Artea / Università Castilla-La Mancha. Master in Performing Arts Practice and Visual Culture.
Un progetto di ARTEA, offerto dall'Università di Castilla-La Mancha in collaborazione con Reina Sofía Museum, La Casa Encendida, RESAD, Azala-espacio de creación and Teatro Pradillo. Scadenza presentazione candidature: 15 luglio 2015.
Dal 02 . 07 . 2015 al 15 . 07 . 2015
Madrid (Spagna)
Presentazione
Il Master in Performing Arts Practice e Visual Culture offre un contesto di ricerca basato sulla pratica dove poter sperimentare, sviluppare progetti e discutere sul rapporto tra teoria e prassi, nonché riflettere criticamente su di esso. Si propone come uno spazio per artisti e ricercatori che vogliono sviluppare nuove strategie di lavoro attraverso la collaborazione.
Con una concezione molto ampia delle performing arts questo MA promuove la collaborazione e l’auto-organizzazione tra i partecipanti e propone strumenti per lo sviluppo di metodologie e discorsi teorici critici. Si pone domande, rivela e amplifica le modalità in cui attualmente il significato viene generato attraverso una varietà di formati come laboratori, seminari, workshop e gruppi di lettura e di discussione.
Il programma transdisciplinare di studi offre al partecipante l’acquisizione di competenze specifiche nei suo rispettivo campo di ricerca e di lavoro e facilita il suo inserimento nella comunità artistica per favorire esplicitamente l’incontro con artisti, ricercatori, curatori ed altri professionisti invitati.
Esso costituisce un contesto ideale per le persone con esperienza o formazione in teatro, danza, performance art, arti visive, musica, architettura, storia dell’arte, studi culturali, gestione culturale e altri settori connessi che desiderino impegnarsi in progetti basati sulla pratica e sulla ricerca collaborativa.
- ECTS: 60
- Durata: 1 anno accademico (da ottobre a luglio)
- Profilo: ricerca basata sulla pratica
- Luogo: Madrid
- Lingue: spagnolo e inglese
- Info: practicaescenicayculturavisual@gmail.com – http://arte-a.org/en/node/139
- Iscrizioni on line: http://www.mpecv-3.posgrado.uclm.es/default.aspx
Chi siamo
Il MPECV è un progetto Artea. Il team direttivo è formato da membri di questa associazione di ricerca. Artea è un gruppo di ricercatori e un’associazione indipendente connessa, attraverso i suoi membri, a diverse Università e centri di ricerca. Considerano la ricerca accademica inseparabile dalla ricerca creativa, e quindi cercano di creare spazi di dialogo, collaborazione e scambio tra storici, artisti e teorici, come il MPECV. La generazione di questi spazi, siano essi permanenti, effimeri o virtuali, è il nostro obiettivo principale.
Staff
Gli insegnanti, i tutor e i professionisti invitati. Artisti, ricercatori, curatori, e managers nazionali ed internazionali hanno collaborato al programma: La Ribot, Óscar Gómez Mata, María Jerez, Rolf Abderhalden, Roger Bernat, Juan Domínguez, Cuqui Jerez, Los Torreznos, Amalia Fernández, Idoia Zabaleta, Emilio Tomé, Marlon Barrios Solano, Ingrid Wildi, Maris Bustamante, Esperanza Collado, Chus Domínguez, Óscar Cornago, José A. Sánchez, Isabel de Naverán, Victoria Pérez Royo, Fernando Quesada, Isis Saz, Amparo Écija, Lurdes Fernández, Óscar Dasí, Pablo Berastegui, Maral Kekejian, Gloria G. Durán, Jordi Claramonte, Leire Vergara, Getsemaní de San Marcos, Adrian Heathfield, André Lepecki, Peter Pal Pelbart, Hans-Thies Lehman, Rudi Laermans, Gurur Ertem, Cristophe Kihm, Bojana Kunst, Ana Vujanovic, Erika Fischer-Lichte, Reinaldo Laddaga, Ric Allsopp, Mårten Spångberg, Myriam van Imchoot, Ramsay Burt, Elke van Campenhout, Goran Sergej Pristas, Techching Hsieh, Alice Chauchat, Zeynep Günsür, Elke van Campenhout, Lois Keidan and Maaike Bleeker, Simon Bayly, Héctor Bourges e molti altri.
