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La magia dello Schiaccianoci di Amedo Amodio al Teatro dell’Opera di Roma

Un grande successo di pubblico accompagna le diverse repliche de Lo Schiaccianoci di Amedeo Amodio in scena fino al 4 gennaio 2015 al Teatro dell’Opera di Roma. E’ questa una versione magica e colorata, resa meravigliosa da scene e costumi di Emanuele Luzzatti. Originale la drammaturgia, la coreografia e la caratterizzazione dei personaggi ben interpretati dal Corpo di ballo. Da non perdere.

Finalmente un bello spettacolo al Teatro dell’Opera di Roma, uno di quelli da consigliare agli amici. E’ Lo Schiaccianoci di Amedeo Amodio, magico, colorato, onirico e effervescente. Una vera delizia per gli occhi. Un vero regalo di Natale.

Creato su musica di Čajkovskij per Aterballetto, diventato un classico negli anni Novanta per i tanti successi ottenuti in tournée, presentato all’Opera di Roma dal 1997 al 1999, Lo Schiaccianoci di Amodio è stato riallestito lo scorso anno al Massimo di Palermo e quest’anno nuovamente all’Opera di Roma. Per fortuna! Tra le tante riscritture in circolazione questa è decisamente tra le più originali. E’ un meraviglioso racconto fantastico, ricco di doppi e tripli sensi, a tratti ambiguo ma comunque capace ancora oggi di affascinare e suscitare forti emozioni.

Tanti i punti di forza del balletto. La coreografia, originale, fantasiosa, musicalissima, che si dipana attraverso quadri rapidi e improvvisi. La caratterizzazione dei personaggi, resa sublime attraverso una cromia di linguaggi che dal classico più puro arriva alla scomposizione della break dance in un mescolamento di stili di folgorante bellezza. Le scenografie e i costumi firmati da Emanuele Luzzati, ancora oggi favolosi, magici e stupefacenti, su cui si incastonano i suggestivi giochi di ombre qui eseguiti dal Teatro d’ombre L’Asina sull’isola.

Originale anche la drammaturgia, più vicina all’originale racconto di E.T.A. Hoffmann Lo Schiaccianoci e il Re Topi che all’interpretazione classica di Petipa i cui echi si ritrovano solo nel passo a due finale. L’originalità dell’allestimento si coglie già dalle prime battute musicali. Non la classica overture di Ciaikovsky eseguita dall’orchestra a sipario chiuso ma un originale intervento musicale con Drosselmeier sul proscenio e che ci introduce nella fiaba. E’ lui il vero motore della favola, il demiurgo artefice delle magie che si susseguono nel balletto, colui che dà forma alle fantasie oniriche di Clara. E’ lui che apre il sipario e ci conduce nella camera da letto di Clara e Fritz, qui due fratelli vestiti da notte. Sul fondo i numeri e le lettere del 24 dicembre ci trasportano subito nella dimensione del sogno, nella magica notte di Natale dove una realtà parallela, quella di Clara, prende vita. I due fratelli salgono a bordo di enormi dondoli di legno, un cavallo e un’oca, e passando tra scatole di regali, giocattoli e personaggi di fantasia, si arriva nel salotto di casa Stahlbaum dove grotteschi invitati, genitori sopra le righe e nonni con le poltrone incorporate danzano il balletto dello scambio dei regali. Le magie di Drosselmeier danno vita alla rappresentazione della fiaba della Noce dura con la storia della principessina Pirlipat, uno spettacolo nello spettacolo, animano un’arlecchina, un soldatino e lo Schiaccianoci. In un caleidoscopio di scene e magie, tra passaggi drammaturgici veloci, che seguono la non logica del sogno, le paure di Clara prendono forma. A terrorizzarla un gigantesco orologiaio sui trampoli e la Regina dei Topi con il suo seguito. Tra ombre e realtà si scatena la battaglia. La magia del sogno trasforma Clara bambina in una Clara adulta e lo Schiaccianoci in un bellissimo principe.

Assolutamente originale il viaggio di Clara e del principe Schiaccianoci costellato da giocattoli abnormi, personaggi giganti e trovate deliziose come il pas de deux della danza cinese, un duetto tra una teiera e una tazzina da the. Cambi di scene continui segnano la danza spagnola, la danza araba e quella russa a cui si aggiungono due originali terzetti, quello composto da un Papageno e due Papagene di mozartiana memoria e quello degli acrobati del circo. Magico il valzer dei fiori, un meraviglioso rincorrersi di coppie volate, un incanto che magistralmente introduce il gran pas de deux di Clara e Schiaccianoci, un momento di alto virtuosismo classico. Delizioso anche il finale con l’incontro tra Clara, tornata bambina, e il nipote di Drosselmeier, alis il Principe Schiaccianoci, un lieto fine per nulla zuccheroso che prelude una nuova storia.

Applausi lunghi e prolungati hanno salutato gli interpreti della recita del 23 dicembre 2015 non solo a fine spettacolo ma anche a scena aperta. E si tratta di applausi più che meritati. Deliziosa è stata Susanna Salvi nel ruolo di Clara bambina, e fantastica è stata Ashley Bouder in quello di Clara adulta: la principal del New York City Ballet ha incantato per le sue punte d’acciaio, equilibri sorprendenti e la sicurezza nei virtuosismi di una musicalità assoluta. Accanto a lei Rezart Stafa, un vero principe, elegante nelle linee e dai salti volati. Spiritoso e impeccabile tecnicamente anche Giovanni Castelli nel ruolo di Fritz. Un applauso speciale va a Riccardo Di Cosmo, un favoloso Drosselmeier, un vero mago capace di destreggiarsi con assoluta bravura in questo ruolo complesso e sfaccettato. Da segnalare Yuri Mastrangeli, un soldatino  dai salti e giri mirabolanti, Marianna Suriano, un’elegante Regina delle nevi, Viviana Melandri, una deliziosa Arlecchina, Daniela Lombardo e Claudio Cocino nella sensuale e magica danza araba, Flavia Morgante e Paolo Mongelli nella danza cinese, Giovanna Pisani, Giuseppe Depalo e Marco Marangio nel trio degli acrobati del circo. Ottima in generale l’interpretazione del Corpo di ballo supportata da una puntuale e precisa esecuzione dell’Orchestra del Teatro dell’Opera ben diretta da Nir Kabaretti.

Lo spettacolo, certamente godibilissimo, ricco di idee, capace di affascinare un pubblico di ogni età, è in scena al Teatro dell’Opera fino al 4 gennaio 2015 con cinque diversi cast tutti da scoprire. Se potete andate a vederlo. L’incanto del balletto, sospeso tra sogno e realtà, vi condurrà in un mondo straordinario, ora pauroso e inquietante, ora gioioso e spiritoso, ma magicamente sorprendente.

Francesca Bernabini

26/12/2014

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