Poesia nella città & Perimetri Stravaganti sulla contemporaneità. A Firenze due rassegne tra danza, teatro e poesia
Dal 08 . 09 . 2021 al 24 . 09 . 2021
Firenze
Versiliadanza organizza a Firenze, nel mese di settembre 2021, due rassegne dedicate alla danza contemporanea e al teatro: Poesia nella città. Libertà va cercando, e Perimetri Stravaganti sulla contemporaneità. La prima è a ingresso gratuito su prenotazione ed è realizzata nell’ambito dell’Estate Fiorentina, con la collaborazione del sistema biblioteche comunali fiorentine, e segue attraverso la danza e il teatro, il filo rosso di Dante Alighieri. La seconda è realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Mercoledì 8 settembre 2021 – Biblioteca Buonarroti
Alle 17:30 presso la Biblioteca Buonarroti si inizia con il monologo Dante e gli altri. Viaggio dentro e intorno all’inferno di Dante Alighieri di e con Gianluigi Tosto. I più famosi Canti ed episodi dell’Inferno introdotti e commentati attraverso grandi poeti e autori della letteratura internazionale, nostri contemporanei o contemporanei di Dante. Un recital nel quale, oltre ad ascoltare i versi del Sommo Poeta, ci sarà l’occasione per soffermarci su quello che altri famosi poeti e letterati hanno detto su Dante o su come la sua opera o la sua vita siano servite di ispirazione per la scrittura di altre opere letterarie. Lo spettacolo tornerà in scena venerdì 10 settembre alle ore 17:30 alla Biblioteca Mario Luzi e giovedì 16 settembre alle ore 18:00 presso la BiblioteCaNova Isolotto.
Giovedì 9 settembre 2021 – Biblioteca Bandini
Doppio appuntamento con la danza dalle 17:00 alla Biblioteca Bandini con due produzioni Versiliadanza: Caronte. Ad astratti furori di Stellario Di Blasi, con Paola Valenti, e a seguire Algo-Ritmi di e con Leonardo Diana e con Isabella Giustina.
Caronte ad astratti furori prende vita dall’incipit di Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini: “Io ero, quell’inverno, in preda ad astratti furori. Non dirò quali, non di questo mi sono messo a raccontare.” Un viaggio identitario fuori dal tempo e dalla vita, attraverso una danza totalmente libera. Un Caronte mutevole, mediatore di universi lontani, che non solo traghetta l’anima dei morti ma si fa metafora di qualcuno che valorizza la vita, inducendo lo spirito ramingo ad indossare un nuovo corpo.
Algo Ritmi è un progetto di Leonardo Diana sulla relazione tra danza e matematica e sul concetto di coding applicato alla scrittura coreografica. Due corpi in scena indagano diverse tipologie relazionali appoggiandosi ad una serie di codici scritti. Ogni azione della nostra quotidianità potrebbe essere scritta sotto forma di algoritmo che nel tempo, mediante cultura ed esperienza, abbiamo imparato a registrare e a rendere usuali nel nostro modo di relazionarci all’altro. Lo spettacolo prodotto da Versiliadanza con il sostegno di NTC Nuovo Teatro delle Commedie, vede in scena, oltre a Leonardo Diana, la danzatrice Isabella Giustina sulle musiche originali di Cappanera.
Lunedì 13 settembre – Parco e anfiteatro della Limonaia di Villa Strozzi
Dalle ore 19:30 andranno in scena 4 spettacoli.
La giornata inizia con Romanza, Le Jardin, una produzione Cie Twain per uno spettacolo creato più di 10 anni fa da Loredana Parrella. Quattro nuovi interpreti, che si alternano in un gioco di simbiosi e minimalismo fatto di ripetizioni. Dai giardini verdi dell’infanzia alle stanze vuote e buie dell’esistenza umana in un’esplosione ipnotica ed emotiva per lo sguardo, si esprimono i mondi interiori del femminile e del maschile.
A seguire Zato’ E Ychì. Fino alla fine prodotto da Asmed Balletto di Sardegna. Zatoychi, è un invincibile spadaccino cieco della tradizione giapponese a cui hanno dedicato numerose serie tv e di recente un bel film. «Chi, conoscendolo, volesse individuarne nel nostro lavoro le tracce, le ritroverà nell’ironia che a tratti lo permea, oltreché in un oriente mitico che ci siamo divertiti a reinventare – scrive la compagnia – Per noi Zatoychi divide in due la sua anima, scindendosi in forma maschile e femminile, e diventa Zato’ & Ychi’, due samurai che si scontrano in tre cruentissimi combattimenti, sostenuti e incalzati da due percussionisti impegnati a loro volta in un confronto serrato». Zato’ & Ychi’ è una performance emozionante e senza respiro. I costumi indossati dai due danzatori sono un elemento essenziale. Trapunti di miriadi di campanelli, sono sculture sonore in movimento che ricordano alcuni felici esperimenti teatrali della Bauhaus. Incorporano oggetti metallici che al momento opportuno vengono scossi e percossi: sono infatti i costumi stessi a creare una colonna sonora e a dettare in parte, col loro peso e volume, il movimento dei danzatori. Inizialmente i duellanti devono affrontare non solo la violenza dello scontro, bensì anche il peso delle proprie armature sonore; il terzo combattimento, in cui i samurai indossano degli Hakama – indumento alle cui pieghe vengono fatti corrispondere i precetti del Bushidō, il codice di condotta morale del guerriero giapponese – è invece rarefatto e nudo.
Con MA, firmato dal giovane coreografo e danzatore Michele Scappa, con le musiche dal vivo di Antonio Cortesi e prodotto da Company Blu, s’intende ricercare i contrasti vitali e necessari dell’essere. Partendo da un ascolto attento e globale, il mondo sembra dividersi sempre in due poli ed il corpo è attratto da forze opposte e contrastanti.
A concludere la giornata The Rite una produzione Compagnia Naturalis Labor con la coreografia e regia di Luciano Padovani che vede in scena la danzatrice Elisa Spina. Un rito, tra il sacro e il profano, per raccontare una umanità perduta. Uno spettacolo intimo, primordiale, affascinante che rapisce per la sua immediatezza e forza. Un assolo che ci spinge a riflettere sul tema dell’evoluzionismo, conducendoci in un viaggio nel mistero del rito.
Mercoledì 15 settembre – Chiostro della Biblioteca Thouar
Alle ore 17:30 doppio appuntamento con la danza ispirata a Dante Alighieri: replica Caronte ad astratti furori di Stellario di Blasi e a seguire con Paolo e Francesca di Luigi Aruta, con Luigi Aruta e Giada Ruoppo. La realtà contemporanea ci restituisce relazioni “scorporate”, dove attrazione e desiderio sembrano risiedere in dinamiche comunicative virtuali, prima che nella corporeità. Il Canto V della Divina Commedia è una storia di carne e sentimento, di corpo e verità. Paolo e Francesca sono gli archetipi di una personalità mossa da una spinta dinamica interiore, sono coloro “che la ragion sottomettono al talento”.
Venerdì 24 settembre 2021 – Teatro Cantiere Florida
Dalle 21:30 due spettacoli a firma Versiliadanza: VN solo di Cristina Kristal Rizzo e VIRTUAL² di Giuseppe Vincent Giampino.
VN Solo è un lavoro della coreografa e danzatrice Cristina Kristal Rizzo dedicato alla Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg. L’intuizione primaria di questo solo ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le potenzialità espressive del corpo, l’eleganza del gesto, la reversibilità che intercorre nello spazio tra impulso e decisione, tra determinazione e imprevisto in cui l’umano si esperisce come puro potenziale. Verklarte Nacht nella versione del 1943 per orchestra d’archi nell’esecuzione di Von Karajan con la filarmonica di Berlino, è l’incipit per articolare una danza viscerale, in cui è l’istinto del corpo nell’ascolto musicale a prevalere sul concetto, a disegnare l’immagine dinamica del gesto artistico.
A seguire il nuovo lavoro di Giuseppe Vincent Giampino: VIRTUAL². Il progetto GrandPrix desidera diventare una piattaforma coreografica relazionale, un format di scambio e confronto che pone, come base dialogica, non solo le due soggettività coinvolte ma anche il panorama del fare coreografico in Italia, le sue metodologie, politiche ed estetiche, attraverso lo sguardo e l’incontro di due generazioni intente a guardare lo stesso panorama. GrandPrix, in questa sua prima attuazione, ha dato forma al work in progress di VIRTUAL² in cui i due corpi utilizzano la danza come oggetto virtuale di attraversamento. L’intento è di far affiorare ed esplorare le possibilità di un muoversi comune senza coreografare i corpi in termini formali, senza allinearli, senza sottometterli ad una scrittura. ma attraverso delle indicazioni interne di relazione.
Foto: 1. The Rite di Luciano Padovani, Compagnia Naturalis Labor; 2. Paola Valenti in Caronte. Ad astratti furori di Stellario Di Blasi; 3.-4. Algo Ritmi di Leonardo Diana; 5. Romanza, Le Jardin di Loredana Parrella, Cie Twain; 6. Zato’ E Ychì, Asmed Balletto di Sardegna; 7. MA di Michele Scappa; 8. – 9. Luigi Aruta e Giada Ruoppo in Paolo e Francesca; 10.-11. VN solo di Cristina Kristal Rizzo, ph. Luca Del Pia; 12. – 13. VIRTUAL² di Giuseppe Vincent Giampino; 14. Gianluigi Tosto.