The Great Tamer di Dimitris Papaioannou al Torinodanza festival
Dal 20 . 09 . 2018 al 23 . 09 . 2018
Moncalieri (TO) - Fonderie Teatrali Limone, Via Pastrengo 88
Tra gli appuntamenti di punta di Torinodanza festival 2018 spicca The Great Tamer, spettacolo pluripremiato firmato dall’artista greco Dimitris Papaioannou, in scena dal 20 al 22 settembre 2018 alle Fonderie Limone Moncalieri.
Performer, artista visivo, disegnatore, cartoonist e soprattutto coreografo, Papaioannou, classe 1964, è figura di punta della danza contemporanea greca. Si è fatto conoscere fuori dai confini nazionali quando nel 2004 gli fu affidata la cerimonia di apertura (un omaggio al Dio Apollo) e di chiusura (sul mito di Dioniso) dei Giochi Olimpici di Atene. Da allora si è sempre più affermato a livello internazionale come uno degli autori più interessanti della scena contemporanea per i suoi lavori dal grande impatto estetico, che affondano le radici nella letteratura, nella filosofia, nella mitologia e nella nozione di archetipo, performance che attraversano la società contemporanea, l’etica, il divino e la nozione di tempo, con un’ampia gamma di riferimenti ai valori universali.
Il linguaggio di Papaioannou si pone al crocevia tra danza, teatro ed arti visive e i suoi spettacoli, si compongono attraverso quadri visionari, rievocazioni che, tra brutalità e dolcezza, trasportano gli spettatori in un’esperienza emotiva e sensoriale.
In questo spettacolo, il Tempo è il Grande Domatore (The Great Tamer).
La scena si apre su un grande tavolato sconnesso e ondulato, una specie di superficie lunare, uno spazio astratto da cui emergono e scompaiono i dieci interpreti.
Per questa esplorazione del corpo e dell’animo umano Papaioannou sceglie il mito di Persefone, figlia di Zeus e Demetra, costretta a vivere gran parte della propria esistenza nel buio degli inferi per uscirne solo al risveglio della primavera.
Seguendo questa metafora Papaioannou esplora il nostro tempo arcaico e il nostro presente, in un susseguirsi di visioni a tratti oniriche, a tratti ironiche e dalla forte vocazione simbolica. L’artista greco ricerca il buio e la luce dell’umana esistenza, passando attraverso le sue passioni. Alle citazioni mitologiche si accumulano i riferimenti alla storia dell’arte, dall’antica Grecia a Kubrick, da Raffaello a Rembrandt con una dedica particolare a Jannis Kounellis.
Ecco quindi una pioggia di frecce che si piantano a terra sotto forma di un campo fiorito, la riproduzione vivente della Lezione di anatomia del dottor Tulp di Rembrandt e l’astronauta di 2001: Odissea nello spazio che attraversa il palcoscenico per venire in soccorso a un’umanità perduta.
La forza visionaria di Papaioannou lo rende capace di creare un’iconografia autonoma, personale, originale, costruita anche attraverso quello che è stato chiamato Body Mechanic System: corpi umani (spesso nudi) che si scompongono come pezzi di un quadro cubista.
«Credo – dichiara Papaioannou – che il corpo umano, in quanto veicolo di percezioni, sia l’unità di misura dello spazio e anche l’unico medium attraverso cui comprendere ciò che ci circonda. L’interazione tra i corpi umani, gli oggetti e lo spazio organizzato rappresenta per me il veicolo di comprensione del mistero dell’esistenza».
Lo spettacolo prodotto da Onassis Cultural Centre di Atene dove ha debuttato nel 2017, vede in scena Pavlina Andriopoulou, Costas Chrysafidis, Dimitris Kitsos, Ioannis Michos, Ioanna Paraskevopoulou, Evangelia Ran Dou, Drossos Skotis, Christos Strinopoulos, Yorgos Tsiantoulas, Alex Vangelis.
Si se segnala che lo spettacolo prevede scene di nudo ed è pertanto consigliato a un pubblicvo adulto.
Segnaliamo inoltre che all’interno del festival, Dimitris Papaioannou presenta anche la video installazione Inside, in programma dal 20 al 30 settembre 2018 nei nuovi spazi delle OGR (Officine Grandi Riparazioni). Una semplice serie di movimenti quotidiani ripetuti da trenta diversi attori, per sei ore consecutive. Inside è una vera e propria meditazione visiva in cui la carica emotiva che si crea quando avvertiamo la somiglianza di tutti gli esseri umani si unisce ad una riflessione sulla forma stessa dell’opera d’arte, dove un singolo motivo può diventare una sorta di narrativa latente attraverso la sua ripetizione e moltiplicazione.
Foto: 1.-16. The Great Tamer di Dimitris Papaioannou, ph Julian Mommert; 17. Inside di Dimitris Papaioannou, ph. Marilena Stafylidou; 18. Inside di Dimitris Papaioannou, ph. René Habermacher.