Fondazioni liriche

Il Teatro dell’Opera a rischio chiusura.

Proclamato un nuovo sciopero dai sindacati CGIL, FIALS e LIBERSIND. A rischio non solo la prima del 27 febbraio della Manon diretta da Muti ma anche le repliche. Aleggia sul Teatro lo spettro della liquidazione coatta.

Continua il braccio di ferro tra alcuni sindacati e i vertici del Teatro dell’Opera di Roma spalleggiati dal sindaco della capitale Marino. I sindacati CGIL, FIALS e LIBERSIND, minacciano di far saltare la prima di Manon Lescaut diretta da Riccardo Muti in cartellone giovedì 27 febbraio, e minacciano di incrociare le braccia per tutte le repliche impedendo l’andata in scena dell’intera produzione.

Al centro della diatriba il nuovo contratto integrativo aziendale. Se non si firma questo contratto salta il piano di risanamento del Teatro presentato al supercommissario del Ministero il che comporta – come dice chiaramente la legge Valore Cultura – la liquidazione coatta amministrativa del Teatro.

Quel che sgomenta in tutta questa situazione è che a non voler firmare il nuovo contratto integrativo e a proclamare lo sciopero è una minoranza di lavoratori, circa un centinaio contro 490, una minoranza che giudica il piano di risanamento del “un progetto di destrutturazione e di declassamento del teatro”.

Il sindaco Marino e il sovrintendente Fuortes affermano di rispettare il diritto dei lavoratori allo sciopero ma affermano anche che si stanno valutando altre strade, non ultima la liquidazione del Teatro per poi avviare un processo di ricostruzione anche attraverso bandi internazionali. Ed è questa una strada che appare obbligata dalla legge dato che il danno economico per il Teatro per la mancata andata in scena della Manon (circa 200 mila euro di perdita per ogni giornata recitativa) metterebbe in pericolo il processo di risanamento della Legge Bray.

Poche ore fa il Teatro dell’Opera di Roma, in merito alle dichiarazioni fatte nel corso della conferenza stampa di oggi 25 febbraio 2014 delle OO.SS. CGIL, FIALS e LIBERSIND, precisa con un comunicato stampa quanto segue:

1) Il Sovrintendente, in data 14 gennaio 2014, ha attivato il tavolo sindacale con le OO.SS. CGIL, UIL, CISL e FIALS (firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro CCNL) in merito all’applicazione dell’art. 11 della Legge n. 112 (Legge Bray).

2) Il giorno 14 gennaio è stato inviato alle OO.SS. il piano di risanamento preliminare consegnato al Commissario per le Fondazioni lirico-sinfoniche in data 8 gennaio 2014.

3) Negli incontri (del 16, 24 e 28 gennaio) sono stati presentati, discussi e consegnati alle OO.SS.: il bilancio preconsuntivo dell’esercizio 2013 (che presenta un disavanzo economico di 10,4 milioni di euro), il bilancio previsionale esercizio 2014 (in pareggio), la proposta della riduzione della dotazione organica (pensionamenti n. 41 unità e pre-pensionamenti n. 24 unità) nonché diverse bozze di nuovo contratto integrativo aziendale.

4) Il giorno 30 gennaio, a tavolo sindacale aperto, è stato indetto lo sciopero dalle OO.SS. CGIL, FIALS e LIBERSIND per il dittico di Ravel e le trattative sindacali sono state conseguentemente interrotte.

5) Ciononostante il Sovrintendente ha ritenuto di dover riprendere il dialogo e il tavolo sindacale che è stato convocato il 6 febbraio, l’11, il 13, il 14 e il 19 febbraio.

6) Il giorno 23 febbraio è stato indetto lo sciopero (sempre a tavolo aperto) per l’intera produzione di Manon Lescaut e il tavolo è stato nuovamente sospeso.

25/02/2014

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