Luca Ronconi. Gli anni della Scala raccontati in un libro edito da Amici della Scala
Sarà presentato il 23 febbraio 2016 ai Laboratori Scala Ansaldo di Milano il volume Luca Ronconi. Gli anni della Scala. Edito da Amici della Scala, con testi di Vittoria Crespi Morbio, Angelo Foletto e Cesare Mazzonis, il volume indaga per la prima volta l’attività di Luca Ronconi al Teatro alla Scala. La presentazione avverrà in coincidenza dell’inaugurazione di una mostra dedicata al regista a un anno dalla sua scomparsa.
23 . 02 . 2016
Milano - Laboratori Ansaldo
Gli Amici della Scala celebrano la figura di Luca Ronconi con il libro, LUCA RONCONI. Gli anni della Scala a cura di Vittoria Crespi Morbio, con le testimonianze di Angelo Foletto e Cesare Mazzonis.
Il libro sarà presentato il 23 febbraio 2016 a Milano, ai Laboratori Scala Ansaldo, in occasione dell’inaugurazione della mostra dedicata al regista a un anno dalla sua scomparsa, realizzata dal Teatro alla Scala, a cura di Margherita Palli.
Il libro, di grande formato e edito dagli Amici della Scala in due lingue, italiano e inglese, indaga per la prima volta l’attività di Luca Ronconi al Teatro alla Scala. Il ricco apparato iconografico del volume ricostruisce la complessità degli spettacoli di Ronconi: segue i movimenti scenici, visualizza il lavoro dietro le quinte, pone in rilievo la sontuosità dei costumi e la fantasmagoria delle macchine sceniche.
Il libro si struttura su due dimensioni. Una prima prospettiva segue il divenire degli allestimenti, che Ronconi concepisce come continua metamorfosi: le sequenze delle immagini compongono un’illusione quasi cinematografica di consequenzialità, seguendo lo sviluppo del “teatro della meraviglia” in ogni sua fase.
La seconda prospettiva spezza invece la continuità attraverso le zoomate sui protagonisti: Ronconi ha dato la propria impronta a un’epoca della storia scaligera grazie alla collaborazione con direttori e cantanti: Mirella Freni, Nicolai Ghiaurov, Josè Carreras, Piero Cappuccilli nell’atemporale Don Carlo con le scene di Damiani; Placido Domingo, Renato Bruson, nel tenebroso Ernani allestito da Ezio Frigerio; Cecilia Gasdia, Lucia Valentini Terrani nella fantasmagoria surreale del Viaggio a Reims architettata da Gae Aulenti.
Dov’è il regista in tutto ciò? Ronconi amava celarsi dietro la propria arte, forse per timidezza di natura, forse perché il ruolo del demiurgo è troppo delicato per potersi rappresentare visivamente. Ma Ronconi c’è: è colto quasi senza volere, dietro le quinte, mentre osserva il farsi dello spettacolo dalla platea, mentre dona le proprie indicazioni. E soprattutto c’è in quanto soffio e ispirazione di ogni scena, di ogni immagine: fino al punto in cui quell’immagine, oggi, si fa eco.
22/01/2016
Foto: 1. Copertina del volume Luca Ronconi. Gli anni della Scala, edizioni Amici della Scala; 2. Aida di Verdi, regia Luca Ronconi, Teatro alla Scala, 1985; 3. La Fiaba dello Zar Saltan di Rimskij-Korsakov, regia Luca Ronconi, Teatro alla Scala, 1988; 4. Elektra di Strauss, regia Luca Ronconi, Teatro alla Scala, 1994.