Con Svetlana Zakharova e Denis Rodkin il Corpo di ballo del Massimo ha collezionato un successo con Giselle di Ricardo Nuñez al Teatro di Verdura
Il Corpo di ballo del Teatro Massimo ha presentato con successo al Teatro di Verdura di Palermo, Giselle nella versione coreografica di Ricardo Nuñez ripresa da Patrizia Manieri e Ugo Ranieri. Protagonista Svetlana Zakharova che ha donato una interpretazione intensa della giovane e sognante fanciulla ben evidenziando le diversità dei passaggi drammatici di questo balletto. Accanto a lei Denis Rodkin, un Albrecht quanto mai romantico. Buona la prova del corpo di ballo coordinato da Marco Bellone dove spiccano Riccardo Riccio, un impetuoso di Hilarion, Yuriko Nishihara, Alessandro Cascioli, Marta Marigliani e Michele Morelli nei ruoli dei contadini, Maria Chiara Grisafi una intensa Myrtha, Chiara Sgnaolin e Jessica Tranchina, le due Villi soliste. Il Corpo di Ballo del Teatro Massimo è stato insignito del premio Anfiteatro d’oro per l’arte della danza – omaggio a Ricardo Nuñez, un premio che i ballerini del Massimo hanno dedicato alla memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta.
La vicenda di Giselle, fanciulla uccisa dal dolore per passione tradita che risorge dalla tomba per proteggere dalla furia delle Villi colui che la fece morire, incarna un modello femminile di suprema devozione all’uomo amato in una filosofia di vita e di morte, di trasgressione e redenzione ancora oggi affascinante e coinvolgente perché mantiene, nel suo patrimonio tragico e prezioso, l’emblema stesso di un’epoca.
Ispirato alla leggenda delle Villi, vergini morte prima delle nozze e alla loro misteriosa e frenetica passione per la danza che trascinava gli uomini a uno sfinimento mortale, Giselle, basata su un testo di Théophile Gautier, è la sintesi folgorante di quell’ampio contesto socio-culturale incentrato sul movimento romantico.
La struttura di Giselle, emblema stesso del balletto romantico, fatto di tensione all’incorporeo, allo spirituale, al soprannaturale, diviene il punto di partenza di un discorso artistico drammaturgicamente perfetto.
Era il 29 giugno 1841. Nella splendente cornice dell’Opéra di Parigi, Carlotta Grisi danzò per la prima volta il ruolo della protagonista nel balletto Giselle ou les Wilis, coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot, sulla magnifica musica composta da Adolph Adam. Il balletto fu un successo incredibile, e ancora oggi viene considerato uno dei più grandi balletti classici mai rappresentati.
Caratterizzando un’epoca così come un dipinto o un’opera letteraria possono farlo, Giselle continua infatti a suggestionare le platee di tutto il mondo, tanto da essere oggetto anche di riletture contemporanee, come quella di Mats Ek.
Nell’ambito di Summerwhere, la Stagione Estiva del Teatro Massimo di Palermo, una delle quattro fondazioni liriche italiane che mantiene un suo Corpo di Ballo, è stata proposta, nella magica cornice del Teatro di Verdura, la versione originale del balletto Giselle rivisitata da Ricardo Nuñez e ripresa, con preziosa e minuziosa ricostruzione, da Patrizia Manieri affiancata da Ugo Ranieri.
Il Corpo di Ballo, coordinato da Marco Bellone, è molto cresciuto artisticamente e ha rivelato, con esiti piacevoli, precisione tecnica e stilistica. Accompagnato dall’orchestra del Teatro Massimo, diretta da Alexej Baklan, lo spettacolo, nell’allestimento del Teatro S. Carlo di Napoli, è stato filmato la sera della prima e diffuso in diretta sul web. Questo il link dello spettacolo.
La coreografia di Ricardo Nuñez, grande maestro di scuola cubana molto spesso attivo anche in Italia, si avvale di una rilettura che, pur se rispettosa dell’originale di Coralli-Perrot, è permeata e arricchita di un lavoro molto interessante sull’espressività del movimento, sulla cura dei port des bras e sulle differenti nuancés interpretative dei personaggi, trascendendo così nella dinamica gioiosa delle scene corali del primo atto e nell’impalpabile leggerezza sospesa del secondo, rivelando solisti dalle luminose qualità virtuosistiche.
Ecco allora, oltre ai gradevoli e precisi “assieme” del corpo di ballo, i pas de deux, le variazioni e la coda dei quattro contadini solisti, danzate con buona tecnica e piacevole esecuzione da Yuriko Nishihara con Alessandro Cascioli e da Marta Marigliani con Michele Morelli.
