Giuseppe Picone racconta il Gala dedicato a Carla Fracci e doppio appuntamento con il Lago dei Cigni e il Corsaro
Giuseppe Picone, neo direttore del Corpo di ballo del Teatro San Carlo, sprizza energia da tutti i pori. Come un fiume in piena racconta con entusiasmo i prossimi appuntamenti al Teatro San Carlo: il Gala Fracci in scena il 25 e 26 ottobre e il doppio appuntamento con il Lago e Corsaro in scena il 7 e 8 novembre 2016. E ci parla anche dei suoi ballerini protagonisti di questi due eventi descrivendoli uno per uno con stima e affetto mostrando caparbietà e determinazione nel portarli all'apice del successo a Napoli e nel mondo.
A tre mesi dalla nomina di direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli incontriamo Giuseppe Picone per parlare della preparazione al Gala dedicato a Carla Fracci in scena il 26 e il 27 ottobre 2016, dell’appuntamento con il Lago dei Cigni e il Corsaro in scena a novembre e dei giovani talenti del corpo di ballo protagonisti di queste attesissime date: Picone li descrive tutti con affetto e stima mostrando caparbietà e determinazione nel portarli all’apice del successo a Napoli e nel mondo.
La sua nomina è arrivata a fine luglio e dai primi di settembre ha iniziato a lavorare in sala prove con il Corpo di ballo. In così poco tempo è riuscito a cambiare i titoli del programma di Autunno Danza regalando a Napoli degli spettacoli che sono già dei successi annunciati. In particolare il Gala che lei ha costruito con sapienza è certamente un omaggio alla Musa della danza ma intende valorizzare anche i tanti talenti presenti nel Corpo di ballo del Teatro San Carlo. Come ha trovato i ballerini?
Li conoscevo tutti benissimo già da tempo e non solo perché in un passato anche non troppo lontano sono tornato più volte a ballare a Teatro. Alcuni ballerini li ricordo 15 o 16 anni fa piccolissimi e ancora con due mani alla sbarra nella Scuola di ballo del Teatro San Carlo. Penso ad esempio ad un bambino di nome Stani Capissi. Altri invece, come Valentina Vitale e Ottavia Cocozza, erano in Scuola di ballo, sempre al San Carlo, negli stessi anni in cui mi sono formato anche io.
Poi ci sono Claudia D’Antonio, Luisa Ieluzzi e Anna Chiara Amirante che ha senza dubbio una marcia in più dovuta a tutto il lavoro fatto con Carla Fracci; me la ricordo benissimo quando, appena diplomata arrivò all’Opera di Roma dove io ero ospite e mi colpì subito.
C’è poi Salvatore Manzo che viene dalla scuola di Francesco Imperatore che stimo tantissimo. Ricordo Salvatore davvero piccolo, avrà avuto non più di 13 anni: Francesco me lo indicò, ma io mi ero già da subito accorto di lui. Per non parlare di Carlo De Martino che è davvero fantastico. Devo dire che la conoscenza dei ballerini del Corpo di ballo del San Carlo e il loro potenziale assolutamente fantastico è stato uno dei motivi che mi hanno spinto a candidarmi per la direzione.
Se dovesse descrivere le sensazioni che vive in sala e il nuovo rapporto che c’è tra di voi quali parole userebbe?
Nei loro occhi vedo affetto e ammirazione nei miei confronti e questo fa bene ad entrambi. Percepisco la loro contentezza nel lavorare con me e questi sentimenti positivi si riflettono in maniera costruttiva nel lavoro quotidiano. Ci stanno veramente mettendo l’anima.
Lei ha girato il mondo come ballerino e ha incontrato i più grandi interpreti del panorama internazionale. Qual è il livello con cui devono confrontarsi i ballerini del Teatro San Carlo?
