Il Ministro Franceschini nomina le Commissioni prosa, musica, danza, circhi e spettacolo viaggiante
In Commissione Danza Anna Cremonini, Alessandro Pontremoli, Sergio Trombetta, Rita Turchetti e Fiorenzo Alfieri. La assegnazioni delle sovvenzioni 2014 non prima di ottobre.
Il Ministro Dario Franceschini ce l’ha fatta: ha finalmente firmato e reso pubblici i Decreti Ministeriali di nomina dei membri delle Commissioni Consultive Prosa, Musica, Danza, Circhi e spettacolo viaggiante che già da quest’anno hanno il compito di esprimere parere consultivo in merito alle sovvenzioni ministeriali a valere del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo). Resteranno in carica fino al 2017. I decreti sono on line sul sito della Direzione Generale dello Spettacolo dal vivo e sono pubblicati in allegato al presento articolo. Queste le Commissioni:
Commissione Danza
- Anna Cremonini, con funzione anche di Presidente
- Alessandro Pontremoli
- Sergio Trombetta
- Rita Turchetti, rappresentante Conferenza Stato Regioni e province Autonome
- Fiorenzo Alfieri, rappresentante Conferenza Stato Città e Autonomie Locali
Segnaliamo che Cremonini, Pontremoli e Trombetta sono i tre esperti di danza scelti dal Ministro sulle 41 candidature pervenute a seguito dell’Avviso pubblico del Mibact dello scorso 6 maggio 2014. Turchetti e Alfieri sono gli esperti designati dalla Conferenza unificata lo scorso 10 luglio 2014.
Sergio Trombetta e Alessandro Pontremoli sono nomi noti nel mondo della danza. Il primo è uno studioso di danza e di cultura russa, autore di numerose pubblicazioni e come giornalista è un affermato e accreditato critico di danza i cui articoli, puntuali e spesso pungenti, possono essere letti su La Stampa e Danza&Danza. Alessandro Pontemoli è professore associato presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino dove insegna dal 2001 Storia della Danza e del Mimo (laurea specialistica in D.A.M.S) e Teoria e tecniche del teatro educativo e sociale (laurea triennale in DAMS e laurea triennale in Scienze dell’Educazione). Studioso di danza, è stato presidente dell’AIRDanza (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza) dal 2004 al 2010.
Meno noti gli altri componenti. Anna Cremonini, candidata nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà per Ignazio Marino alle ultime elezioni del Comune di Roma è stata Responsabile Organizzazione Festival e Spettacolo presso la Fondazione Musica per Roma – Auditorium Parco della Musica dal 2006 al 2012 (programmazione Equilibrio, festival della nuova danza e Festival Internazionale di VillaAdriana). Precedentemente ha lavorato nell’Organizzazione del Festival dell’Unione dei Teatri d’Europa presso il Teatro di Roma – Teatro Argentina (teatro di prosa settore internazionale), come Responsabile produzione presso il Mercadante – Teatro Stabile di produzione di Napoli con Ninni Cutaia (teatro di prosa nazionale e internazionale dal 2003 al 2005), come Assistente alla programmazione del Direttore Artistico Giorgio Barberio Corsetti della Biennale di Venezia settore Teatro (dal 1999 al 2002), Responsabile organizzazione Festival Teatri 90, e ancor prima è stata responsabile dell’ufficio stampa della Compagnia della Fortezza Festival VolterraTeatro e dei Progetti speciali dell’ETI Ente Teatrale Italiano, sotto la direzione di Giovanna Marinelli attuale Assessore alla Cultura del Comune di Roma.
Rita Turchetti lavora alla Regione Lazio presso la Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili, Area di appartenenza: Spettacolo dal vivo e Officine Culturali. Fiorenzo Altieri prima insegnante elementare, poi dirigente scolastico, vanta una lunga esperienza di amministratore presso il Comune di Torino che lo ha visto assessore con diverse deleghe fra cui quella alla Cultura ed è stato Presidente di CIDAC, l’Associazione delle Città d’Arte e di Cultura italiane e di GAI, Circuito dei Giovani Artisti.
Scorrendo i curriculum appare chiaro che il Ministero ha scelto i suoi Commissari selezionando un’esperta organizzativa, un giornalista e un docente universitario. Esperti con tre profili diversi. Più difficile comprendere le logiche che hanno portato la Conferenza Unificata a selezionare i loro due Commissari.