Partecipanti
In 5 anni il MPECV è stato rodato e abbiamo il piacere di accogliere anche partecipanti internazionali da Spagna, Argentina, Chile, Perù, Colombia, Messico, PortoRico, Germania, Svizzera, Inghilterra, Turchia, Italia, Filippine, Ucraine, Portogallo e Brasile (solo per citarne alcuni).
Programma di studio
Il MPECV è un programma aperto che è ideato nuovamente ogni anno secondo le idee, le esperienze e le proposte dei partecipanti, siano essi studenti, docenti, tutor, coordinatori o istituzioni che collaborano. Ogni corso è ristrutturato e ripensato, pur mantenendo una serie di assi che organizzano i lavori di tutti i soggetti coinvolti. Questi assi sono i seguenti:
Metodologie di ricerca artistica
Proponiamo una vasta conoscenza della prassi esecutiva, che integra procedure di lavoro di altre aree della creazione e che si arricchisce attraverso la contaminazione e il legame con altre pratiche. A causa di questo siamo interessati ad ogni gruppo compresi i partecipanti provenienti da una vasta gamma di campi creativi (arti visive, architettura, performing-arts) e di ricerca (materie umanistiche, filologia, filosofia), in modo che gli approcci verso “il fare”, per ciascuna area di conoscenza, possa essere messo in discussione e arricchito attraverso il dialogo con le altre aree.
Il programma si trova nel terreno di confluenza tra teoria e pratica. Questi non sono concepiti come opposti, ma piuttosto come diverse dimensioni o metodologie di una stessa continuità della ricerca. Non ci sembra interessante tracciare una netta frontiera, piuttosto sviluppare una vasta serie di attività che non possano essere attribuite ad una sola area dei due concetti bensì a entrambi, in maggiore o minore misura. Essi non sono trattati come due zone opposte, ma come due territori che si incrociano e si alimentano a vicenda.
Dialoghi
Il programma è concepito come un dialogo costante tra i partecipanti (studenti, docenti invitati e docenti e tutor del Master). E non è inteso come un programma basato sulla trasmissione del sapere, ma piuttosto come un contesto, un luogo in cui una comunità genera una riflessione multi-direzionale. I format sono molteplici, e riguardano entrambi i format regolamentati (gruppi di lettura, sessioni di discussione e dibattito, mentoring collettiva) e format non regolamentati (residenze, colloqui informali).
Collaborazioni
Contro l’idea della trasmissione della conoscenza, il MPECV è organizzato intorno alla produzione collettiva di conoscenza e di esperienze e attività di problem solving. Questi momenti di esperienza condivisa, in cui i partecipanti si dedicano abitando ed esplorando una zona di indagine, sono prodotti per mezzo di incontri organizzati in vari modi: in grandi discussioni di gruppo, in incontri personali con mentori, in gruppi più piccoli e in una serie format di sperimentali. Pur rispettando i momenti solitari necessari allo svolgimento delle ricerche creative, nel programma si cerca di favorire incontri che facilitino lo scambio tra i partecipanti, l’arricchimento e l’avanzamento dei processi di ricerca, così come la riflessione dei partecipanti sulle proprie pratiche.
I progetti che vengono elaborati nel corso possono essere sviluppati individualmente o collettivamente; ma in ogni caso saranno prodotti in collaborazione con il resto dei partecipanti del programma, in un continuo scambio di opinioni, pareri ed esperienze.
L’auto-organizzazione
I partecipanti al MPECV hanno spesso la possibilità di cambiare i ruoli. Gli studenti non solo ricevono informazioni, ma anche propongono contenuti, organizzano parti del programma e prendono talune decisioni: oltre ad essere studenti, i loro ruoli all’interno del MPECV possono comprendere, a seconda dei loro interessi, collaboratore, tutor, coordinatore, o occasionalmente insegnante. In collaborazione con coloro che hanno lavorato nel MPECV abbiamo sviluppato nel corso degli anni una serie di format che favoriscono l’autonomia dei partecipanti e le loro posizioni mutevoli all’interno di questo spazio, come aule cooperative, mentoring studentesco collettivo, ecc, in cui la responsabilità di ciò che accade è condiviso da tutte le persone che partecipano.
Questa auto-organizzazione si estende al contenuto del programma. Siamo interessati a preservare l’autonomia dello studente per l’organizzazione del loro lavoro con il resto dei loro compagni. Anche se l’offerta è la stessa per tutti, ogni persona decide il proprio livello di coinvolgimento e integra questo alla loro maniera conforme alla loro traiettoria personale all’interno del programma.