Ho lavorato all’English National Ballet, all’American Ballet Theater e, come ospite, moltissimi teatri tra cui il Royal Ballet e il Vienna State Opera. Ho quindi negli occhi uno standard molto alto di professionalità. Per questo a volte, magari, spingo i ballerini forse un pochino troppo. Ovviamente me ne rendo conto, ma lo faccio con l’obiettivo di farli arrivare il prima possibile a questi standard, perché la concorrenza estera è spietata e se vogliamo tornare a primeggiare nel mondo dobbiamo lavorare e crescere. Devo dire che già in un solo mese di lavoro o poco più posso ritenermi soddisfatto: i ballerini sono irriconoscibili perché ci credono davvero. Non voglio sentirmi dire che i miei ragazzi sono belli e talentuosi. Quell’era lì è finita. Ora li voglio pronti nel dimostrare maturità.
A volte si corre il rischio, nonostante il grande talento, di restare per tutta la durata della propria carriera in un certo senso “chiusi” nel teatro di appartenenza, per pigrizia organizzative o anche per visioni limitate. Crede che il successo e la carriera del singolo ballerino possano dipendere anche da un direttore e in questo caso da lei? Quanto deve essere generoso un direttore con il suo corpo di ballo?
Le faccio un esempio del mio modo di agire: ho invitato Charles Jude, direttore dell’Opéra National di Bordeaux, per montare le coreografie di Schiaccianoci che andrà in scena a dicembre e mi sono lanciato nel segnalargli Alessandro Staiano. Conosco Charles Jude ormai da 12 anni e gli ho inviato un video su Whatsapp con Alessandro Staiano e Chiara Amirante che si esibiscono in Diana e Atteone in un Gala a Miami. E gli ho scritto “guarda cosa ho tra i miei ragazzi”, lui mi ha risposto di essere alla ricerca di un ballerino per il ruolo di Franz in Coppelia e mi ha subito chiesto “me lo manderesti qua?”. Poi confrontando le date ci siamo resi conto che aveva bisogno di Staiano a Bordeaux fino al 26 dicembre e che il 30 a Napoli avrebbe però dovuto danzare in Schiaccianoci. Ma Jude non ha voluto rinunciare per nessuna ragione e mi ha risposto con molto entusiasmo che avrebbe pensato lui a preparare Alessandro. Per lui questa sarà una grande occasione.
Credo molto nei danzatori del Corpo di ballo del San Carlo e sono sicuro che loro credono in me. Nella mia carriera ho potuto confrontami con grandissimi danzatori e quindi nella mia testa c’è quello, c’è sempre quell’altissimo livello, quella grande qualità e loro, i ragazzi, hanno capito dove li voglio portare e ce la stanno mettendo tutta.
Veniamo al programma del Gala dedicato a Carla Fracci. La Musa della danza sarà in scena solo in una coreografia che porta la sua firma, Domani futuro di giovinezza, ma il resto della serata vedrà alternarsi sul palcoscenico i talenti del Massimo napoletano e una coppia di ospiti. Le va di raccontare qualche curiosità sugli interpreti e sui ruoli che ha loro affidato?
Certo, andiamo per ordine. Salvatore Manzo e Candida Sorrentino faranno coppia nel passo a due Lo Spettro della Rosa. Ho pensato da subito che Salvatore fosse perfetto per quel ruolo e Candy ha la maturità artistica per interpretare la coreografia.
Sara Sancamillo quando danza mi ricorda la leggerezza di una farfalla e non potevo non sceglierla per riportare in scena La Sylphide a suo tempo interpretato magistralmente da una meravigliosa Carla Fracci. Carlo De Martino che la affianca è di un’intelligenza rara nel modo di lavorare e di gestire il suo ruolo.
Poi arriviamo al pas de deux del terzo atto de Bella Addormentata con Luisa Ieluzzi, una bellezza incredibile, un corpo straordinario su cui bisogna lavorare per raggiungere una maggiore consapevolezza e pulizia delle linee, ma posso dire senza dubbio che ce la sta mettendo tutta e durante le classi dà il massimo. Altrettanto per Stani Capissi che la affianca in questo complesso passo a due. Nell’Adagio della Rosa, sempre da Bella Addormentata, ho invece voluto Claudia D’Antonio, tecnicamente molto, molto sicura e con cui lavoro per arrivare alla perfezione di ogni gesto e ogni posizione.