Questi i membri delle altre Commissioni.
Commissione Musica
- Valerio Toniolo, con funzione anche di Presidente
- Silvia Colasanti
- Angelo Licalsi
- Antonio Princigalli, rappresentante Conferenza Stato Regioni e province Autonome
- Filippo Bianchi, rappresentante Conferenza Stato Città e Autonomie locali
Commissione Teatro
- Luciano Argano, con funzione anche di Presidente
- Oliviero Ponte di Pino
- Roberta Ferraresi
- Ilaria Fabbri
- Massimo Cecconi
Commissione Circhi e Spettacolo Viaggiante
- Valeria Campo
- Domenico Siclari
- Elio Traina
- Iones Reverberi
- Leonardo Angelini
A quanto le assegnazioni delle sovvenzioni 2014?
Segnaliamo che prima di poter assegnare le risorse ai diversi soggetti che hanno fatto domanda di finanziamento per il 2014, le Commissioni devono essere riunite per ripartire le risorse all’interno dei settori. In sostanza ci deve essere una riunione nella quale ogni Commissione deve dare il suo parere su quanto assegnare ad esempio a produzione, distribuzione e promozione. Questo spacchettamento interno, passaggio successivo rispetto alla ripartizione del FUS – Fondo Unico per lo spettacolo, che quest’anno è avvenuta lo scorso febbraio, deve essere trasmesso alla Conferenza Unificata per i rapporti Stato, Regioni e Autonomie Locali che hanno 30 giorni di tempo per approvarlo.
Tenendo conto di questi passaggi è facile prevedere che le riunioni vere e proprie per l’assegnazione dei fondi per l’anno in corso non si terranno prima di metà ottobre, ossia quasi a consuntivo. Nel frattempo tutto il mondo dello spettacolo dal vivo sta lavorando al buio, senza certezza di finanziamenti, con procedure di anticipazione sempre più complesse. Il tutto senza conoscere ancora nel dettaglio il testo del nuovo Decreto che dal 2015 rivoluzionerà tutto il sistema di assegnazione dei fondi ministeriali e che a oggi pare sia in attesa di un parere positivo della Corte dei Conti. Dov’è l’amministrazione più snella e efficiente di cui parla Franceschini?
Francesca Bernabini
25/07/2014
Scrivi il tuo commento
Occorre aver fatto il login o registrarsi per inviare un commento.
teatrodueroma
Cara Francesca Bernabini, mi permetto di fare notare a Lei e a quanti negli ultimi mesi hanno appoggiato incondizionatamente la riforma della quale lei lamenta ora la tardiva applicazione, che fin dall’inizio (cioè la scorsa estate) la lettura del “progetto innovativo” a proposito del DM FUS appariva a molti, me compreso, quello che in effetti sarà: una truffa in nome di valori condivisibili ma inesistenti all’interno del dispositivo. Quanti allora ed ancora adesso continuano a sostenere tale follia (compreso il suo Presidente Fontana, Cresco etc etc) pur cominciando assai tardivamente a manifestare dubbi e perplessità nel merito, dovranno presto rendere conto alla comunità della propria miopia se non dei propri baratti in cambio dei quali hanno sottoscritto con enfasi la stesura dell’emanando DM FUS. E se questo non accadesse ci penseremo noi a ricordare alla collettività dello spettacolo dal vivo chi ha sottoscritto le norme che colpiranno definitivamente questo sistema moribondo e chi invece le ha contrastate fin da subito esponendosi con nome e cognome. Le lacrime di coccodrillo non sono più sostenibili ne accettabili.
marco lucchersi
Lug 28, 2014 @ 12:29:17
francesca
Gentile Marco Lucchesi,
Federdanza Agis come chiunque lavori nel mondo dello spettacolo chiede da anni una riforma del sistema spettacolo proprio perché, come scrive lei, il sistema è “moribondo”.
