Aprire una scuola di danza: 10 consigli per l’uso.
Aprire una scuola di danza oggi non è cosa semplice. Di seguito un decalogo di consigli base redatto da AIDAF, Associazione Italiana Danza Attività di Formazione, l’Associazione che, all’interno di Federdanza AGIS, si occupa delle problematiche relative alla tutela della formazione della danza nelle scuole private. I consigli sono certamente utili a quegli insegnanti che sognano una struttura tutta loro, a giovani direttori e anche ai genitori. E’ questo il primo di una serie di articoli che affrontano i problemi del settore. Lo scopo è quello di informare insegnanti, allievi e genitori, e consentire a chi si avvicina alla danza di scegliere con consapevolezza il proprio percorso formativo, in un settore in cui la totale assenza di regole sta generando il caos assoluto e abusi di ogni genere.
Negli ultimi anni si sono aperte tantissime scuole di danza private su tutto il territorio nazionale, e, continuamente, se ne aprono di nuove. Il proliferare delle scuole, se da una parte è indice di un grande fermento e testimonia che, nonostante la crisi economica, il settore danza è in crescita ed è molto seguito, dall’altra impone delle riflessioni che coinvolgono annose problematiche relative alla formazione, ai titoli e alla regolamentazione del settore, tematiche che qui sfioreremo e che affronteremo in successivi articoli.
La prima riflessione è che oggi per aprire una scuola di danza è necessario avere notevoli competenze: tecniche, gestionali e relazionali. La presenza di tante scuole rende molto difficile, per chi ha già una scuola da anni, resistere alla concorrenza. Decidere dunque di aprirne una nuova non è cosa semplice e da affrontare a cuor leggero. Quali sono dunque i punti fondamentali da affrontare?
Ecco per voi dieci semplici consigli per l’uso.
1. La zona
Individuate una zona della città che sia popolosa e giovane (in modo che ci siano bambini), ma dove non ci siano già altre scuole. Certo oggi questo è molto difficile, si sa! Ma è davvero assurdo e poco etico aprire una scuola di fronte ad una già esistente se funziona ed è valida. Il rischio è litigarsi gli allievi, innescare un pericoloso gioco al ribasso nelle quote di frequenza con la conseguenza di veder fallire entrambe le scuole, quella preesistente e quella nuova.
2. La struttura
Gli spazi dedicati alla scuola devono essere ampi e soddisfare una serie di esigenze.
La sala o le sale danza devono essere grandi abbastanza per consentire un corretto svolgimento delle lezioni. Devono esserci locali da adibire a spogliatoi (almeno per uomini e donne e magari un camerino insegnanti), e all’interno vanno previsti i bagni con docce in numero sufficiente.
Devono esserci ampie finestre e un buon impianto di areazione e climatizzazione per permettere un buon ricambio d’aria e ossigeno e una giusta temperatura d’inverno e d’estate.
È necessario infine un piccolo ufficio e una segreteria. E sarebbe importante anche uno spazio parcheggio almeno nelle vicinanze.
Non per scoraggiare nessuno, ma una scuola minuscola con una sala grande quanto una normale stanza di casa o un box, magari anche col bagno senza docce, non dovrebbe proprio esistere più, oggi…
3. Il pavimento della sala danza
Per la danza è di fondamentale importanza che ci sia la pedana di legno rialzata con una camera d’aria che consenta l’elasticità necessaria. Poi può esserci o meno il tappeto di linoleum, anche se oggi è utilizzato ormai universalmente, ma è necessaria la pedana. Quindi non si può assolutamente risparmiare su questo punto!
Studiare danza per mesi sul parquet incollato sul cemento può provocare danni anche gravi alle articolazioni e alla schiena. E un ottimo pavimento è già un buon biglietto da visita per una scuola.
4. La direzione artistica. L’età giusta.
L’età ha il suo peso. Sicuramente ciò non vuol dire che un’insegnante “adulto” sia necessariamente preparato, ma un insegnante troppo giovane non può certamente avere un grande bagaglio sia di preparazione che di esperienza artistica. Non ne ha avuto il tempo. Allora se siete giovanissimi e avete appena terminato il corso di studi di danza, non pensate sia presto per aprire una scuola?
Se siete giovani potreste volervi affidare ad un direttore artistico esterno che vi supporti e vi dia lustro. Potrebbe essere una scelta saggia, ma non vi fermate alle apparenze e ai titoli esibiti (la questione dei titoli è molto delicata e ne parleremo in un altro articolo specifico…). Fate una ricerca su internet per saperne di più. Se si tratta di un professionista con un bagaglio valido e una carriera alle spalle troverete senz’altro molte conferme. Assicuratevi inoltre che possa garantirvi una presenza costante nel tempo e che non appaia solo al momento di tagliare il nastro inaugurale per le fotografie di rito.
5. Affiliazioni e consulenze
Oggi esistono molte organizzazioni che offrono servizi di ogni genere alle scuole di danza: titoli, maestri, programmi didattici, stage, commissioni d’esame, allestimento del saggio, consulenze di vario genere. Il consiglio è di stare molto attenti… spesso si tratta solo di business che sfruttano la vostra inesperienza. Inoltre sorge una riflessione: ma se avete bisogno di tutto questo, forse non sarebbe meglio aspettare, maturare maggiore esperienza e preparazione prima di aprire una scuola?
6. La tuttologia
Nella danza, come nella maggior parte delle professioni, non si può essere bravi a fare tutto. Esiste una preparazione di base, ma poi necessariamente si sceglie e si approfondisce una disciplina piuttosto che un’altra. Per poter diventare un bravo danzatore prima e un bravo insegnante poi, bisogna studiare tantissimo, seguire corsi di aggiornamento e di perfezionamento continui, ed è praticamente impossibile farlo per tutte le tecniche. Quindi non potete pensare di occuparvi di tutto! Dovete dunque prevedere un corpo insegnante che vi supporti nelle varie discipline. Anche questo fa parte di una buona presentazione di una scuola. E per la scelta valgono le considerazioni relative al direttore artistico.
Infine una cosa importante: più si è preparati più si è in grado di individuare gli insegnanti validi per formare un ottimo staff.
7. Gli insegnanti e la salute degli allievi.
La figura dell’insegnante è importantissima. Un insegnante ha che fare con bambini e adolescenti in una fase delicatissima di crescita fisica e psichica. Non è uno scherzo… non si tratta solo di insegnare più o meno bene i passi, ma il rischio è danneggiare seriamente gli allievi con un lavoro sbagliato. Quindi valutate seriamente la vostra reale preparazione… non cercate titoli o diplomi fasulli, solo per poterli esporre nella scuola. E non fatevi ingannare dalle promesse di titoli presi in due week end! Le vie brevi non esistono! La danza richiede anni e anni di studio! Studiate tanto e cercate corsi seri, tenuti da insegnanti di chiara fama e con programmi precisi e che non diano false illusioni. Anche se alla fine non vi rilasceranno un titolo riconosciuto (N.B: non ce ne sono in Italia … tranne quello dell’Accademia nazionale di danza, ma questa è un’altra storia…) almeno vi daranno una buona preparazione.
8. L’inquadramento giuridico e fiscale della scuola
Anche questo è un terreno minato. Purtroppo, attualmente, non esiste un inquadramento univoco per le scuole di danza. Sono svariate le forme possibili, ma non c’è la soluzione ideale. Parleremo anche di questo in prossimi articoli. Comunque non sottovalutate il problema, informatevi bene sulle varie possibilità e andate da un buon consulente o da un commercialista esperto nel settore per farvi consigliare qual è la soluzione per voi migliore e che vi metta al riparo da brutte sorprese.
9. Le rette
Le rette delle scuole variano molto tra loro, anche a seconda del territorio. Una regola è basilare: una buona scuola ha dei costi fissi da sopportare, dalla struttura, agli insegnanti, alle utenze, alle tasse, alla segreteria, alla pulizia…. Ultimamente girano pubblicità di scuole che ricordano, ahimè, le promozioni dei supermercati! Rette bassissime, sconti vari, tre per due etc… Sicuramente non è questo il modo migliore per iniziare! Una buona scuola non può avere prezzi da discount!
10. Il valore della danza
Infine un consiglio che è anche una riflessione: la danza è un’arte e come tale ha un grande valore educativo e formativo. Pochissimi allievi diventeranno dei danzatori professionisti, ma tutti gli allievi che frequenteranno una buona scuola cresceranno con dei valori aggiunti che li accompagneranno per tutta la vita e saranno delle persone migliori. Ma bisogna essere in grado di educarli. Se non credete in questo non dovreste proprio pensare di aprire una scuola di danza…
Buona danza
Amalia Salzano – Presidente AIDAF- Federdanza AGIS
Liliana Cosi (Vice presidente vicario)
Loredana Errico (Vice presidente)
Desirèè Motta (Consigliere)
04/10/2016