Seguendo il programma a questo punto arriva in scena Stars and Stripes con la coppia Tyler Peck e Robert Fairchild direttamente dal New York City Ballet.
Chiude la prima parte dello spettacolo la coppia Alessandro Staiano Anna Chiara Amirante che porterà in scena un passo a due da Raymonda. Questo pezzo per Staiano è perfetto, perché il suo personaggio è una via di mezzo tra il principe e il caractère e lui è molto forte, ma allo stesso tempo è l’incarnazione del ballerino principe. E cosa dire dell’Amirante? Lei è tutto: è linee, gambe, piedi, corpo, tutto. Perfetta per Raymonda in poche parole.
Nelle sue parole si sente un entusiasmo incontenibile. Ancora qualche titolo ci separa dal concludere il programma del Gala. Cosa ci dice degli altri titoli?
Il secondo tempo dello spettacolo ha una connotazione più contemporanea. Sono entusiasta nel dire che ho chiesto a Edmondo Tucci, primo ballerino del San Carlo, di creare un pezzo per l’occasione e che lui in maniera altrettanto entusiasta ha accettato l’invito e ha creato Loop che troverete fortissimo e di grande impatto.
Segue poi Narciso che io stesso interpreto in coppia con Luisa Ieluzzi e poi di Black Stone che vede ancora una volta insieme la formidabile coppia Staiano Amirante. Quest’ultimo brano lo hanno già eseguito con grande successo in diversi Gala, tra cui quello di Miami, e posso assicurarvi che la coreografia è davvero una bomba.
Poi, per dirla tutta, ho un pò approfittato del fatto che Michele Merola si trovasse a Napoli per le coreografie dell’opera Adriana Lecouvreur e gli ho chiesto un brano che valorizzasse la classe di Alessandra Veronetti. Michele Merola ha quindi deciso di riprendere il suo lavoro Quiet Noise e di rimodularlo sul corpo e sulle peculiarità di Alessandra.
Avviandoci verso la conclusione del Gala troviamo l’assolo a firma Renato Zanella Leichtes blut alles Walzer che anche io ho avuto occasione di danzare e che poi è stato diviso in tre momenti per tre danzatori. Ho deciso anche io, vista la difficoltà del pezzo e la resistenza fisica che richiede, di riproporlo nella versione per tre uomini scegliendo Stanislao Capissi, Ertu Gjoni e Danilo Notaro. Per Ertu sto montando anche il personaggio di Rothbart per il prossimo spettacolo in scena il mese prossimo e che prevede in una sola serata un doppio appuntamento con il Lago dei Cigni e il Corsaro. Ertu Gjoni è un ballerino dalle doti fenomenali che se lavorato bene non potrà che stupire. Per Danilo, altro elemento da tenere assolutamente d’occhio, ho riservato in quella stessa serata il Pas d’Esclaves in coppia con Claudia D’Antonio, ma non voglio anticipare troppo.
Un coreografo che stimo da morire e che sta raggiungendo altissimi traguardi nel panorama mondiale è Christopher Wheeldon. Sono quindi particolarmente felice che la coppia Tyler Peck e Robert Fairchild porterà a Napoli nel Gala un suo incredibile pezzo: Mercurial Manoeuvres.
Il Gala si chiuderà con Carmina Burana che ho creato come assolo l’anno scorso per il mio gala di Taormina e che proprio in questi giorni sto convertendo per otto coppie fino ad arrivare ad un momento finale di interazione tra me e loro. Alcuni ballerini mi hanno detto di essere rimasti colpiti da questa mia creazione coreografica e questo mi dà immensa gioia, perché ho lavorato molto sul forte impatto, ma anche sulle linee e il virtuosismo tecnico. Credo che con il giusto entusiasmo da parte loro possa funzionare alla grande.
