest’anno avremo in tour il Balletto di San Pietroburgo e il Balletto di Mosca Le Classique, ma non una vera e propria orda di compagnie estere come negli anni passati.

Non che quest’invasione di ballerini russi, ucraini, croati, bulgari e romeni mi manca particolarmente. Anzi! Mi ha sempre dato quasi fastidio veder colonizzata la nostra bella Italia che dimentica che la prima interprete principale di Schiaccianoci, titolo natalizio per eccellenza, è stata, nel 1892, l’italianissima Antonietta Dell’Era.

Certo è che quest’anno le compagnie estere, con uno Schiaccianoci da consegnare “chiavi in mano” ai direttori dei teatri come un bel pacchetto pronto e già confezionato, sono certamente meno.

Perché? I direttori di teatro non sono più convinti che la danza classica ben si abbina al Natale e che è una proposta gradita al pubblico come il pandoro o il panettone? Non credo questo. Credo piuttosto che dopo anni in cui i teatri hanno registrato il tutto esaurito, anche in presenza di compagnie di dubbia qualità, ci si sia resi conto che il pubblico vuole certamente un classico Schiaccianoci a Natale ma lo vuole di qualità. E la qualità costa. E la qualità in tempo di crisi non è un qualcosa che ci si può permettere. Insomma: per far arrivare il pubblico a teatro e fare botteghino non basta più un bell’albero di Natale piantato in mezzo alla scena o un valzer dei fiocchi di neve su base registrata. Ci vuole anche un corpo di ballo degno di questo nome.

Se dunque è diventata più difficile la vita di quelle agenzie e impresari che portavano in lungo e in largo per tutto lo stivale compagnie dai nomi russi, poco blasonate e spesso raccogliticce, difficile sta diventato quest’anno per il pubblico riuscire ad assistere ad una versione classica di Schiaccianoci, nonostante questo sia il titolo più gettonato nelle nostre fondazioni lirico sinfoniche.

Uno Schiaccianoci classico è in scena solo al Teatro San Carlo di Napoli dal 29 dicembre al 5 gennaio con le coreografie dall’originale di Ivanov riprese da Alessandra Panzavolta, direttrice del corpo di ballo sancarliano. Nei ruoli principali si alternano le coppie Giuseppe Picone e Ambra Vallo, Alessandro Macario e Anbeta Toromani. Accanto a loro il Corpo di ballo e gli allievi della Scuola di ballo del Teatro San Carlo diretti da Anna Razzi.

Classico era anche lo Schiaccianoci proposto fra novembre e lo scorso 3 dicembre al Teatro Carlo Felice di Genova, ma era uno Schiaccianoci on ice, ossia un balletto classico danzato interamente sui pattini e sul ghiaccio!

Rivisitazioni più o meno contemporanee sono annunciate dalle altre fondazioni liriche. Ne è un esempio lo Schiaccianoci à la carte che debutta al Teatro Ristori di Verona il 20 dicembre con una sola replica il giorno successivo. Si tratta di una nuova produzione dalla Fondazione Arena di Verona, che vede in scena il Corpo di ballo areniano, anche se gli spettacoli sono fuori abbonamento. Lo spettacolo è costruito sulle suite del balletto di Ciaikovsky arrangiate da Duke Ellington e Billy Strayhorn, per la coreografia di Renato Zanella.

Schiaccianoci è anche il titolo proposto dal 20 al 31 dicembre per 7 recite al Comunale di Firenze da MaggioDanza. La versione coreografica è firmata in questo caso dall’attuale direttore Giorgio Mancini anche autore dei costumi.

Anche il Teatro Massimo di Palermo, ormai orfano di un suo direttore di ballo, porta in scena dal 17 al 22 dicembre per 7 recite Lo Schiaccianoci: la versione coreografica è firmata da Amedeo Amodio con scene e costumi di Emanuele Luzzati.

Un consiglio: se volete vedere una bella versione di Schiaccianoci (bella nella coreografia fedele all’originale, con dei bei costumi e soprattutto con dei bravi interpreti) non mancate agli spettacoli della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e a quelli della Scuola di ballo dell’Opera di Roma. La Scuola scaligera presenta per il terzo anno consecutivo (dato l’enorme successo di pubblico) al Piccolo Teatro Strehler di Milano dal 13 al 22 dicembre una versione coreografica classica, e assolutamente deliziosa, di Schiaccianoci firmata da Frédéric Olivieri dall’originale di Ivanov. La Scuola di Danza dl Teatro dell’Opera diretta da Laura Comi, presenta dal 4 al 15 dicembre al Teatro Nazionale di Roma uno squisito Schiaccianoci firmato dai maestri della Scuola Ofelia Gonzalez e Pablo Moret. Occhio ai giovani interpreti in scena. Tra loro ci sono non poche future étoile.

E se Roma e Milano sono troppo lontane o se non riuscite a trovare un biglietto, l’unica altra alternativa è il cinema, con Lo Schiaccianoci trasmesso in diretta live dalla Royal Opera House il 12 dicembre. In scena la compagnia del Royal Ballet con l’italiano Federico Bonelli, ormai vera star del teatro londinese, nel ruolo del Principe, Laura Morena nel ruolo della Fata Confetto e Emma Maguire in quello di Clara.

Francesca Bernabini

3/12/2013

Nelle foto: gli allievi della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala ne Lo Schiaccianoci 

Tra i tanti Schiaccianoci sul web vi propongo questo con Mikhai Baryshnikov, Gelsey Kirkland e l’American Ballet Theatre (1977)

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