Il mito greco nelle Tanzoper di Pina Bausch. A Siracusa la Fondazione Inda ricorda Pina Bausch con un incontro condotto da Leonetta Bentivoglio
La Fondazione Inda rende omaggio a Pina Bausch con una conferenza di Leonetta Bentivoglio e la visione di alcuni brani di Ifigenia in Tauride e Orfeo e Euridice. L’incontro si terrà lunedì 3 giugno 2019 nel salone Amorelli di Palazzo Greco a Siracusa e cela un sogno: «riprendere Ifigenia in Tauride o Orfeo e Euridice proprio qui a Siracusa, culla mondiale del teatro antico, nell'immenso palcoscenico del Teatro Greco, con il Tanzetheatre Wuppertal» afferma il Sovrintendente della Fondazione Inda Antonio Calbi.
03 . 06 . 2019
18.00
Siracusa - Palazzo Greco, Corso Matteotti 29
Pina Bausch ha rivoluzionato la danza del Novecento, rigenerando la sua formazione classica e espressionista in un linguaggio del tutto nuovo, inventando un nuovo teatro di movimento, del gesto, della presenza nello spazio, dei pensieri e delle emozioni. Con i suoi esordi affondati proprio nella tragedia classica.
E il rapporto tra Pina Bausch e il teatro antico è il tema dell’incontro titolato Il mito greco nelle Tanzoper di Pina Bausch condotto dalla giornalista Leonetta Bentivoglio organizzato dalla Fondazione Inda.
Durante la conferenza, che si terrà lunedì 3 giugno 2019 nel salone Amorelli di Palazzo Greco a Siracusa, la giornalista commenterà due Tanzoper di Pina Bausch: Ifigenia in Tauridee Orfeo ed Euridice.
L’incontro sarà un viaggio dentro l’originale creatività della danzatrice, regista e coreografa tedesca, nel suo universo creativo e in due delle sue creazioni più rivoluzionarie e che rappresentano le fondamenta della sua poetica: Ifigenia in Tauride, tratto nel 1974 dall’opera del compositore Christoph Willibald Gluck, e Orfeo e Euridice nel 1975, sempre partendo dall’opera di Gluck.
Ifigenia in Tauride è il testo di Euripide, rappresentato per la prima volta probabilmente nel 414 a.C., che racconta come grazie all’intervento di Artemide, Ifigenia si salvi dall’essere sacrificata dal padre Agamennone. Trasferita in Tauride e divenuta sacerdotessa al tempio di Artemide incontrerà il fratello Oreste tormentato dalle Erinni dopo aver ucciso la madre Clitennestra.
Il mito di Orfeo ed Euridice è la sfortunata storia di due innamorati: della ninfa Euridice, morta perché morsa da un serpente, e del suo sposo Orfeo, che convincerà con il suo canto gli dèi dell’Oltretomba a restituirgli l’amata. La condizione che questi gli impongono e che non si volti mai a guardarla. Orfeo non riesce a tener fede a questo impegno, si volterà per vederla, e perderà Euridice per sempre.
Attraverso questi due capitoli del mito e della tragedia antica, emblematicamente agli inizi della propria carriera, Pina Bausch si confronta con il mondo della tragedia classica.
Durante l’incontro Leonetta Bentivoglio traccerà, attraverso brani video delle opere, un ritratto di una donna e artista di rara potenza che con la sua arte ha segnato l’Europa e il mondo intero; un percorso che vedrà la scrittrice affrontare in particolare i temi della dimensione bauschiana delle Tanzoper e del rapporto di Pina Bausch con la tragedia greca.
«Pina Bausch – racconta Leonetta Bentivoglio – è stata una delle artiste più incisive e originali che siano apparse sulla scena del secondo Novecento, è stato profondissimo il suo influsso sui linguaggi della danza e del teatro».
«Ha rivoluzionato la danza del Novecento, rigenerando la sua formazione classica e espressionista in un linguaggio del tutto nuovo, inventando un teatro di movimento, del gesto, della presenza nello spazio, dei pensieri e delle emozioni del tutto nuovo – ha dichiarato il Sovrintendente della Fondazione Inda Antonio Calbi – Il teatrodanza di Pina Bausch ha segnato l’Europa e il mondo intero, amata da artisti di tutti i generi (da Fellini, che la volle nel suo film E la nave va, a Pedro Almodóvar che in Parla con lei inserisce una scena di un suo spettacolo), da un pubblico trasversale e folgorato dalle sue composizioni.
Con i suoi esordi affondati proprio nella tragedia classica: ecco perché abbiamo ritenuto di renderle omaggio con una conferenza di Leonetta Bentivoglio e la visione di alcuni bravi di due tanzoper. Pina Bausch è celebre per i suoi “stuck”, ovvero creazioni, “pezzi” di teatro danza, fra i quali spiccano quelli dedicati alle grandi città del mondo. In Italia ne ha creati tre, il primo proprio qui in Sicilia, con quel suo Palermo, Palermo, struggente e lirico omaggio al capoluogo dell’isola, alle sue rovine, alla sua vitalità così mediterranea, creato nel 1989. Ci rimarranno per sempre nella memoria le sequenze di scene, di quadri, di azioni a partire da quel muro di mattoni che rovinava a terra, al Teatro Biondo, come un terremoto emotivo e metafisico insieme. Con un sogno: riprendere Ifigenia in Tauride o Orfeo e Euridice proprio qui a Siracusa, culla mondiale del teatro antico, nell’immenso palcoscenico del Teatro Greco, con il suo Tanztheater Wuppertal».