Attività partecipante durante il programma
Il MPECV offre un ambiente collaborativo e in gran parte un ambiente organizzato da sé. Le attività che i partecipanti sviluppano in tutto il programma sono le seguenti:
- Lo sviluppo di un processo personale di ricerca artistica, individuale o in collaborazione
- Comunicare questo processo creando metodologie per renderlo condivisibile e applicabile ad altre aree di conoscenza
- Partecipazione attiva a sessioni di gruppo, arricchendole e contribuendo ad esse con contenuti e riflessioni
- Accompagnare i processi di ricerca dei compagni di classe, contribuire allo sviluppo dei loro processi e riflettere sul loro lavoro
- Assunzione di responsabilità per generare un ambiente di ricerca collettiva
- Contribuire attivamente alla discussione collettiva dell’organizzazione pratica dell’ambiente di ricerca del MPECV.
Collaborazioni e scambi
Il MPECV si propone come forma porosa situandosi nella città di Madrid. Nel corso degli anni ha instaurato collaborazioni di diverso tipo con istituti e centri di arte contemporanea, festival e gruppi di ricerca, in modo tale che i vari moduli del programma hanno potuto beneficiare, in molti casi, di questa offerta preesistente. In questo senso le partnership sono emerse in festival. In altri casi abbiamo programmato attività congiunte, come la serie di conferenze Art/Time,o Rethinking Spectatorship o il seminario internazionale There is no more poetry than action, tra i tanti. Infine, dal MPECV abbiamo creato i nostri propri contesti che abbiamo aperto e condiviso, come il progetto Artistic Migrations, il laboratorio Social Spaces, la conferenza Seeeeeeeeeelf Learning- management-organisation- al Teatro Pradillo e le presentazioni dei progetti degli studenti, tra molti altri. Tutto questo è orientato a facilitare l’inserimento dei partecipanti nella realtà artistica della città, favorendo incontri con artisti, ricercatori, manager e curatori che interagiscono in tutti questi contesti in cui noi ci situiamo e che contribuiamo a creare.
Al di là dell’ambiente circostante alla città di Madrid, abbiamo stabilito reti con gli spazi e i programmi con cui condividiamo la stessa comprensione dell’arte come pratica e ricerca e stessa visione aperta verso lo spettacolo dal vivo. Azala – Espacio de creazione nei Paesi Baschi e il Centro Negra a Murcia offrono i loro servizi al MPECV ogni anno per due-quattro settimane per l’organizzazione di workshop e residenze di artisti. Abbiamo stabilito accordi di cooperazione con i relativi programmi internazionali, come il MITAV (Master interdisciplinare in Teatro e Live Arts) presso l’Università Nacional di Columbia (Bogotà), nonché partecipato a programmi intensivi organizzati da una rete di 6 masters europei coordinati dal MA SODA (HZT, Berlino) e il Master in Coreografia (Teak, Helsinki).
Risorse
Come piattaforma di ricerca Artea genera continuamente una gamma diversificata di progetti curatoriali, artistici, di ricerca e di documentazione che sono collegati al MPECV. In questo modo, i partecipanti hanno l’opportunità di essere coinvolti in diversi progetti in corso e di avvalersi di:
Archivio virtuale for Performing Arts. L’obiettivo dell’Archivio virtuale per Performing Arts (AVAE) è quello di fornire agli studenti, insegnanti e professionisti materiali critici e documentari su artisti contemporanei e il loro contesto di produzione e di esposizione. Questo non è un archivio esaustivo, bensì una proposta di documentazione relativa ad una definizione storiografica. Il concetto di “arti dello spettacolo” da trattare è di grandi dimensioni, copre tutto ciò che avviene in tempo reale in presenza di spettatori (tra cui, dunque, opere ibride, installazioni, video-performance, ecc). Avviato da un gruppo di ricercatori della Facoltà di Belle Arti di Cuenca (UCLM), attualmente agisce in networking tra un gran numero di partner europei e latinoamericani.
Artea Archive. Dal febbraio 2011 l’archivio ARTEA ha formato una parte della rete di archivi del Matadero a Madrid. Esiste come un archivio fisico che contiene una selezione di video di opera di artisti spagnoli e latinoamericani dal 1980 a oggi, come La Ribot, Olga Mesa, Carles Santos, Marcel.lí Antúnez, Legaleón, Arena Teatro, Cuqui Jerez e Juan Domínguez . L’archivio comprende anche una collezione di pubblicazioni specializzate in performing arts: riviste, libri, documenti, programmi di performance, cataloghi e materiale specifico per gli artisti che compongono l’archivio.
