Gli artisti dello spettacolo alla Scala
44 monografie dedicate a pittori, disegnatori e scultori che hanno prestato la loro opera per la realizzazione di opere liriche e balletti per il Teatro alla Scala: da Nicholas Georgiadis a Alberto Burri, Dino Buzzati, Giacomo Manzù, Emanuele Luzzati, Pablo Picasso, Jean Cocteau, Nathalie Gontcharova, Marc Chagall e Cecil Beaton. Un’iniziativa editoriale dell’Associazione Amici della Scala
Nel mondo della danza si attribuisce spesso il successo di uno spettacolo di balletto alla bravura dei danzatori in scena o all’originalità e efficacia della coreografia. Minore attenzione si presta a scene, luci e costumi, elementi questi che concorrono parimenti al successo di un balletto. In quest’ottica è di particolare rilievo la collana Gli artisti dello spettacolo alla Scala, un’iniziativa editoriale dell’Associazione Amici della Scala curata da Vittoria Crespi Morbio, una collezione di 44 monografie di grandi pittori, disegnatori e scultori che hanno prestato la loro opera per la realizzazione di opere liriche e balletti per il Teatro alla Scala.
Quattro le monografie presentate quest’anno, tra cui spicca quella dedicata a Nicholas Georgiadis, scenografo e costumista di riferimento per figure come Kenneth MacMillan, John Cranko, Rudolf Nureyev. Il suo stile pittorico, che utilizza spunti dell’architettura greco-ortodossa insieme con sfarzosi cromatismi, ha creato una forma di spettacolo che ha influenzato una generazione di scenografi, da Yolanda Sonnabend a Stefanos Lazaridis. Con Nureyev, di cui questo libro ricorda i vent’anni dalla morte, Georgiadis ha firmato alla Scala le storiche produzioni della Bella addormentata di Čajkovskij (1966), lo Schiaccianoci (1968, ripreso per quarant’anni) e del Don Chisciotte di Minkus (1980).
L’iniziativa editoriale, avviata nel 2002 e edita per i tipi di Umberto Allemandi & C., ha dato spazio in questi 11 anni a diverse monografie illustrate di creatori dell’immagine che sono stati scaligeri almeno una volta e che hanno lavorato per spettacoli di balletto al Teatro alla Scala. Fra i tanti lo scenografo e costumista Alfredo Edel, celeberrimno negli ultimi decenni dell’Ottocento, creatore di spettacoli il cui fasto rimane leggendario: basti pensare al ballo Excelsior di Manzotti su musica di Marenco (1881).
Fra gli italiani Alberto Burri, nome tra i più noti nella storia dell’arte contemporanea, che ha debuttato nella scenografia con i bozzetti e i figurini per il balletto Spirituals di Mario Pistoni (1963), lo scrittore, giornalista, drammaturgo e pittore Dino Buzzati che alla Scala ha allestito due balletti, il genovese Emanuele Luzzati, vero suscitatore di fiabe, racconti, fantasie, sogni, atmosfere, e che ha legato il suo nome alla Scala mettendo in scena figure mitiche, da Don Chisciotte a Pulcinella agli amanti di Verona. Ma anche Giacomo Manzù, amico di Stravinskij che ha firmato l’allestimento dell’Histoire du soldat (1966-1970).
Fra i grandi del Novecento monografie sono dedicate a Pablo Picasso il cui nome è legato ai Balletts Russes di Sergej Diaghilev e ai balletti di Massine, dal balletto cubista Parade a quelli “neoclassici” come Pucinella e Il cappello a tre punte, a Jean Cocteau, scenografo del balletto La dame à la licorne su musiche di elaborate da Chailley (1965), a Nathalie Gontcharova, altra autrice legata ai Balletti di Diaghilev e agli allestimenti stravinskiani, a Marc Chagall che ha firmato alla Scala la scenografia del balletto di Ravel Daphnis et Chloé (1975).
Una monografia è anche dedicata all’artista di origine russa Boris Bilinsky che ha lavorato tanto nel cinema negli anni Venti firmando anche il manifesto di Metropolis di Fritz Lang (1927) e che alla Scala è approdato curando le scene e i costumi dello storico spettacolo Follie viennesi di Strauss con la coreografia di Aurelio Milloss andato in scena il 22 febbraio 1947 quale primo balletto a essere ospitato in un Teatro alla Scala ricostruito subito dopo la guerra. E un’altra al noto fotografo inglese Cecil Beaton, anche diarista, scrittore, giornalista, disegnatore, scenografo per il cinema e il teatro, che alla Scala ha firmato allestimenti di balletti firmati da Balanchine e Ashton fra cui Marguerite and Armand (1966), con l’indimenticabile coppia Margot Fonteyn-Rudolf Nureyev.
Nel video: Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev in Marguerite and Armand, balletto creato per loro da Ashton e basato sul libro La Dama delle Camelie
Nella foto: Rudolf Nureyev al termine del suo Schiaccianoci al Teatro alla Scala nella stagione 1970-1980