La recensione

Il Teatro San Carlo saluta e ringrazia Anna Razzi con applausi interminabili durante il Gala a lei dedicato.

Anna Razzi lascia Scuola di ballo del Teatro San Carlo dopo 25 anni di direzione. Il Teatro la ringrazia con interminabili applausi durante il Gala a lei dedicato. La sovrintendente Rosanna Purchia le consegna l'onorificenza di Presidente Onorario a vita. Il Sindaco di Napoli le consegna una targa come riconoscimento del lavoro svolto. La stessa Razzi apre le danze eseguendo un valzer con Alessandro Macario. A seguire due coreografie della scuola e passi a due di alcuni ex allievi che oggi brillano nel Corpo di ballo del Massimo napoletano.

Il sipario del Teatro di San Carlo si apre lentamente scoprendo l’esile ed elegante figura di Anna Razzi al centro del palcoscenico avvolta in un romantico abito nero dalla voluminosa gonna in taffettà: è il suo Gala, la serata che le è stata interamente dedicata per salutare e ricordare i suoi 25 da direttrice della Scuola di Ballo del Massimo napoletano.

Dietro di lei 150 allievi in divisa (da ricordare che al suo arrivo se ne contavano appena 19). Sul fondale la proiezione di una giovane Anna nelle sue più celebri variazioni. Il tutto accompagnato dalla lettura di alcuni passi estratti dalla commovente lettera che Rudolf Nureyev dedicò alla danza.

Uno scroscio di applausi infinito accompagna questo quadro e fa da sottofondo all’entrata in scena della sovrintendente Rosanna Purchia e del sindaco di Napoli, presidente del CdA del Teatro San Carlo, Luigi De Magistris. Nelle loro mani due le targhe, consegnate ad Anna Razzi: una per insignirla dell’onorificenza di Presidente Onorario a vita della Scuola di Ballo e l’altra in segno di riconoscimento e di affetto per il lavoro svolto.

Queste le parole del sindaco: ” Più volte ho parlato a quattr’occhi con Anna e nelle sue richieste c’era sempre quella di dare grande valore e grande riconoscenza al ballo. Vorrei ricordare un fattore che non deve essere dato per scontato: quando le scuole di ballo e i corpi di ballo chiudevano in altri teatri del nostro Paese, più finanziati e considerati più importanti del nostro, noi abbiamo difeso il corpo di ballo e la Scuola del Teatro San Carlo grande orgoglio della città di Napoli. Donando ad Anna Razzi il titolo di presidente onorario facciamo in modo che resti per sempre parte integrante della nostra città”.

Il sipario si richiude, gli applausi sembrano non terminare mai, la musica di Nino Rota  tratta da Il Gattopardo è quella scelta personalmente da Anna Razzi per danzare il suo “passo d’addio”, un raffinato ed emozionatissimo valzer con il suo primo allievo diplomato alla scuola, Alessandro Macario, oggi stella internazionale della danza.

Due le coreografie portate in scena dagli allievi della Scuola, entrambe già proposte lo scorso giugno durante il saggio di fine anno: Io non ho paura di Dino Verga su musiche di Ezio Bosso e Sogno di una notte di mezza estate di Anna Razzi su musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy e Gaetano Panariello. Entrambe bene eseguite a testimoniare l’ottimo lavoro svolto dal corpo docenti sotto la guida della Razzi. Lodevole la performance di Vincenzo Veneruso, elemento di spicco tra gli allievi, anche se, inutile nasconderlo, si è avvertita la mancanza di Luigi Crispino, diplomato in giugno e oggi borsista all’American Ballet Theatre di New York.

Tre sono invece stati i passi a due degli ormai noti solisti del corpo di ballo. Claudia D’Antonio e Stani Capissi con Il Corsaro, prossima alla perfezione lei – a parte una impercettibile défaillance iniziale dovuta all’attrito di una scarpetta da punta sul linoleum – fiero e sicuro lui come mai prima d’ora. Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano con Diana e Atteone, perfetta sintonia tra i due in un evidente dialogo di reciproco sostegno e incoraggiamento per una coreografia che esige linee decise e sfreccianti per la donna – in alcuni momenti troppo tesa a causa di una emozione che deve necessariamente essere gestita meglio visto l’immenso talento – e grandi salti e presenza scenica per l’uomo. Si rischia quasi di ripetersi nell’elogiare le qualità tecniche e interpretative di Staiano che dimostra negli ultimi tempi una maturità artistica spiazzante. Ultima coppia di professionisti, in termini di comparsa sul palcoscenico, Luisa Ieluzzi e Alessandro Macario hanno invece danzato Expression, coreografia di Edmondo Tucci su musiche di Alva Noto. Lavoro coreografico interessante e impegnativo laddove il carattere essenziale e minimalista della scenografia si oppone alla ricchezza e complessità stilistica di un lavoro fluido e incessante lasciando scoprire al pubblico il talento che, tanto Macario quanto la Ieluzzi, hanno per la danza contemporanea e per la libertà espressiva che concede.

Una serata che resterà nel cuore di tutti molto a lungo e che vorrei incorniciare con le parole che Anna Razzi ha rivolto al pubblico: “Ricorderò sempre, dal 1990 ad oggi, il percorso che ho fatto per aiutare questi ragazzi a crescere e diventare bravi e queste due targhe che ricevo ne saranno per sempre testimonianza”.

Manuela Barbato

22/10/2015

Foto: 1. Anna Razzi e gli allievi della Scuola di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, Galà Danza 2015, ph. Francesco Squeglia; 2.-3. Alessandro Macario e Anna Razzi, Galà Danza 2015, Teatro San Carlo, ph. Francesco Squeglia; 4. Stani Capissi ne Il Corsaro, Galà Danza 2015, Teatro San Carlo, ph. Francesco Squeglia; 5. Alessandro Staiano in Diana e Atteone, Galà Danza, Teatro San Carlo 2015, ph. Francesco Squeglia; 6. Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano in Diana e Atteone, Galà Danza, Teatro San Carlo 2015, ph. Francesco Squeglia; 7.-8. Luisa Ieluzzi e Alessandro Macario in Expression di Edmondo Tucci, Galà Danza, Teatro San Carlo 2015, ph. Francesco Squeglia; 9. Saluti finali, Galà Danza 2015, Teatro San Carlo, ph. Francesco Squeglia.

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