La riforma dei DM non è in assoluto la riforma che avremmo voluto e non è la panacea a tutti i mali dello spettacolo. Solo facendo un esempio Agis chiede da anni un Fus inserito nel bilancio dello Stato come “investimento” e non come “spesa” (ma ci vorrebbe una legge di modifica del bilancio dello Stato non un Decreto per modificare questo!). Per fare anche altri esempi: Federdanza Agis (che ho il piacere di rappresentare anche se non su questo portale che invece esprime la mia personale visione da giornalista indipendente) vorrebbe sovvenzioni per finanziare progetti e non per coprire il disavanzo (ma anche in questo caso ci vorrebbe una legge!). Se poi pensiamo alle Commissioni Consultive, Federdanza Agis proponeva Commissari pagati per il loro ruolo, Commissari che fossero anche artisti, persone comunque esperte del settore obbligati e rimborsati per andare in lungo e in largo per l’Italia a vedere spettacoli e controllare le diverse attività finanziate. Tutto ciò non è possibile perché per legge le Commissioni devono essere a costo zero per lo Stato. Il risultato qual è? Che abbiamo ancora una volta Commissari che a titolo gratuito esprimono pareri che incidono sulla vita o la morte di coloro che fanno domanda di sovvenzione e che a loro spese e nel loro tempo libero vanno a teatro solo se a loro garba.
Detto questo ci tengo a chiarire che la riforma che è ormai alle porte non ha il plauso “incondizionato” di Federdanza- Agis o delle altre Associazioni/Federazioni che compongono l’Agis, ne (a quanto mi risulta) di Cresco. E’ una riforma pensata dal Ministero e che – fortunatamente grazie a diversi tavoli di lavoro voluti dallo stesso Ministero – ha recepito numerose modifiche a nostro avviso migliorative rispetto a quanto presentato in origine. Il Mibact non ha accettato tutto quello che non solo l’Agis ma anche Cresco e altri chiedevano e proponevano. Non ci sono stati “baratti” ma ripetuti momenti di confronto e scontro così come vuole la nostra democrazia e come vuole il sano confronto tra politica e associazioni di categoria.
Nel nuovo DM ci sono certamente provvedimenti e modifiche all’attuale sistema positivi e innovativi ma ci sono anche aspetti che abbiamo criticato e che continueremo a mettere in discussione.
In ogni caso ricordiamoci che un DM non è una legge. E’ una ennesima riparazione a una macchina che non funziona. Permetterà allo spettacolo forse di fare ancora qualche chilometro. Ma la verità è che la macchina dovrebbe essere rottamata e bisognerebbe inventarsene una nuova.
Una domanda: al posto di criticare e fare una lista dei “buoni” o dei “cattivi” perché non ci espone le sue proposte per cambiare il sistema? Perché non ci spiega quali proposte alternative lei ha presentato assieme a tutti coloro che si sono schierati contro ad oltranza? Avete predisposto documenti propositivi alternativi? Non ci lasci con il dubbio. La invito ad illuminarci con la soluzione delle soluzioni.
Francesca Bernabini
Lug 28, 2014 @ 18:34:38
teatrodueroma
Gentile Francesca Bernabini, la proposta da lei gagliardamente richiesta è contenuta nelle poche righe che mi ha gentilmente e democraticamente permesso di esporre e alle quali lei ha correttamente risposto. “…una truffa in nome di valori condivisibili ma inesistenti all’interno del dispositivo” tutto qui, non si trattava di fare altre proposte ma di dotare quelle avanzate degli strumenti necessari.
A tale proposito cerco di argomentare:
” Il ministero dei Beni Culturali sta per varare un nuovo regolamento per lo spettacolo dal vivo. In nome del ricambio generazionale e della trasparenza sta per nascere un obbrobrio burocratico fatto di punti/euro che allontanerà ancora di più i giovani dalle istituzioni (e dai finanziamenti)
Lo Stato, perché di questo si tratta, si avvia ad approvare il Bando che secondo le disposizioni della Legge Cultura approvata lo scorso ottobre, regolerà d’ora in poi i criteri economici d’intervento per lo Spettacolo dal Vivo. Un Regolamento/Bando che nel recepire il format/standard europeo cala il nuovo insieme di regole, ancora in discussione pare, in un tessuto produttivo e distributivo totalmente impossibilitato ed impreparato ad accoglierle. Triennalità, semplificazione, giovani e trasparenza dei criteri di giudizio, questi gli assi principali del provvedimento, come fare a non condividerli? La maggioranza di noi, in questi ultimi anni, non ha fatto altro che chiedere provvedimenti che sviluppassero questi concetti.
Dunque? Dunque il solco che separa in modo sempre più netto e profondo la Pubblica Amministrazione dal mondo produttivo si è fatto baratro travestendosi da ponte; un ponte pericolosissimo poiché invita ad attraversarlo in nome del cambiamento e dell’innovazione senza tener conto della realtà che trent’anni di incuria e smobilitazione del tessuto culturale italiano hanno reso talmente fragile e approssimativa da non essere più neanche difendibile.
Quindi? Quindi questo progetto/bando/regolamento si presenta come un sostanziale ammodernamento dell’efficace distretto industriale/culturale, in piena funzione, ma bisognoso di norme più dinamiche e funzionali; quindi soggetti più “liquidi”, maggiore produttività, verifica costante dei numeri ottenuti, benefit assegnati a punteggio, accesso facilitato ai giovani che non riescono ad esprimersi per l’ingombro dei vecchi dinosauri… etc. Vi ricordate l’Università e i baroni? Qualcosa di simile.
Immaginate che un qualsiasi sotto-settore del complesso generale: produzione, distribuzione, ospitalità (sono esempi) veda assegnarsi una cifra complessiva, secondo le disponibilità del momento, da dividere per la somma di punti che riescono ad ottenere, tutti insieme, gli organismi che partecipano al bando per quel particolare sotto-settore: il risultato, detto euro/punto, darà il valore ad ogni singolo punto ottenuto dal singolo organismo che moltiplicando il valore dell’euro/punto per il punteggio ottenuto in sede di esame della proposta otterrà il suo premio. Quindi risulta evidente che tanto più alto sarà il valore complessivo dei punti del sotto-settore tanto più basso sarà il valore dell’euro/punto corrispondente e quindi più bassa la cifra riconosciuta ed assegnata. Complicato? Sì, un po’ ma le future generazioni di contabili dello spettacolo dal vivo andranno a gonfie vele. Non gli artisti, non i giovani, non quelle centinaia di donne e uomini che ogni giorno fanno sipario e presidiano quest’ultimi anfratti di civiltà, non loro.
I giovani (come gli autori) si sostengono creando le condizioni strutturali di libera scelta e libero mercato delle idee, comune a qualsiasi paese culturalmente civilizzato, e non obbligando i produttori a decidere in funzione di punti e benefit. La trasparenza si ottiene con regole più semplici e non con dichiarazioni giurate. La produttività e i numeri si ottengono facendo crescere la propria comunità, insieme alla scuola, allo Stato, alla politica e alle professioni: «…che gli artisti si crescono da soli….».
Tutto questo con l’avallo delle sigle di Categoria alle quali andrebbe chiesto immediatamente di pubblicare i nomi dei propri iscritti poiché nella maggior parte dei casi non rappresentano più nessuno e questo la Pubblica Amministrazione lo sa ma fa strumentalmente finta di non saperlo. «…Abbiamo incontrato le Categorie…» e giù note e notarelle sottoscritte dalle categorie che da anni foraggiano così il forziere del fuori sacco……
Ma in fondo ce lo meritiamo, una comunità che accetta persino di pubblicare sul proprio sito internet, diventato anch’esso obbligatorio, i compensi dei propri collaboratori, costretta da una legge firmata da chi non riesce neanche a quantificare la spesa dei propri dirigenti, merita questo ed altro”.
Grazie per lo spazio e per l’attenzione
mlucchesi
Lug 29, 2014 @ 13:12:58
francesca
Gentile Marco Lucchesi,
tra gli aspetti del nuovo Decreto Ministeriale per lo spettacolo dal vivo che dovrebbe entrare in vigore a breve, il meccanismo dell’euro punto è tra gli aspetti più farraginosi. Personalmente posso dirle che il meccanismo dell’euro punto non mi piace, posso dire che condivido il suo pensiero e posso anche dirle che la riflessione che lei ha posto l’ho anche esposta in uno dei confronti ministeriali. Il Ministero su questo meccanismo non ha minimamente voluto discutere sostenendo che garantisce l’equità tra soggetti di un medesimo sottosettore (cosa peraltro vera) e che – come anche lei evidenzia – già viene applicato in ambito europeo.
La vera questione è come il Ministero accompagnerà i diversi soggetti virtuosi che ad oggi con enorme fatica hanno tenuto in piedi il sistema spettacolo verso il cambiamento.
Sul discorso “giovani” non voglio neppure entrare perché bisognerebbe risolvere un dilemma: sono giovani gli autori alle loro prime prove autoriali o sono giovani sono solo gli under 35? Come si considera un coreografo che a 40 anni, dopo una carriera come danzatore, decide di cimentarsi nella coreografia?
Francesca Bernabini
Lug 29, 2014 @ 14:40:15