PUNTO SPETTACOLO

Eleonora Abbagnato fa risorgere il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma

In soli sei mesi ha compiuto una vera rivoluzione, dall’organico alle strutture, dagli spazi per la fisioterapia al programma della nuova stagione, fino alla cura dell’immagine per la promozione. Nuovi maestri, medici e fisioterapisti seguono 80 ballerini assunti per tutta la stagione. Innovativo anche il cartellone che, dopo Giselle di Patricia Rouanne e Coppelia di Petit, si apre a dicembre con un nuovo Schiaccianoci di Giuliano Peparini. In stagione anche Il lago dei cigni di Wheeldon, Le Parc di Preljocaj e una serata Grandi Coreografi che accosta Balanchine, Forsythe, Nureyev, e Millepied.

Donna instancabile, iperattiva, multitask, Eleonora Abbagnato ha operato in soli sei mesi di direzione una vera rivoluzione nel Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.  Il lavoro che sta portando avanti con grande determinazione e in sintonia con Sovrintendente dell’Opera di Roma Carlo Fuortes, ha affrontato tutti gli aspetti della vita della compagnia, dall’organico alle strutture, dagli spazi preposti per la fisioterapia al programma della nuova stagione, fino alla cura dell’immagine per la promozione.

“Puntiamo a un rilancio non solo della Compagnia ma anche dei nostri giovani talenti italiani – ha affermato Eleonora Abbagnato – Un dato positivo: alle audizioni di luglio si sono presentati circa 250 ragazzi. Nonostante la difficile situazione del balletto nei teatri italiani, la Compagnia del Teatro dell’Opera di Roma conta oggi circa ottanta danzatori, cosa che ci permetterà di poter realizzare i grandi classici del repertorio”.

Certo è che tra questi 80 ballerini solo 12 sono stabili. Gli altri sono “aventi diritto”. Ma la novità vera e positiva è che sono sotto contratto per tutta la stagione, ossia fino al Romeo e Giulietta di Nureyev in programma la prossima estate a Caracalla e non come in passato a chiamata per ogni singola produzione. Questa continuità è per la Abbagnato assolutamente necessaria per garantire la qualità delle produzioni della stagione.

Se già questo è un enorme successo è assolutamente meritorio rimarcare che la Abbagnato si è preoccupata da subito delle condizioni di lavoro e della salute dei ballerini. E’ riuscita a ristrutturare completamente la sala ballo, ha chiesto e ottenuto il rifacimento degli spogliatoi e in Teatro sono entrati nuovi maestri e una équipe di medici e fisioterapisti che seguono da vicino i danzatori, per lo più giovani e giovanissimi. L’età media della compagnia non supera oggi i 25 anni.

Il nuovo corso della Abbagnato si respira già nelle due produzioni che chiudono la Stagione 2014-2015 del Corpo di Ballo, Giselle e Coppelia, titoli scelti dal precedente direttore, Micha Van Hoecke. Eleonora Abbagnato ha fortunatamente cambiato la versione coreografica di Giselle e a Roma arriva in prima nazionale la stesura dell’inglese Patricia Ruanne, a partire dall’originale di Coralli-Perrot. Alla Abbagnato si deve anche la scelta dei guest protagonisti del balletto in scena dal 20 al 27 ottobre 2015 al Teatro Costanzi: le étoiles dell’Opéra di Parigi Amandine Albisson e Mathias Heymann nel ruolo di Giselle e di Albrecht il 20, 21 e 23 ottobre, ma anche, Claudio Coviello, il primo ballerino del Teatro alla Scala di Milano formatosi proprio alla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma e che torna sul palco del Massimo capitolino come star dopo averlo calcato come allievo. “Sono molto contenta di avere tra i nostri ballerini ospiti, Claudio Coviello primo ballerino al Teatro alla Scala di Milano, proveniente dalla Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma“ ha affermato Eleonora Abbagnato, che segue passo passo le prove del balletto.

Coviello sarà protagonista di Giselle il 25 e il 27 ottobre 2015, in coppia con Rebecca Bianchi, una giovane e promettente ballerina che la Abbagnato intende valorizzare assieme a tanti altri danzatori del Corpo di ballo tra cui Gaia Straccamore, Susanna Salvi, Marianna Suriano, Annalisa Cianci, Roberta Paparella, Alessandra Amato, Giacomo Luci, Alessio Rezza, Manuel Paruccini, Giuseppe Schiavone e Antonello Mastrangelo, tutti impegnati nei diversi cast nei principali ruoli di Giselle versione Ruanne.

Il nuovo corso della Abbagnato si respira forte in sala prove, dove le attività fervono come non mai. Oltre a Giselle il corpo di ballo è in prova con Coppelia, capolavoro di Roland Petit, un balletto frizzante come lo champagne, ripreso da Luigi Bonino, in scena dal 30 ottobre al 7 novembre 2015, e con Schiaccianoci, nella nuova e originale versione coreografica creata appositamente per la compagnia romana da Giuliano Peparini, una nuova produzione con un Re dei topi formato bad boy che debutterà il 20 dicembre, primo vero titolo della stagione voluta dalla Abbagnato. Questo Schiaccianoci ben si allinea con la linea guida che permea tutto il cartellone 2015-2016 dell’Opera di Roma dove i classici sono proposti con regie originali e innovative, anche nella lirica.