Hilarion, il guardiacaccia innamorato di Giselle, molto ben interpretato da Riccardo Riccio, possiede pulizia di linee nell’evidenziare la veemenza impetuosa del personaggio che provocherà, nel finale d’atto, il palesarsi della verità.
Nel ruolo di Giselle la bella Svetlana Zakharova, étoile del Teatro Bolshoi e della Scala che, anche se le sono più congeniali per le sue strepitose qualità fisiche e per la purezza tecnica ruoli del balletto classico quali quelli del Lago dei Cigni o di Bayadère, ha incarnato la giovane e sognante fanciulla in maniera molto intensa conformemente allo stile romantico, in ottima sintonia e affiatamento con la Compagnia palermitana. Danzatrice dalla tecnica brillante e con ottime capacità di interpretazione, indispensabili per un ruolo che richiede una grande maturità artistica, la Zakharova, impreziosendo con stile impeccabile le variazioni e gli adagi, ha saputo trasformare l’ingenua contadina del primo atto nell’impalpabile creatura che riuscirà a salvare dalla morte colui che l’ha ingannata. Attraverso le sue eccellenti doti e la tecnica preziosa, Zakharova ha ben evidenziato le diversità dei passaggi drammatici di questo balletto che, se all’inizio del primo atto sollecita freschezza, passionalità e gioia di vivere, si trasforma in pathos di morte nel finale d’atto, evolvendo poi nella levità eterea e salvifica del secondo.
Al suo fianco Denis Rodkin, primo ballerino del teatro moscovita, interpreta con lo slancio e la dedizione della sua grande professionalità, un Albrecht quanto mai romantico. Elegante, dotato di dinamica naturale e di morbidezza nei legati, ha rivelato buone capacità di partnering e vivacità di esecuzione nei grands sauts e nelle batteriés.
Il secondo atto ha ben valorizzato il Corpo di Ballo femminile che ha saputo sorprendere nel rito notturno delle Villi impegnate nella loro travolgente ed estenuante danza, incitate dalla forte personalità di Myrtha – l’intensa Maria Chiara Grisafi – danzatrice dalla bella elevazione e perfetta nel rigore del suo personaggio, sorretta dalle due Villi soliste interpretate da Chiara Sgnaolin e Jessica Tranchina.
Quando Giselle compare davanti a Myrtha a intercedere per il suo amato, Zakharova delinea superbamente il personaggio di donna eternamente innamorata che, palpitante e colma d’amore per colui che l’ha uccisa, giunge a sostenerlo nel soffio della vita sino al levarsi dei primi bagliori dell’aurora, momento in cui attraverso la luce, l’inesorabile follia vendicativa delle Villi si placa.
Al termine dell’ultima recita di Giselle, il Corpo di Ballo del Teatro Massimo è stato insignito, accanto ad étoiles e coreografi di fama internazionale, del prestigioso premio Anfiteatro d’oro per l’arte della danza – omaggio a Ricardo Nuñez, intitolato al grande maestro cubano di nascita, ma europeo di adozione, un premio consegnato sul palco da Francesco Imperatore .
Il Corpo di Ballo del Teatro Massimo ha voluto dedicare il premio alla memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta. La dedica è stata accolta da un lungo applauso del pubblico alzatosi rispettosamente in piedi.
Mariolina Giaretta
29/07/2017
Foto: 1.-4. Svetlana Zakharova e Denis Rodkin, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 5. Yuriko Nishihara, Alessandro Cascioli, Marta Marigliani e Michele Morelli, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 6. Alessandro Cascioli e Marta Marigliani, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 7. Alessandro Cascioli, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 8. Yuriko Nishihara, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 9. Michele Morelli, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 10.-11. Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 12.-14. Svetlana Zakharova, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 15.-16. Marta Marigliani, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 17.-18. Riccardo Riccio, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 19. Svetlana Zakharova, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 20. Svetlana Zakharova e Denis Rodkin, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 21. Denis Rodkin, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 22. Svetlana Zakharova e Denis Rodkin, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 23. Riccardo Riccio, Svetlana Zakharova, Denis Rodkin, Marta Marigliani, Giselle di Ricardo Nuñez, Teatro Massimo di Palermo, ph. Rosellina Garbo; 24. Francesco Imperatore consegna il premio Anfiteatro d’oro per l’arte della danza – omaggio a Ricardo Nuñez a Marco Bellone; 25. Francesco Imperatore, Marco Bellone e il Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo Francesco Giambrone.