In Sardegna

In Sardegna Amarcord di Luciano Cannito con Rossella Brescia e Nicolò Noto

Dal 26 . 02 . 2015 al 28 . 02 . 2015

21.00

26 febbraio Teatro Comunale di Nuoro; 27 febbraio teatro Massimo di Cagliari; 28 febbraio, Teatro Comunale di Sassari

Amarcord, balletto di Luciano Cannito, arriva in Sardegna grazie al Circuito Regionale Sardo, settore Danza, toccando tre città: il 26 febbraio è al Teatro Comunale di Nuoro, il 27 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari e il 28 febbraio al Teatro Comunale di Sassari. La coreografia, riportata in scena nel 2013 in occasione del 40° anniversario del film (1973) e del 20° anniversario della scomparsa di F. Fellini (1993), è liberamente ispirata alla pellicola in cui Fellini ricorda/reinventa la sua vita di ragazzo in una Rimini della prima metà degli anni Trenta.

Proposto per la prima volta nel 1995 al Teatro San Carlo, Amarcord è andato in scena anche al Teatro alla Scala, negli Stati Uniti (Metropolitan di New York, Orange County di Los Angeles) e Teatro Massimo di Palermo, riscuotendo ampi successi. Questa è una versione coreografica espressamente rivisitata per la Compagnia DCE Danzitalia, che vede nel ruolo di Gradisca Rossella Brescia e Nicolò Noto in quello di Titta.

Amarcord è un divertente e melanconico affresco dell’Italia fra le due guerre, dove il Fascismo e la Chiesa esercitavano il loro potere, influenzandone la cultura ed il costume. La storia di Titta, alter–ego del Fellini adolescente, e della sua famiglia si inserisce armoniosamente in un contesto di piccoli ritratti (Gradisca, Volpina, la tabaccaia) e di aneddoti legati ad un filo comune che li rende interdipendenti e dove affiora comunque sempre la spensieratezza e la voglia di vivere propria degli Italiani dell’epoca.

L’intento del balletto è trasportare coloro che lo guardano, in un viaggio di condivisione, dove tutti si rivedano in ciò che accade in scena, sentano il profumo di ciò che negli anni Trenta si sentiva, ricordino ciò che eravamo noi, quegli Italiani la cui storia non si studierà mai in alcun libro, quella gente normale e semplice di provincia. Un po’ come rivivere cose già vissute, come rivivere uno spaccato dell’Italia a cavallo tra le due guerre, dell’Italia piccola, quella della gente comune, con i soliti problemi di tutti i giorni.

Le musiche del balletto sono di Nino Rota e includono anche canzonette degli Anni Trenta insieme a musiche di Glenn Miller, Marco Schiavoni e Alfred Schnittke. I costumi sono di Roberta Guidi di Bagno. Le scenografie di Carlo Centolavigna. Le luci di Alessandro Caso.

 

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