Questa linea si ritrova anche nella versione de Il lago dei cigni scelta dalla Abbagnato e in cartellone da settembre a novembre 2016. Non si tratta di quella classica di Marius Petipa e Lev  Ivanov, ma di quella, inedita in Italia, creata da Christopher Wheeldon, certamente una delle più interessanti e innovative firme della danza internazionale. Ispirata ai dipinti di Edgar Degas questa originale versione è ambientata nelle sale ballo dell’Opéra di Parigi e combina elementi classici con una visione ricca di fantasia.

Nonostante tutto questo lavoro la Abbagnato non ha smesso esibirsi come étoile dell’Opéra di Parigi. Per vederla in scena sul palco del Costanzi dovremo aspettare la serata Grandi Coreografi (26 febbraio- 2 marzo 2016), spettacolo che miscela in modo originale Serenade di Balanchine, The Vertiginous Thrill of Exactitude di Forsythe, il terzo atto di Raymonda nella versione di Nureyev, e Closer del francese Benjamin Millepied, attuale direttore dell’Opéra di Parigi, un  passo a due di intensa sensualità interpretato da Eleonora Abbagnato e Florian Magnenet.

La Abbagnato sarà anche protagonista a maggio 2016 di Le Parc, uno dei titoli più riusciti del coreografo franco-albanese Angelin Preljocaj, un balletto rappresentato con grande successo sia al Teatro alla Scala di Milano che al Mariinsky di San Pietroburgo.

L’azione della Abbagnato coinvolge anche la Scuola di ballo dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi, che per la Abbagnato è vera fucina di talenti per la compagnia. E queste non sono solo parole. Nelle ultime audizioni, 6 recenti diplomati della Scuola sono entrati nelle fila della compagnia. Tra la Abbagnato e la Comi c’è grande sintonia, anche nell’utilizzo degli allievi nelle produzioni. E tantissimi giovani allievi sono già in prova per lo Schiaccianoci di Peparini.

Un meritato applauso va dunque indirizzato alla Abbagnato, che con la determinazione e la professionalità che la contraddistinguono sta facendo rinascere a nuova vita il Corpo di ballo. Un esempio questo che altre Fondazioni liriche, da Opera Firenze al Massimo di Palermo, dovrebbero seguire.

Francesca Bernabini

20/10/2015

Foto: 1. Eleonora Abbagnato; 2. Rebecca Bianchi durante una prova di Giselle con Eleonora Abbagnato, Teatro Opera Roma; 3. Luigi Bonino, Carlo Fuortes, Eleonora Abbagnato e David Garforth durante la conferenza stampa di presentazione di Giselle e Coppelia; 4.-5. il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma durante la lezione nella nuova sala ballo; 6. Eleonora Abbagnato alla Scuola di ballo del Teatro dell’Opera di Roma; 7. Frédérik Olivier, Cristiano Simeoni, Giuliano Peparini e Eleonora Abbagnato al lavoro per il nuovo Schiaccianoci che debutterà a dicembre; 8. Carlo Fuortes, Eleonora Abbagnato e lo stilista Valentino in sala prove con il Corpo di ballo dell’Opera di Roma.

Scrivi il tuo commento

2 Commenti

  1. Merrywife.gt

    Sinceramente non penso che la Signora Abbagnato abbia fatto questi miracoli di cui i media tanto parlano.
    Per prima cosa perché è troppo presto per dare un giudizio
    Per seconda che una stagione di soli quattro balletti non c’e mai stata, da quando io seguo con assiduità la danza all’Opera, ossia dal 2004.
    Il corpo di ballo non presenta ancora miglioramenti significativi, nel senso che già da prima c’erano giovani promettenti ed era di tutto rispetto.
    Quanto al ‘fortunatamente cambiata la versione coreografica di Giselle’ sono in totale disaccordo. Quella di Ruanne non ha aggiunto nulla di significativo ( anzi ha tolto la variazione di Myrtha) né a quella di Bart e tantomeno a quella di Fracci.
    Si sarebbe potuto risparmiare senza Bart e Ruanne, magari mettendo in cartellone un balletto in più.

    Ott 29, 2015 @ 17:21:00

    • francesca

      Pubblico questo commento anche se personalmente non lo condivido. Non si tratta di dare giudizi ma di riconoscere che in sei mesi è stato un grandissimo lavoro a 360°.
      Evidenzio che i giovani promettenti c’erano e ci sono ancora nel Corpo di ballo. Mai detto il contrario. La differenza è che prima venivano ingaggiati a produzione, con contratti che spesso partivano qualche giorno prima delle recite. Ora durano fino all’estate. Non è una soluzione ma è almeno un positivo cambiamento. La qualità di un ensemble si costruisce lavorando giorno dopo giorno e non a fasi alterne.
      Per quanto riguarda Giselle evidenzio che il titolo non poteva essere cambiato e non lo ha deciso la Abbagnato. Il balletto ha utilizzato scene e costumi esistenti. Non comprendo dove poteva essere il risparmio. Qualsiasi versione coreografica ha un costo, sia che si tratti di quella di Bart, della Fracci o della Ruanne. Personalmente tra la versione che era stata prevista dal precedente direttore e quella della Ruanne scelta dalla Abbagnato, preferisco quest’ultima.
      Francesca Bernabini

      Ott 29, 2015 @ 20:28:46

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy