Danza a tratti ad Artescienza 2016: la compagnia Excursus esalta l’interdisciplinarità con concerti dal vivo, danza, musica e video.
A Roma, nell’ambito della rassegna ArteScienza 2016, si è svolto lo spettacolo Danza a tratti con 4 brani tra musica, video e danza firmati da Emiliano Perazzini, Theodor Rawyler, Licia Galizia e Ricky Bonavita. La rassegna tornerà dal 22 settembre al 4 novembre 2016, con installazioni site specific, performance, concerti, masterclass, danza.
ArteScienza 2016 – Dono e relazione è la rassegna internazionale di arte e scienza, curata da Michelangelo Lupone e Laura Bianchini, fondatori del Centro Ricerche Musicali – CRM di Roma. Il CRM è un’associazione non profit che promuove la ricerca musicale nei suoi aspetti estetici, analitici, musicologici e scientifici. Il centro è attivo con una produzione musicale e concertistica in Italia e all’estero, progetta e sviluppa sistemi hardware e software mirati, sperimenta sistemi di composizione e algoritmi, favorendo una costante interazione tra i linguaggi musicali, il pensiero scientifico e le risorse tecnologiche.
La rassegna ArteScienza 2016 si è svolta a Roma dal 30 giugno all’8 luglio, e ritornerà in autunno dal 22 settembre al 4 novembre 2016, con installazioni site specific, performance, concerti, masterclass, danza, all’insegna della relazione fra le arti contemporanee. Gli eventi si sono realizzati in alcuni dei centri culturali più interessanti della capitale: il Goethe-Institut, la Fondazione Isabella Scelsi, il Conservatorio di Santa Cecilia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, l’Accademia Nazionale di Danza. Inoltre nel Parco Tecnologico Tiburtino si sono tenuti stage interattivi per pazienti con disagio psichico che il CRM porta avanti ormai da diversi anni.
Le performance ospitate nel Goethe-Institut sono state arricchite da originali installazioni e mostre interattive negli spazi esterni ed interni della struttura. Protagonisti del giardino alto dell’istituto tedesco gli Olofoni, creazione del Centro Ricerche Musicali: si tratta di particolarissimi proiettori del suono che, con specifiche tecniche sensoristiche, diffondono musica di diversi autori. Il foyer invece è stato interessato dalla mostra Unità in coppie, con opere scultoree e musicali adattive che invitavano il fruitore a un dialogo interattivo; autrice Licia Galizia con il contributo di Michelangelo Lupone.
Quel margine sottile che delimita i territori dei pensieri scientifico-artistico, e che ne rivela idee e metodi coincidenti, è il concetto su cui ha fatto perno l’intera rassegna. E che ha attraversato anche Danza a tratti, uno degli appuntamenti dedicati alla danza e presentato al pubblico il 4 luglio 2016 sempre presso il Goethe-Institut. L’evento ha ribadito la collaborazione tra ArteScienza e la compagnia Excursus; in particolare a Ricky Bonavita, fondatore e direttore artistico della compagnia con Theodor Rawlyler, è stato affidato per il terzo anno consecutivo il coordinamento della danza all’interno della manifestazione.
Lo spettacolo Danza a tratti si è svolto alternando quattro pezzi che rifuggono le tradizionali definizioni di performance, e che hanno esplorato musica, video e danza. L’obiettivo è stato quello di superare una tradizionale divisione in generi per rendere possibili nuove forme di rappresentazioni dal vivo, con il sostegno di ricercate sonorità elettroniche prodotte da raffinati mezzi tecnologici. Un elogio, quindi, dell’interdisciplinarità, necessaria per esaltare le complementarietà e le peculiarità dei diversi linguaggi artistici, in cui la tecnologia assume un ruolo facilitatore.
Ecco il programma di Danza a tratti.
Tran-si-tion, coreografia e danza di Emiliano Perazzini, musica di Gustavo Delgado. Un corpo in costante movimento, attraversato da impulsi quasi ineluttabili, ha tradotto sulla scena la mutazione sempre continua delle situazioni e delle cose. L’alternarsi del movimento tra i vari piani dello spazio porta il performer a miscelare diverse intensità di energia e consapevolezza, passando da livelli profondi ad altri più superficiali, dal protagonismo fino all’essere quasi spettatore del suo divenire. Una transizione del divenire, illustrata dalla migrazione da uno stato di danza ad un altro, in un fluire senza soluzione di continuità.
Safe, concept e coreografia di Theodor Rawyler, musica e esecutore Angelo Miele, danza Enrica Felici. La performance, prima assoluta per ArteScienza 2016, ha avuto per protagonisti una ballerina, un musicista e una fisarmonica, che apparivano interagire quasi simmetricamente, in una specularità in cui si specchiavano suoni e movimenti. Con Safe, attraverso il corpo sempre vigile della danzatrice, sempre attento e reattivo ad ogni stimolo sonoro, la musica diventa ‘musica personificata”. Mentre tutti i sensi elaboravano e traducevano i suoni, i confini dati dagli spazi fisici decadevano: palcoscenico, spettatori, strumenti, quinte, tessuti e legni si trasformavano in terreno di gioco per i movimenti, riverberando le incessanti sonorità. In un epilogo dove la meta diveniva il ritorno all’essenziale.
Enigma del centro, film di Licia Galizia, musica di Michelangelo Lupone. La terza performance di Danza a tratti è stata eseguita esclusivamente con l’uso di un video, in cui elementi digitali stilizzati sono stati usati in metafora di una città devastata dal sisma del 2009: L’Aquila. L’enigma è dato dal fatto che il centro cittadino, pur non esistendo più fisicamente, ed essendosi spostato nelle periferie attigue, continua a esistere come punto di riferimento della memoria e delle speranze degli abitanti di questa città, lesa profondamente nelle sue strutture ma non nel suo orgoglio. Un concetto reso da grafiche curvilinee e movimenti centrifughi, in un video ispirato all’installazione realizzata nel piazzale del Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio Regionale de L’Aquila nel 2012.
Affinità (pezzo tratto da Power game) con coreografia di Ricky Bonavita, musica originale Michelangelo Lupone interpreti Valerio De Vita, Ricky Bonavita. “Basta che uno si dichiari libero, e subito avverte la costrizione. Se osa riconoscere la costrizione, ecco che si sente libero.” (Johann Wolfgang Goethe – Le affinità elettive – Parte 2, cap 5).
Siamo in un’epoca in cui il turbine tecnologico è sempre più incalzante e dirompente, eppure le relazioni umane continuano a riproporre le tematiche, i giochi, le dinamiche e le problematiche di sempre; cambiano solo le modalità di accesso e di connessione, come ci si approccia e ci si rapporta. Tutto ciò diventa pretesto per un’esplorazione coreografica che traduce i tentativi relazionali tra le persone mediante simboliche lotte tra i performer. Avvicinamenti e allontanamenti vengono percorsi nella logica della dipendenza “with and without you” e dei giochi di potere. Nel frattempo, la ricerca dell’altro, espressa come tentativo di riempire il vuoto dato dalla propria incostanza e fragilità, sembra mettere in luce una faticosa mediazione tra la difficoltà all’abbandono dell’esser umano, il desiderio e l’amore. In Affinità ci troviamo di fronte a una traccia narrativa molto forte che si svolge tra situazioni ironiche e al tempo stesso drammatiche, svelandosi allo spettatore nel pieno delle proprie emozioni.
Di seguito il trailer di Power game, da cui è tratto Affinità.
La Compagnia Excursus ha sede a Roma e viene fondata nel 1994 da Ricky Bonavita e Theodor Rawyler. Excursus, deriva da “digressione”, come simbolo delle atmosfere rarefatte dei lavori coreografici dei due artisti, della gestualità che ispirandosi al quotidiano è trasfigurata in surreale e stilizzata espressione. Il vasto repertorio della compagnia dà spazio alla ricerca di un formalismo astratto, alla creazione di universi onirici e simbolici, ma anche all’esplorazione dei rapporti interpersonali e a tematiche legate al mondo dei giovani. La Compagnia Excursus si è costruita nel panorama della danza italiana una propria identità, distinta per dinamismo e vivacità. Protesa verso la creazione contemporanea e la multimedialità, la compagnia si dedica inoltre a progetti di formazione e di danza sociale in collaborazione con ASL e cooperative sociali.
Giannarita Martino
17/07/2016