Jacopo Tissi: il diplomato scaligero vola all’Opera di Vienna.
Lo scorso anno ha fatto audizioni al Bavarian State Ballet di Monaco, all’Het Nationale Ballet di Amsterdam al Teatro alla Scala di Milano. Lo volevano tutti. Ha scelto di volare all’Opera di Vienna. E’ Jacopo Tissi, diplomato lo scorso giugno all’Accademia Teatro alla Scala. Nell’intervista i ricordi alla scuola della Scala e qualche consiglio per i suoi coetanei.
Jacopo Tissi è uno dei nuovi talenti della danza italiana nel mondo, dopo essersi diplomato con lode a giugno presso la Scuola di ballo della Scala ha firmato un contratto con il Corpo di Ballo dell’Opera di Vienna. La sua presenza fisica incanta per bellezza ed eleganza, possiede una tecnica precisa e una notevole sicurezza scenica.
Jacopo, tu arrivi da Landriano, un piccolo centro vicino a Pavia. Come ti sei avvicinato alla danza e qual è stato il tuo percorso artistico?
Il mio avvicinamento alla danza è stato molto particolare, quasi casuale direi, dopo aver visto un balletto in televisione, ho chiesto ai miei genitori di potermi iscrivere al corso di danza classica del paese. Ho studiato cinque anni a Landriano con Valentina Marchionni e a undici anni ho deciso di fare l’audizione per entrare nella Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Sono entrato in Scuola di Ballo nel 2006 e ho conseguito il diploma nel giugno 2014, dopo otto anni di studio accademico sotto la direzione del Maestro Frédéric Olivieri, avendo come insegnante principale Maurizio Vanadia. In Accademia ho avuto l’opportunità di lavorare molto, prendendo parte ai numerosi spettacoli e avendo l’opportunità di ballare anche ruoli importanti. In questo ultimo anno ho preso parte alle audizioni per entrare nelle diverse compagnie di teatro e la mia scelta è ricaduta sull’Opera di Stato di Vienna (Wiener Staatsballett) dove attualmente lavoro.
Quali sono state le maggiori difficoltà?
Credo che la maggiore difficoltà sia stata frequentare contemporaneamente l’Accademia e il Liceo Linguistico, perché entrambe richiedono molto impegno e hanno delle necessità ben precise. Il Liceo Linguistico è una scuola molto impegnativa e quindi nonostante i professori ci siano venuti incontro, bisognava comunque studiare molto per prepararsi alle diverse verifiche e interrogazioni e per la maturità. Essendo molto impegnati con l’Accademia del Teatro alla Scala, non è stato facile.
Sei l’unico che si occupa di danza nella tua famiglia?
Sì, sono l’unico che si occupa di danza nella mia famiglia.
Chi ha segnato notevolmente il tuo percorso artistico?
Finora, partendo proprio dagli inizi, è stato importante il contributo della mia prima insegnante Valentina, che ha fatto nascere in me una forte passione per la danza. E’ stato molto importante e ha segnato notevolmente il mio percorso artistico il Maestro Frédéric Olivieri, che mi ha seguito attentamente e mi ha dato numerose opportunità di confrontarmi con diversi palcoscenici e ruoli anche molto importanti, così come molto importanti sono stati il mio Maestro Maurizio Vanadia, che ha fortemente creduto in me e che mi ha sostenuto e aiutato in tutto il mio percorso accademico e il Maestro Leonid Nikonov, con il quale ho avuto il piacere di lavorare per molti spettacoli. Di grande importanza è stato il contributo di tutti gli insegnanti dell’Accademia e di alcuni Maîtres con i quali ho avuto la fortuna di lavorare. Per citarne alcuni: Giampaolo Podini, Tatiana Nikonova, Vera Karpenko, Loretta Alexandrescu, Paola Vismara, Elisa Scala, Amelia Colombini, Bella Ratchinskaja, Emanuela Tagliavia, Piotr Nardelli, Patricia Neary, Maina Gielgud, Biagio Tambone, Vladimir Derevianko, Sergei Vikharev e Carlotta Zamparo.
Quando hai capito che investire sulla danza sarebbe stato per te fondamentale?
Non direi di aver investito sulla danza. Credo sia più appropriato dire che ho sempre seguito fortemente la danza come passione e ho sempre sperato che potesse essere la mia strada anche nell’ambito lavorativo, cosa che ora pian piano si sta costruendo.
Come descriveresti, nel complesso la tua esperienza alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano?
La mia esperienza all’interno della Scuola di Ballo è stata ricca, intensa, costruttiva, importante… sicuramente più che positiva!
Secondo te, qual è la dote che non può mancare ad un ballerino?
Questa domanda è molto difficile. E’ difficile individuare una dote ben precisa. Ogni ballerino ha le proprie caratteristiche, le proprie qualità e i propri difetti. Credo tuttavia che molto importanti per il ballerino siano la perseveranza nel lavoro, il carisma e la sicurezza sul palcoscenico, una sensazione che viene subito percepita dal pubblico.
Che mondo è quello della danza?
Il mondo della danza è un mondo vastissimo, infinito, perché per danza non si intende solo la danza classica, contemporanea o moderna. La danza si sviluppa in moltissime forme che si evolvono continuamente. Il mondo della danza classica non è per niente facile, perché è una disciplina in cui devi dare tutto, però in cambio ricevi emozioni ed esperienze uniche.
Solitamente come si svolgevano le tue giornate all’Accademia scaligera? Quante ore provavi?