Pina Bausch ha rivoluzionato la danza del Novecento, rigenerando la sua formazione classica e espressionista in un linguaggio del tutto nuovo, inventando un nuovo teatro di movimento, del gesto, della presenza nello spazio, dei pensieri e delle emozioni. Con i suoi esordi affondati proprio nella tragedia classica.
E il rapporto tra Pina Bausch e il teatro antico è il tema dell’incontro titolato Il mito greco nelle Tanzoper di Pina Bausch condotto dalla giornalista Leonetta Bentivoglio organizzato dalla Fondazione Inda.
Durante la conferenza, che si terrà lunedì 3 giugno 2019 nel salone Amorelli di Palazzo Greco a Siracusa, la giornalista commenterà due Tanzoper di Pina Bausch: Ifigenia in Tauride e Orfeo ed Euridice.
L’incontro sarà un viaggio dentro l’originale creatività della danzatrice, regista e coreografa tedesca, nel suo universo creativo e in due delle sue creazioni più rivoluzionarie e che rappresentano le fondamenta della sua poetica: Ifigenia in Tauride, tratto nel 1973 dall’opera del compositore Christoph Willibald Gluck, e Orfeo e Euridice nel 1975, sempre partendo dall’opera di Gluck.
Ifigenia in Tauride è il testo di Euripide, rappresentato per la prima volta probabilmente nel 414 a.C., che racconta come grazie all’intervento di Artemide, Ifigenia si salvi dall’essere sacrificata dal padre Agamennone. Trasferita in Tauride e divenuta sacerdotessa al tempio di Artemide incontrerà il fratello Oreste tormentato dalle Erinni dopo aver ucciso la madre Clitennestra.
Il mito di Orfeo ed Euridice è la sfortunata storia di due innamorati: della ninfa Euridice, morta perché morsa da un serpente, e del suo sposo Orfeo, che convincerà con il suo canto gli dèi dell’Oltretomba a restituirgli l’amata. La condizione che questi gli impongono e che non si volti mai a guardarla. Orfeo non riesce a tener fede a questo impegno, si volterà per vederla, e perderà Euridice per sempre.
Attraverso questi due capitoli del mito e della tragedia antica, emblematicamente agli inizi della propria carriera, Pina Bausch si confronta con il mondo della tragedia classica.
Durante l’incontro Leonetta Bentivoglio traccerà, attraverso brani video delle opere, un ritratto di una donna e artista di rara potenza che con la sua arte ha segnato l’Europa e il mondo intero; un percorso che vedrà la scrittrice affrontare in particolare i temi della dimensione bauschiana delle Tanzoper e del rapporto di Pina Bausch con la tragedia greca.
«Pina Bausch – racconta Leonetta Bentivoglio – è stata una delle artiste più incisive e originali che siano apparse sulla scena del secondo Novecento, è stato profondissimo il suo influsso sui linguaggi della danza e del teatro».
«Ha rivoluzionato la danza del Novecento, rigenerando la sua formazione classica e espressionista in un linguaggio del tutto nuovo, inventando un teatro di movimento, del gesto, della presenza nello spazio, dei pensieri e delle emozioni del tutto nuovo – ha dichiarato il Sovrintendente della Fondazione Inda Antonio Calbi – Il teatrodanza di Pina Bausch ha segnato l’Europa e il mondo intero, amata da artisti di tutti i generi (da Fellini, che la volle nel suo film E la nave va, a Pedro Almodóvar che in Parla con lei inserisce una scena di un suo spettacolo), da un pubblico trasversale e folgorato dalle sue composizioni.
Con i suoi esordi affondati proprio nella tragedia classica: ecco perché abbiamo ritenuto di renderle omaggio con una conferenza di Leonetta Bentivoglio e la visione di alcuni bravi di due tanzoper. Pina Bausch è celebre per i suoi “stuck”, ovvero creazioni, “pezzi” di teatro danza, fra i quali spiccano quelli dedicati alle grandi città del mondo. In Italia ne ha creati tre, il primo proprio qui in Sicilia, con quel suo Palermo, Palermo, struggente e lirico omaggio al capoluogo dell’isola, alle sue rovine, alla sua vitalità così mediterranea, creato nel 1989. Ci rimarranno per sempre nella memoria le sequenze di scene, di quadri, di azioni a partire da quel muro di mattoni che rovinava a terra, al Teatro Biondo, come un terremoto emotivo e metafisico insieme. Con un sogno: riprendere Ifigenia in Tauride o Orfeo e Euridice proprio qui a Siracusa, culla mondiale del teatro antico, nell’immenso palcoscenico del Teatro Greco, con il suo Tanztheater Wuppertal».
Foto: 1. Pina Bausch a Napoli nel 2003; 2. Malou Airaudo in Iphigenia auf Tauris di Pina Bausch, Tanztheater Wuppertal, ph. Francesco Carbone; 3. Orpheus und Euridike, Teatro Schauspielhaus, Wuppertal 1991, danzatrici Beatrice Libonati e Dulce Pessoa, ph. di Francesco Carbone.