La recensione

Meritati applausi, anche a scena aperta, al Saggio Spettacolo della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

È andato in scena con successo martedì 12 luglio 2016, al Teatro Costanzi, il Saggio spettacolo di fine anno degli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi. In programma due coreografie originali curate da Alessandro Bigonzetti e Massimo Moricone e un estratto da La Bayadère ripreso dai docenti Ofelia Gonzalez e Pablo Moret. Lo spettacolo, curato fin nei più piccoli dettagli, evidenzia l’alto livello tecnico della Scuola, rivela talenti del futuro e i nuovi professionisti.

Lo spettacolo di fine anno per una Scuola di danza di storico prestigio come quella del Teatro dell’Opera di Roma è una notte fuori dall’ordinario, meticolosamente preparata dagli allievi e attesa con grande interesse da maestri, pubblico e critica. Il Saggio è del resto la migliore fotografia delle nuove generazioni in fioritura, l’istantanea di un laboratorio in fermento che mira sempre, imperterrito, al futuro. Le attese si amplificano, certamente, quando ad accogliere i giovani ballerini c’è il più importante palcoscenico della capitale: un Teatro Costanzi dorato e gremito, vivacizzato per l’occasione del 12 luglio 2016 dagli occhi entusiasti di familiari e appassionati.

L’apertura dello spettacolo è stata affidata quest’anno al coreografo Alessandro Bigonzetti, già solista negli anni Novanta del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera e danzatore della più fiorente stagione del Balletto di Toscana. Il suo Concerto in oro porta in scena gli allievi di tutti i corsi accademici, in una distribuzione per quadri di assoluto rigore, che ben asseconda le armonie cristalline di Franz Schubert. L’oro del titolo riempie di venature luminose abiti e contorni scenici, donando alle figure un’aura di inafferrabile preziosità, similmente a quella giovinezza viva e sfuggente che nasconde sapienza e virtù. Nel rispetto della suddivisione delle classi, Bigonzetti gestisce le scene in modo niente affatto didascalico, consentendo una chiara visione dei differenti livelli e creando raccordi di accattivante appeal che ammirevolmente salvano la continuità estetica dell’opera d’insieme.

Ci riferiamo agli assoli, ai pas de deux e pas de trois eseguiti dagli allievi dei corsi superiori, che ben intervallano l’immissione dei gruppi più giovani con legazioni e intrecci dagli inattesi virtuosismi: attimi di elegante sospensione prima dell’abbandono alla disciplinata dolcezza dell’esercito dei più piccoli. Il risultato è una coreografia certamente riuscita, volata, densa di disegni, scambi, entrate ed uscite fantasiose, studiata nei minimi particolari per non lasciare allo spettatore vuoti di sguardi ed emozioni. Tecnicamente e musicalmente arduo (molteplici gli aplomb, i salti sulle punte, i giri sospesi nel finale, canoni e alternanze ritmiche complesse), Concerto in Oro rappresenta in modo magistrale il gruppo accademico del Teatro dell’Opera, all’altezza dello sfarzo coreografico e perfettamente coordinato nella gestione di spazi e sincronie.

Merito del coreografo, ma anche dei docenti della scuola diretta da Laura Comi, il cui accurato lavoro in sala appare quanto mai evidente: si distinguono i giovanissimi dei primi corsi (condotti dai maestri Gerardo Porcelluzzi e Carla Rossi) per la deliziosa presenza scenica e per la sicurezza musicale con cui affrontano il balletto, precisi e disinvolti nei rapidi battement e port de bras. Riempiono la scena di ligia e aggraziata bellezza, le ballerine del quinto corso (seguite dalla docente Anna Maria Garagozzo), un gruppo che sempre ci affascina per la non comune linearità stilistica da ‘piccolo corpo di ballo’ e per un’omogenea eleganza d’insieme che esalta le individuali doti di leggiadria. Rigore e pulizia informano anche le esibizioni dei corsi guidati da Alessandro Molin.