La mia giornata in Accademia iniziava solitamente intorno alle 10.00 con la lezione di danza classica, successivamente spesso vi erano le prove per gli spettacoli oppure lezioni di repertorio e di danza contemporanea fino alle 16.00 circa. Diciamo che indicativamente le ore di prova giornaliere erano 4-5. Dopo ci trasferivamo al Liceo Linguistico con lezioni fino alle 21.30.
Lo spettacolo di danza che ricordi come il più emozionante al quale hai assistito?
Il Lago dei Cigni, al Teatro alla Scala.
Nel tuo giovane repertorio, il ruolo che hai interpretato con maggiore entusiasmo?
Ho avuto l’opportunità con l’Accademia di ballare tanti ruoli importanti, a ciascuno dei quali è legato un ricordo ben preciso e un’emozione ben precisa. Tra tutti però un ruolo che ho sentito particolarmente è stato quello del Principe Schiaccianoci, perché lo Schiaccianoci rappresenta per me un pò la crescita all’interno della Scuola di Ballo. E’ stato il primo spettacolo a cui ho preso parte da bambino e all’ottavo anno ho ballato il passo a due del secondo atto nello spettacolo dell’Accademia. Ho anche scelto questo passo a due per l’esame di diploma.
Che ricordi hai dei tuoi maestri all’Accademia scaligera?
Ho un bellissimo ricordo dei miei maestri all’Accademia. Da ognuno ho potuto cogliere suggerimenti, consigli e stili diversi. Tutti hanno contribuito alla mia formazione professionale, ma anche personale.
Dopo il diploma all’Accademia della Scala, hai firmato un contratto con il Balletto dell’Opera di Vienna diretto da Manuel Legris. Ci racconti il tutto com’è nato e quali sensazioni provi all’idea di far parte di un ensamble così prestigioso?
Ho fatto l’audizione lo scorso 12 gennaio a Vienna. C’è stata una lezione di danza classica e poi ho interpretato una variazione di repertorio a mia scelta. Dopo qualche tempo ho ricevuto una mail nella quale c’era scritto che mi offrivano il contratto per la compagnia. Così è stato per altre compagnie in cui ho fatto l’audizione: il Bavarian State Ballet di Monaco, l’Het Nationale ballet di Amsterdam e il Teatro alla Scala di Milano. Entrare nell’Opera di Stato di Vienna sarà sicuramente una grossa esperienza professionale, ma anche personale, di vita all’estero. E’ una compagnia di altissimo livello, dove lavorano tantissimo e fanno moltissimi spettacoli. Questo è molto importante. Sono molto contento di farne parte.
Immagino che il desiderio, in futuro, sia poi quello di poter entrare in un Corpo di Ballo in Italia?
Ho avuto l’opportunità di restare in Italia, ma ho deciso di fare un’esperienza professionale e di vita all’estero. Tempo al tempo comunque, non escludo assolutamente la possibilità di tornare in Italia. Però ora voglio concentrarmi su questa esperienza. Si vedrà poi cosa succederà.
Qual è il più grande sacrificio che hai fatto e che farai per inseguire il tuo sogno?
Fino ad oggi diciamo che ho dovuto fare alcuni sacrifici necessari per il mio percorso: rinunciare al tempo libero, ridurre notevolmente le uscite o le attività al di fuori della danza o della scuola, tornare a casa la sera tardi e studiare fino a quando possibile… tutti sacrifici che però ho accolto con “serenità”, in quanto erano necessari e che sono stati ripagati da belle soddisfazioni.
Che passioni coltivi, oltre alla danza?
Durante il mio percorso accademico, il Liceo e l’Accademia occupavano a pieno tutte le mie giornate, quindi non ho mai avuto tempo di coltivare altre passioni. Quando riuscivo andavo in palestra per rinforzarmi.
Cosa è riuscita a regalarti la danza fino a questo momento?
Come dicevo prima, la danza ti chiede tutto, però in cambio ti regala momenti unici. Nella mia breve esperienza ho avuto modo di sentire l’emozione del palco, il calore del pubblico, la continua sfida a migliorarsi. Ho avuto modo di avere un continuo confronto con nuovi maestri, la possibilità anche di viaggiare, ho avuto la fortuna di instaurare bellissimi rapporti di amicizia con persone con le quali ho vissuto a stretto contatto e con i quali ho condiviso moltissimo di quest’esperienza.
Cosa vorresti dire ai tanti giovani, tuoi coetanei, che come te coltivano il sogno di diventare ballerini?
Ai giovani che come me aspirano a diventare ballerini io dico che alla base di tutto ci deve essere tanto lavoro. Bisogna lavorare tanto con intelligenza. Ci vogliono poi umiltà e spirito di sacrificio, ma anche determinazione e fiducia in se stessi.
Michele Olivieri
27/09/2014
Nel video Angelo Greco, Elena Bottaro e Jacopo Tissi in Gymnopedie di Roland Petit, portato in scena il 7 novembre 2013 al Gala al Palazzo di Stato del Cremlino dalla Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala in un tour organizzato dalla Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza.
Nelle foto: da 1. a 6. Jacopo Tissi durante l’esame di diploma di 8° anno all’Accademia Teatro alla Scala: durante la lezione di classico e nel passo a due da Schiaccianoci con Adele Fiocchi, ph Pieluigi Abbondanza; 7. e 8. Jacopo Tissi in un Gala al Palazzo di Stato del Cremlino a Mosca, ph.V.Komissarova; da 9. a 12. Jacopo Tissi in coppia con Elena Bottaro durante diversi spettacoli con la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Segnaliamo che Elena Bottaro e Adele Fiocchi, anche loro diplomate alla Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala lo scorso giugno sono anche loro da questa stagione all’Opera di Vienna.