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ARTEA / University Of Castilla-La Mancha. Master in Performing Arts Practice and Visual Culture. Application deadline: July 15
A project by ARTEA, offered by the University of Castilla-La Mancha in collaboration with Reina Sofía Museum, La Casa Encendida, RESAD, Azala-espacio de creación and Teatro Pradillo.
Presentation
The MA in Performing Arts Practice and Visual Culture offers a context of practice-based research where to experiment, develop projects and to discuss and question the relationship between theory and practice, as well as to critically reflect on it. It is proposed as a space for artists and researchers who would like to develop new working strategies through collaboration.
With a very broad and expanded conception of the performing arts practices, this MA promotes collaboration and self-organization among participants and proposes tools for the development of methodologies and theoretical critical discourses. It questions, reveals and amplifies the modes in which currently meaning is generated throug a variety of formats such as laboratories, seminars, workshops or reading and discussion groups.
Our transdisciplinary program of study offers the participant the acquisition of specific competences in their respective fields of research and work and facilitates their insertion in the artistic community by explicitely favouring encounters with artists, researchers, curators and other invited professionals.
It constitutes an ideal context for people with experience or education in theatre, dance, performance art, visual arts, music, architecture, art history, cultural studies, cultural management and related areas who wish to engage in practice-based and collaborative research projects.
- ECTS: 60
- Duration: 1 academic year (from October to July)
- Profile: Practice-based research
- Location: Madrid
- Languages: Spanish and English
- Contact: practicaescenicayculturavisual@gmail.com – http://arte-a.org/en/node/139
- On line application: http://www.mpecv-3.posgrado.uclm.es/default.aspx
Who we are
The MPECV is an Artea project. The directorial team is formed of members from this research association.
Artea is a group of researchers and an independent association linked through its members to different Universities and Centers of Investigation. We consider academic research to be inseparable from creative investigation, and therefore endeavor to create spaces for dialogue, collaboration and exchange between historians, artists and theoreticians, such as the MPECV. The generation of these spaces, be they permanent, ephemeral or virtual, is our principle objective.
Staff
Teachers, tutors and invited professionals. Artists, researchers, curators, and national and international arts managers have collaborated in the program: La Ribot, Óscar Gómez Mata, María Jerez, Rolf Abderhalden, Roger Bernat, Juan Domínguez, Cuqui Jerez, Los Torreznos, Amalia Fernández, Idoia Zabaleta, Emilio Tomé, Marlon Barrios Solano, Ingrid Wildi, Maris Bustamante, Esperanza Collado, Chus Domínguez, Óscar Cornago, José A. Sánchez, Isabel de Naverán, Victoria Pérez Royo, Fernando Quesada, Isis Saz, Amparo Écija, Lurdes Fernández, Óscar Dasí, Pablo Berastegui, Maral Kekejian, Gloria G. Durán, Jordi Claramonte, Leire Vergara, Getsemaní de San Marcos, Adrian Heathfield, André Lepecki, Peter Pal Pelbart, Hans-Thies Lehman, Rudi Laermans, Gurur Ertem, Cristophe Kihm, Bojana Kunst, Ana Vujanovic, Erika Fischer-Lichte, Reinaldo Laddaga, Ric Allsopp, Mårten Spångberg, Myriam van Imchoot, Ramsay Burt, Elke van Campenhout, Goran Sergej Pristas, Techching Hsieh, Alice Chauchat, Zeynep Günsür, Elke van Campenhout, Lois Keidan and Maaike Bleeker, Simon Bayly, Héctor Bourges and many more.
Participants
In the 5 years the MPECV has been running we have had the pleasure of welcoming international participants from Spain, Argentina, Chile, Peru, Columbia, Mexico, Puerto Rico, Germany, Switzerland, England, Turkey, Italy, The Philippines, Ukraine, Portugal and Brazil, among other countries.
Study program
The MPECV is an open program that is devised anew every year according to the ideas, experiences and proposals of the participants, be they students, teachers, mentors, coordinator or collaborating institutions. Every course is restructured and re-thought, although maintaining a series of axes organizing the work of all those implicated. These axes are as follows:
Methodologies for artistic research
We propose a very wide understanding of performance practice, one that integrates working procedures from other areas of creation and that is enriched through contamination and bonding with other practices. Because of this we are interested in each group including participants from a diverse range of creative fields (visual arts, architecture, performing arts) and research fields (humanities, philology, philosophy), so that the approaches to making and the assumptions of each area of knowledge can be challenged, put into question, and enriched through dialogue with other areas.
