La recensione di Danzaeffebi

Les Etoile. Un Gala a Roma con Svetlana Zakharova, Marianela Nuñez e Silvia Azzoni, stelle a double face.

Un Gala scintillante Les Etoile all’Auditorium Conciliazione di Roma. Organizzato con maestria da Daniele Cipriani, il Gala ha evidenziato la versatilità interpretativa delle stelle in scena. Svetlana Zakharova ha infiammato la platea con un intenso assolo contemporaneo e un’impeccabile Le corsaire in coppia con il possente Mikhail Lobukhin. Marianela Nuñez, in coppia con Thiago Soares, è stata una maliziosa Kitri e una languida Odette. Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko hanno proposto due brani di Neumeier molto diversi fra loro: struggente il primo, colorato di Hollywood il secondo. Anastasia Stashkevich e Vyacheslav Lopatin hanno giocato con Petipa. Un tifo da stadio ha salutato le esibizioni delle stelle in scena.

Ci sono alcuni ingredienti magici che ricorrono, come cifra d’autore, nei diversi Gala romani firmati da Daniele Cipriani e che ne decretano l’immancabile successo. Il primo è certamente l’altissimo livello degli interpreti in scena. Il secondo è la scelta di un tema preciso e che segna l’evento. Il terzo, più nascosto e per questo ancora più magico, è il gioco dei contrasti.

E un meraviglioso gioco dei contrasti è stato il Gala Les Etoile, andato in scena con enorme successo di pubblico all’Auditorium Conciliazione di Roma lo scorso 10 e 11 gennaio 2015, un grande evento unico e raffinato, studiato apposta per la capitale. In questo caso se il tema del Gala era l’étoile donna, la ballerina, il gioco dei contrasti era sia la differenza di provenienza, stile e caratteristiche delle étoile, che i brani presentati  che hanno messo in evidenza le loro straordinarie capacità interpretative, la loro versatilità, in un gioco di bianchi e neri, o meglio in un gioco di étoile double face, che ha reso varia, veloce e vivace la serata.

Questo gioco sottile è apparso evidente con l’entrata in scena di Svetlana Zakharova. L’étoile si è presentata al pubblico romano a piedi nudi, con i capelli sciolti, in una coreografia contemporanea cucita su misura per lei da Motoko Hirayama, un assolo intenso con una sedia come partner, un brano drammatico, potente, coinvolgente, che toglieva il respiro. La Zakharova è qui una splendida danzatrice contemporanea. Magistrale la sua capacità di interpretare il dolore e la solitudine di una donna. Spettacolari le sue gambe dalle linee infinite, puntate al cielo come frecce, lampi improvvisi in una tempesta di emozioni.  Da donna tormentata in questo Revelation,  la Zakharova si è trasformata in vera regina del palcoscenico nell’impeccabile interpretazione de Le Corsaire che ha chiuso la serata.  Nel passo a due con il suo prestante e possente partner Mikhail Lobukhin,  la Zakharova ha calibrato ogni singolo gesto, con eleganza e perfezione per poi sfoderare una sicurezza travolgente nell’esecuzione dei fouetté, bissati nei saluti finali, una sorpresa questa che ha mandato in delirio il pubblico. Che dire: la Zakharova è la bellezza assoluta!

Double face, anche qui con sorpresa, i due brani portati in scena con grande maestria da Silvia Azzoni e dal suo partner Oleksandr Ryabko, due coreografie di John Neumeier  molto diverse fra loro. La prima era un raffinato pas de deux dalla Terza Sinfonia di Gustav Mahler, un lavoro ricco di phatos che ha messo in evidenza il perfetto unisono della coppia, una sintonia perfetta e struggente. La seconda, Shall we dance, costruita sulle note di Gershwin, strizzava l’occhio al musical, all’America hollywoodiana, ai film in bianco e nero di Fred Astaire. Divertente, virtuosistico e ammiccante, il brano, magistralmente eseguito dalla coppia Azzoni  – Ryabko, qui con cilindro e guanti bianchi, ha colorato la serata esaltando l’affiatamento della coppia.

Il gioco dei contrasti ha caratterizzato anche l’esibizione di Marianela Nuñez, in coppia con il marito Thiago Soares.La Nuñez è stata una Kitri, maliziosa, intrigante e impertinente nel pas de deux da Don Chisciotte. Ci ha regalato un’interpretazione scintillante, colorata da una generosità tutta latina. Si è poi trasformata in una Odette meravigliosamente languida e struggente nel pas de deux dal Lago dei Cigni. Calibrati e straordinariamente legati tutti i passaggi. Fantastici  e sorprendenti i suoi ormai mitici equilibri in arabesque, con la gamba di terra che sembra inchiodata al suolo.

Il gioco dei contrasti nel segno di Petipa ha caratterizzato anche le due esibizioni di Anastasia Stashkevich e Vyacheslav Lopatin.  Le stelle le Bolshoi  hanno aperto la serata con un vero classico del repertorio, ossia l pas de deux finale de Lo Schiaccianoci (solo Adagio e coda), eseguito con rigore, e ci hanno proposto, sempre di Petipa, un pas de deux da Il Talismano, un passo a due classico decisamente poco noto al pubblico italiano e scandito da un crescendo di virtuosismi. Se nel primo brano abbiamo applaudito Anastasia Stashkevich, sicura e sorridente, la parte da leone nel secondo brano l’ha giocata Vyacheslav Lopatinche ha lasciato senza fiato il pubblico per i suoi saldi acrobatici nella variazione e nella coda finale.

Da segnalare anche la pulizia, la musicalità e l’ottimo assieme delle quattro interpreti che hanno introdotto i pas de deux da Don Chisciotte e dal Lago della coppia Nuñez-Soares: Giorgia Calenda, Flavia Morgante, Susanna Salvi e Flavia Stocchi.

Nel complesso la serata è stata memorabile. E non è un caso che il pubblico capitolino, solitamente parco negli applausi, ha accompagnato la serata con applausi e urli di apprezzamento degni di uno stadio. L’entusiasmo della platea si è scatenato nel defilé finale che ha visto le quattro coppie sfilare e improvvisare giocosamente sulle note della coda Le Corsaire, quasi oscurato dal battito delle mani del pubblico che andato letteralmente in delirio nel bis dei fouetté della Zakharova.

Francesca Bernabini

16/01/2015

Foto di Enrico Della Valle: da 1. a 8. Svetlana Zakharova in Revelation di Motoko Hirayama; 9.-10. Svetlana Zakharova e Mikhail Lobukhin in Le Corsaire; 11.-12. Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko nella Terza Sinfonia di Gustav Mahler di Neumeier; 13.-15. Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko in Shall we dance di Neumeier, ph Enrico Ripari; 16. Marianela Nuñez e Thiago Soares in Don Chisciotte; 17. Marianela Nuñez e Thiago Soares nel Lago dei Cigni; 18. Anastasia Stashkevich e Vyacheslav Lopatin ne Lo Schiaccianoci; 19. – 21. Anastasia Stashkevich e Vyacheslav Lopatin ne Il Talismano.

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