Ha accennato alla serata Lago dei Cigni – Corsaro in scena a novembre al Teatro San Carlo. A questo punto deve dirci qualcos’altro!
Ha ragione, la serata di Lago e Corsaro sarà un altro grande evento per la danza a Napoli il 7 e 8 novembre e vedrà sul palco del Teatro San Carlo, due straordinarie étoile, Iana Salenko e Daniil Simkin, rispettivamente dallo Staatsballet di Berlino e dall’American Ballet Theater, due fenomeni che portano oggi il virtuosismo della danza classica a livelli inimmaginabili per spettacolarità e precisione tecnica. Iana Salenko danzerà in coppia con me Lago e con Simkin il Corsaro. Del Lago dei Cigni porteremo in scena l’atto bianco in una mia versione coreografica mantenendo però invariate quelle che sono le pietre miliari del capolavoro di Petipa, ovvero i cignetti e il Grand Pas des Deux. Il Corsaro resta invece identico rispetto alla versione originale tranne che per la scena della camera da letto che ho voluto rifare interamente e che sarà danzata da Luisa Ieluzzi e da un fenomenale Stani Capissi.
So che ci deve lasciare per la classe con i suoi ballerini. Per concludere vorrei porle un’altra domanda. Alla luce degli incontri e delle esperienze maturate nella sua splendida carriera cosa augura ai danzatori del Teatro San Carlo e cosa invece spera non debbano mai affrontare?
È importante che portino sempre più in alto il nome del Teatro San Carlo. Lo dico perché è quello che io mi sono sempre impegnato a fare in giro per il mondo. Pur non facendo parte del corpo di ballo ho sempre portato in alto il nome del teatro che ho nel cuore. Vorrei che anche loro portassero sempre nel cuore Napoli e il loro teatro e prendessero da me un po’ del mio orgoglio e del mio amore.
Al contrario invece non deve mai accadere la temuta chiusura del corpo di ballo. E’ forse quest’aspetto che più di ogni altro mi ha fatto mettere in gioco. Ho pensato di avere ancora l’età, la forza e la pazienza adatte a fare questo lavoro. Sono ancora un ballerino, sono ancora giovane e quindi posso dare il massimo per il mio teatro. Se avessi avuto sessant’anni non mi sarei presentato, perché c’è troppo lavoro da fare. Ho l’entusiasmo e l’amore per questa città e per questo teatro e ce la posso fare. Ma il Corpo di ballo non deve assolutamente essere chiuso, come è accaduto a Firenze o come forse accadrà all’Arena di Verona. A Verona ho debuttato per la prima volta a 21 anni come primo ballerino ospite proprio con la Fracci e mi creda, si sono fatte tante cose e soprattutto le si è fatte benissimo; assistere a questa chiusura è come sentire un pezzo di cuore che se ne va per sempre. Da italiano sto davvero male per quello che accade.
Non deve temere. Dovesse accadere una cosa del genere a Napoli credo che i cittadini organizzerebbero una rivoluzione.
Non scherziamo! Io per primo mi farei incatenare a un palo! Ma non succederà, perché abbiamo tutte le carte per fare un ottimo lavoro con ottimi risultati. Abbiamo ballerini straordinari e abbiamo un sovrintendente nella persona di Rosanna Purchia che ha un indubbio occhio di riguardo per la danza. E non è cosa da poco.
Giuseppe la ringrazio per la sua disponibilità e per la spontaneità e la semplicità con cui ci ha risposto. Le auguro il meglio per la sua carriera e, mi raccomando, ci porti sulla vetta più alta.
Grazie. Aspetto tanto pubblico al Gala e al Lago/Corsaro, e pare proprio che sarà così perché siamo prossimi al sold out per tutte le date, cosa questa che mi riempie di gioia!
Manuela Barbato
26/10/2016
Foto: Giuseppe Picone e i ballerini del Teatro San Carlo in sala prove