The program is situated in the terrain of confluence between theory and practice. These are not conceived as opposites, but rather as different dimensions or methodologies of the same continuity of research. It doesn’t seem interesting to us to trace a clear frontier, but rather to develop a wide series of activities that cannot be ascribed to just one of the two concepts but which cross both, to greater or lesser extents. They are not treated as two opposite areas, but rather as two territories that cross and feed each other mutually.
Dialogues
The program is conceived as a constant dialogue between the participants (students, invited teachers and the teachers and tutors of the master). It is understood not as a program based in the transmission of knowledge, but rather as a context, a place in which a community for reflection is generated multi-directionally. The formats for this are various, and cover both regulated formats (reading groups, sessions for discussion and debate, collective mentoring) and unregulated formats (residencies, informal talks).
Collaborations
In opposition to the idea of the transmission of knowledge, the MPECV is organized around the collective production of knowledge and experience and problem-solving activities. These moments of shared experience, in which the participants are dedicated to inhabiting and exploring an area of investigation, are produced by way of encounters organized in various ways: in large group discussions, in personal meetings with mentors, in smaller groups and in a series of experimental formats. Whilst respecting the solitary moments necessary for carrying out creative investigation, in the program we try to favor encounters that facilitate exchange between participants, the enrichment and advancement of research processes, as well as reflection on the participants own practices.
The projects that are elaborated throughout the course may be developed individually or collectively; but in any case they will be produced in collaboration with the rest of the program’s participants, in a continuous exchange of views, opinions, and experiences.
Self-organization
The participants of the MPECV frequently have the opportunity to change roles. Students don’t only receive information, they also propose content, organize parts of the program and make certain decisions: apart from being students, their roles inside the MPECV can include, depending on their interests, collaborator, tutor, coordinator, or occasionally teacher. In collaboration with those who have worked in the MPECV we have developed over the years a series of formats favoring the autonomy of the participants and their changing positions inside this space, such as cooperative classrooms, collective student mentoring, etc., in which the responsibility of what happens is shared by all people participating.
This self-organization extends to the contents of the program. We are interested in preserving the autonomy of the student in the organization of their work with the rest of their companions. Although the offer is the same for everybody, every person decides their own level of involvement and integrates this in their own manner in conformity with their personal trajectory inside the program.
Participant activities during the program
The MPECV offers a collaborative environment and to a great extent a self- organised environment. The activities that participants develop throughout the program are:
– developing a personal process of artistic research, individual or in collaboration
– communicating this process and creating methodologies in order to make it sharable and applicable to other areas of knowledge
– participating actively in group sessions, enriching them and contributing to them with content and reflection – accompanying the research processes of classmates, contributing to the development of their processes and reflecting about their work
– taking responsibility for the generation of an environment for collective research
– contributing actively to collective questioning of the practical organization of the research environment of the MPECV.
Resources
As a research platform Artea continually generates a diverse range of curatorial, artistic, research and documentation projects that are linked to the MPECV. In this way, participants have the opportunity to get involved in different ongoing projects and to make use of:
Virtual Archive for Performing Arts The objective of the Virtual Archive for Performing Arts (AVAE) is to provide students, teachers and professionals with critical and documentary material on contemporary artists and their contexts of production and exhibition. This is not an exhaustive archive, but aproposal of documentation related to a defined historiographic purpose. The concept of “performing arts” to be handled is large, covering everything that happens in real time and in the presence of spectators (including, therefore, hybrid works, installations, video-performances, etc). Initiated by a group of researchers from the Faculty of Fine Arts in Cuenca (UCLM), it currently feeds networking done by a large number of European and Latin American partners.
Artea Archive Since February 2011 the ARTEA ARCHIVE has formed a part of Matadero Madrid’s network of archives. It exists as a physical archive containing a selection of videos of work by Spanish and Latinamerican artist from the 1980s until today, such as La Ribot, Olga Mesa, Carles Santos, Marcel.lí Antúnez, Legaleón, Arena Teatro, Cuqui Jerez and Juan Domínguez. The archive also includes a collection of specializedperforming arts publications: magazines, books, documents, performance programs, catalogues and material specific to the artists making up the archive. (link to the catalogue of documents).