Tra i solisti, segnaliamo la giovane Arianna Tiberi, già ammessa per la prossima stagione tra i talenti del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Favorita da linee flessuose, Arianna Tiberi è una danzatrice dal piglio moderno e scattante, che aggira le leziosità accademiche a favore di un’intensità dinamica fresca e giovanile, salda e sicura. Ineccepibile nei passaggi più complessi, Arianna sorprende negli intrecci di coppia e nei repentini cambi di ritmo, ugualmente a proprio agio in giri e grandi salti. La accompagna con sicurezza Alessandro Casà, prestante porteur che ben gestisce le difficili soluzioni coreografiche di Bigonzetti e le doti della partner. Si confermano ottimi interpreti Dennis Vizzini, recentemente selezionato per il Corpo di Ballo del Teatro romano, e Simone Agrò, allievo talentuoso del settimo anno: Dennis Vizzini sfoggia in ogni assolo invidiabile capacità di giro e un’essenzialità stilistica che ne esalta pulizia e sicurezza; più vivace, Simone Agrò aggredisce il palcoscenico con spirito virtuoso, riuscendo nell’impresa di catturare l’attenzione anche nei momenti di gruppo, dove emerge non solo per presenza e tecnica, ma anche per una musicalità sorprendentemente raffinata. E nuovamente segnaliamo il quindicenne Nicola Di Vico (sesto corso), il cui spettacolare salto già naturalmente richiama lo sguardo: un talento delicato e prezioso, accentuato da una fisicità e da un volto d’antica regalità, che il giovane onora con una grazia di movimento e un aplomb scenico del tutto personale ed identificativo.

La seconda parte del saggio si apre con Untitled, coreografia di danza contemporanea firmata da Massimo Moricone per i corsi intermedi e superiori. Sulle musiche di Aleksandr Skrjabin e Sergej Rachmaninov, un folto gruppo (per lo più maschile) respira all’unisono e disarticola il gesto, alternando curve di movimento continuo a frecce dinamiche improvvise. La coreografia cita il lavoro d’improvvisazione che anima le lezioni di contemporaneo condotte da Moricone all’interno della scuola, rivela un ottimo adattamento stilistico dei giovani danzatori al linguaggio contemporaneo e un’evidente plasticità di movimento, e evidenzia i risultati di un efficiente studio sulla tecnica e sull’affiatamento di gruppo. Ben riuscito il pas de deux tra Dennis Vizzini e Simone Agrò, abili nel governare musica e spazi, morbidi eppure vigorosi negli scambi, bravi nell’approfittare del suolo e del respiro per esplodere in grandi salti e prese. Ottima prova anche per Marco Esposito, diplomato 2016, il cui physique du rôle classico svela in questo brano una inaspettata dimestichezza contemporanea: il corpo longilineo, in contrasto con un movimento terreno e intenso, ne esalta favorevolmente le sfumature liriche e, a tratti, béjartiane.

Chiude la serata La Bayadère Divertissement, coreografia di Marius Petipa su musica di Ludwig Minkus, ripresa dai docenti degli ultimi corsi Ofelia Gonzalez e Pablo Moret. Al riparo dalle tinte più grigie della storia di Solor e Nikiya, l’estratto porta in scena le scene gioiose di un ricco festeggiamento, attraverso quadri e danze dai caratteristici stili e costumi. Sottolineiamo della coreografia l’estrema cura dei dettagli, soprattutto nell’utilizzo di accessori scenici (come veli, ventagli, pappagalli e strumenti ritmici), che richiedono un non trascurabile esercizio di coordinazione in salvaguardia della continuità tecnica e stilistica delle legazioni. Abili, gli interpreti, nell’immersione musicale e, i maestri, nella gestione dei differenti livelli accademici, in un approccio al repertorio particolarmente rigoroso non solo nella tecnica ma nella resa dei personaggi.

Nel ruolo di Gamzatti, Arianna Tiberi conferma le proprie qualità, arricchite in questo caso da ulteriori virtuosismi perfettamente eseguiti. Marco Esposito, fisicamente adatto al ruolo di Solor, è qui un partner sicuro e affronta le insidie tecniche dell’assolo mostrando ottime doti e una tecnica solistica forse ancora da affinare con ulteriore studio. Notiamo tra gli altri, Beatrice Foddi, diplomata di quest’anno e selezionata per la compagnia dell’Opera, per la sicurezza tecnica che le consente di affrontare stili differenti e per una caratteristica e cinematografica bellezza nei tratti. Ottima la pulizia e l’assieme delle quattro donne in tutù (oltre a Beatrice Foddi, anche Madalina Purice, Carla Mammo Zagarella e Noemi Tosone) e le sei protagoniste della Danza del Pappagallo (Maria Vittoria Frascarelli, Zeudi Testa, Alice Amorotti, Filomena Arcuri, Erika Mezzapesa e Martina Quintiliani).

Da segnalare di nuovo, Dennis Vizzini, idolo d’oro autorevole e preciso, Camilla Mancuso, appena sedicenne e già diplomata di ottavo corso, deliziosa danzatrice qui alle prese con gli equilibri e i rapidi pas couru della Danza dell’Anfora. Esplosione d’applausi infine per la Danza Tribale, travolgente per dinamismo, ritmo ed energia (interpreti principali: Carla Farina, Giuseppe Montalto e Alessandro Burini).

Il Saggio 2016 chiude un anno di rivoluzioni per il Teatro dell’Opera di Roma, ormai lanciato verso nuove imprese e polo d’attrazione artistica per un pubblico sempre più ampio e diversificato. Troviamo che la Scuola di Danza ben si adatti alle rinnovate attese, esprimendo uno straordinario sforzo di investimento sulle giovani generazioni, che ci auguriamo vengano coinvolte in misura crescente nelle produzioni della compagnia e sostenute nell’avvio alla professione. Certamente, la Scuola diretta da Laura Comi, dimostra oggi di lavorare bene sui singoli talenti, garantendo un’ottima preparazione ai professionisti del futuro. Un lavoro supportato da una squadra esperta, efficiente e motivata (composta, insieme ai colleghi già nominati, dai docenti Silvia CurtiValentina Canuti, Giuseppe Annese e dai maestri accompagnatori Emanuele Lucchisani, Sergio Di Giacomo, Samuel Tanca).

Alla luce di tali conferme, rinnoviamo l’augurio di nuovi investimenti istituzionali a favore centro di formazione romano la cui eccellenza riteniamo debba essere salvaguardata e ulteriormente supportata attraverso spazi adeguati e occasioni di crescente visibilità.

Lula Abicca

18/07/2016

Foto: 1.-9. Concerto in oro di Alessandro Bigonzetti, Scuola di danza Teatro Opera Roma; 10.-17. Untitled di Massimo Moricone, Scuola di danza Teatro Opera Roma; 18.-19. Arianna Tiberi e Marco Esposito, La Bayadère Divertissement, coreografia ripresa da Ofelia Gonzalez e Pablo Moret, Scuola danza Teatro Opera Roma; 20.-21. Arianna Tiberi, La Bayadère Divertissement, Scuola danza Teatro Opera Roma; 22. Beatrice Foddi, Madalina Purice, Carla Mammo Zagarella e Noemi Tosone, La Bayadère Divertissement, Scuola danza Teatro Opera Roma; 23. Dennis Vizzini, La Bayadère Divertissement, Scuola danza Teatro Opera Roma; 24. Camilla Mancuso, La Bayadère Divertissement, Scuola danza Teatro Opera Roma; 25.-26. La Bayadère Divertissement, Scuola danza Teatro Opera Roma. Tutte le foto sono state scattate da Yasuko Kageyama, Opera Roma.

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy