Performance musicali ad alto tasso di innovazione: il racconto della fase finale di RomaEuropa Festival 2016.
Registrata, dal vivo, elettroacustica, a RomaEuropa la musica si esprime in sinergia con altri mezzi espressivi. Tre esempi: l’omaggio alle avanguardie con Sipario Sylvano - Omaggio a Sylvano Bussotti , un riassunto di forme targate fine ‘900, con make-up elettronico; la tecnologia che abita il corpo dello strumentista con la performance di Philippe Spiesser; l’interazione tra narrativa contemporanea e opera musicale con la messa in opera musicale del romanzo Senza sangue di Alessandro Baricco, composto da Peter Eötvös.
Si è concluso il Romaeuropa Festival, grande contenitore di performance ad alto tasso di innovazione, dove la musica raramente è offerta in forma pura. Registrata, dal vivo, elettroacustica, a Romaeuropa la musica si esprime in sinergia con altri mezzi espressivi.
Mi piace raccontare tre esempi di questa visione nella fase finale del Festival: l’omaggio alle avanguardie, la tecnologia che abita il corpo dello strumentista, l’interazione tra narrativa contemporanea e opera musicale.
L’11 novembre 2016 con Sipario Sylvano – Omaggio a Sylvano Bussotti a cura di Tempo Reale Electroacoustic Ensemble ho vissuto un riassunto di forme targate fine ‘900, con make-up elettronico. Per il ciclo di incontri pre-concerto INSID(I)E, il compositore e direttore Marcello Panni ha raccontato il collega Bussotti. Anche se con un metodo non proprio ordinato o classicamente preparato, Panni ha presentato il tenero anziano 85enne presente alla Pelanda come versatile artista che nella lunga carriera ha spaziato in tutti i linguaggi espressivi delle avanguardie. Nel programma è stato presentato un percorso tra acustico ed elettronico, attingendo alle forme aleatorie cioè a quelle composizioni che, su una traccia definita dall’autore, lasciano all’interprete la scelta di percorsi secondo una propria urgenza espressiva. A eseguire Bussotti, l’affiatato collettivo di Tempo Reale Electroacoustic, artisti che collaborano e intrecciano i linguaggi, mescolando strumenti con la bella voce di Monica Benvenuti. Al pianoforte Oumoulkhairy Carroy, alla viola Michele Foresi, al contrabbasso Guido Zorn, alla batteria Stefano Rapicavoli, live electronics di Francesco Giomi, sintetizzatori di Salvatore Miele. Tre i brani presentati: Autotono (un divertimento, per ensemble con i disegni di Tono Zancanaro, 1978), Sypario (sigle sceniche, esecutori ad libitum, prima esecuzione assoluta, 1997) e Lachrimae (per voce ed elettronica, 1978) che vi propongo con Monica Benvenuti e Francesco Giomi, in un video dal Maggio Musicale Fiorentino.
Per chi ama la tecnologia, così come per me, è stato entusiasmante il 19 novembre 2016 esplorare la musicalità di un corpo che si muove, grazie alla performance Invisibile e Adattivo. GeKiPe – SkinAct con Philippe Spiesser.
GeKiPe (Geste, Kinect et Percussion) è un sistema grazie al quale il movimento del performer si traduce in suoni e immagini. I compositori preparano algoritmi che interagiscono con la velocità e l’ampiezza dei movimenti: da qui altezze, timbri, effetti sonori si generano e si trasfigurano in fasci di luce proiettati alle spalle del perfomer. In questo caso Hypersphere e Le Silence, rispettivamente di Jose Miguel Fernandez e Alexander Vert con i contributi video di Thomas Koppel. Bravissimo Spiesser che crea i suoni con i movimenti catturati da telecamere: è danza, è musica, è tecnologia.
SkinAct invece è uno strumento a percussione adattivo: al tocco dello strumentista la membrana vibra e genera suoni. In Coup au vent di Michelangelo Lupone ci sono tre grandi tamburi, ognuno con una propria identità musicale e con una ragnatela sulle superfici che dà l’idea di una diversa produzione sonora a seconda dello spazio occupato. Si possono creare anche polifonie. Le performance sono frutto delle ricerche e delle partnership del CRM (Centro Ricerche Musicali) eccellenza nel settore, con tante intelligenze e creatività a sostegno.
Non perdetevi questo video di Spiesser alle prese con GeKiPe
Infine, la messa in opera musicale del romanzo Senza sangue di Alessandro Baricco, composto da Peter Eötvös con libretto di Mari Mezei. Una donna incontra lo sterminatore della sua famiglia che però l’ha graziata. Bella musica con sapori da primo Novecento, tra l’altro felicemente eseguita dall’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dallo stesso Eötvös, con il mezzosoprano Sonia Ganassi e il baritono Russell Braun. Qui sentite un frammento diretto da Alan Gilbert con Anne Sofie von Otter e Russell Braun.
Eötvös ha preceduto la sua opera con un poema sinfonico di Liszt (Dalla culla alla tomba) e l’Adagio dalla decima sinfonia di Mahler. Davvero sorprendente l’interpretazione di Eötvös: così ispirata e curata nei particolari timbrici/dinamici nella propria composizione, quanto inconsistente e fuggevole negli altri brani. Tra la prima e la seconda parte del concerto sembrava ci fossero due direttori diversi! Piacevole l’aperitivo organizzato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per la serie Spirito Classico, forme di infotainment dove una conferenza introduttiva del concerto si abbina all’intrattenimento. Sottolineo il gradevole buffet: per dirne una, l’orrido bocconcino di pollo che solitamente ci propinano agli “Apericena” – un nome, una minaccia – qui era fragrante, leggero, abbinato a verdure croccanti. Non è scontato. All’incontro che ho seguito il 2 dicembre c’era il critico musicale Giovanni D’Alò alle prese con le connessioni musicali del programma e con il topos narrativo di Senza Sangue, con tanto di indovinato frammento da C’era una volta il West di Sergio Leone a introdurlo.
RomaEuropa ci ricorda quanto la musica sia un percorso narrativo, quanto possa essere assoluta o sinergica, live o registrata, acustica o elettronica, sperimentale o consolidata. Aspettiamo la prossima edizione.
Ippolita Papale
@salottopapale
04/12/2016
Foto: 1.-5. Invisibile e Adattivo. GeKiPe – SkinAct con Philippe Spiesser, ph. Coup Au Vent / Maurizio Palpacelli; 6. Sipario Sylvano – Omaggio a Sylvano Bussotti a cura di Tempo Reale Electroacoustic Ensemble; 7. Peter Eötvös; 8. Sonia Ganassi, Peter Eötvös, Russel Braun.