Evento online

Pina, il film tributo all’arte di Pina Bausch di Wim Wenders in streaming su MymoviesLive

Venerdì 8 maggio 2020 è possibile assistere in streaming gratuito al film Pina di Wim Wenders il tributo all’arte unica e visionaria della grande coreografa tedesca, scomparsa nell’estate del 2009.  L’evento, curato da Bim, Romaeuropa e MYmovies è preceduto da un incontro online. E’ necessaria la prenotazione.

08 . 05 . 2020

Con l’obiettivo di contribuire all’offerta culturale durante il periodo di lockdown, e con la speranza di tornare presto nelle sale cinematografiche e nei teatri, Bim, Romaeuropa e MYmovies propongono venerdì8 maggio 2020, alle ore 20.30, in streaming gratuito sulla piattaforma MymoviesLive un dibattito in diretta tra esperti di danza, cinema, danzatrici e coreografe, seguito dal film, candidato al Premio Oscar,Pina di Wim Wenders.  

Attraverso un incontro live e un film rimasto nella memoria per la sua straordinaria potenza visiva, gli appassionati di cinema e danza potranno così assistere a un evento unico, che a partire dallo stile performativo senza precedenti di Pina Bausch, cerca di rintracciarne il lascito nelle più recenti generazioni, senza dimenticare lo sguardo di chi scopre per la prima volta il suo lavoro o di chi, con un approccio differente alle arti coreutiche, lo osserva da lontano.  

L’incontro introdotto da Matteo Antonaci (ufficio stampa ed edizioni Romaeuropa) e guidato da Gaia Clotilde Chernetich (dramaturg, autrice e studiosa di danza e teatro), vedrà la testimonianza di Monique Veaute (Presidente della Fondazione Romaeuropa), la partecipazione di Aida Vainieri (danzatrice del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch e tra le protagoniste del film), di Francesca Pennini (danzatrice coreografa della compagnia CollettivO CineticO e oggi una delle menti più creative della danza contemporanea italiana) e Marzia Gandolfi (critica cinematografica).

Per partecipare gratuitamente online alla visione collettiva del film in streaming sarà sufficiente collegarsi dal proprio computer, tablet o device all’indirizzo www.mymovies.it/film/2011/pina/live/ e prenotare uno dei posti disponibili nella sala web. 

Sinossi Pinadi Wim Wenders.  

Pina, è il celebre documentario in 3D che Wim Wenders, il regista de Il cielo sopra Berlino, ha voluto dedicare a Pina Bausch, una delle più significative coreografe della storia recente, nome di punta di quel Tanztheater che, a partire dagli anni Settanta, ha rivoluzionato la concezione della danza contemporanea.

Wenders vide nel 1985 per la prima volta uno spettacolo firmato Pina Bausch, Caffè Muller, e ne rimase folgorato tanto da proporre alla coreografa tedesca di creare assieme un documentario. Lei accettò entusiasta, ma Wenders rimase a lungo indeciso su come realizzare questo film, su quale stile adottare. Soltanto nel 2007, dopo la visione del film U2 in 3D, Wenders decise che quel film doveva essere girato in tre dimensioni: «Non ho mai saputo, con tutta la mia esperienza del mestiere del regista, come fare giustizia al suo lavoro – ha affermato Wenders – E’ stato solo quando il 3D è arrivato nel linguaggio del cinema che sono potuto entrare nel linguaggio e nel regno della danza».

L’effetto del 3D abbatte infatti la “quarta parete”, annulla la piattezza tipica delle riprese in video degli spettacoli dal vivo e consente di far salire lo spettatore sul palcoscenico.

Il progetto di un film insieme cominciò a concretizzarsi nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare (Café Müller, Le Sacre du Printemps, Vollmond e Kontakthof) ma si bloccò un anno dopo, con la morte della stessa Bausch. Wenders, dopo un primo momento in cui intendeva archiviare il progetto, ha ripensato e riscritto il progetto cedendo anche alle insistenze dei ballerini e delle persone che avevano vissuto e lavorato con la coreografa. Nasce così Pina, uno dei primi film d’autore in 3D e inedito esperimento nel mondo dello spettacolo e della danza, un documentario che ripercorre 35 anni di carriera della Bausch. Wenders riprende gli amici e i ballerini della Compagnia di Pina Bausch inquadrandoli in primo piano, muti, e associa la loro voce fuori campo, come a voler estrapolare i loro pensieri, i loro ricordi sulla coreografa.

Il film è un piccolo capolavoro. Gli spettatori si ritrovano in mezzo alle coreografie della Bausch messe in scena nei teatri, nelle strade, nello scompartimento di una metropolitana, negli spazi urbani, industriali e naturali di Wuppertal, cuore dell’attività della coreografa e dei suoi ballerini.

Lontano da ogni aura o retorica agiografica legata alla persona, Pina celebra la Bausch e la sua reivenzione dello spettacolo di danza che vede al centro l’assoluta libertà creativa, la sua ispirazione neorealista e al tempo stesso profondamente psicologica, la gestualità che nasce dal contributo personale dei ballerini, interrogati sul loro vissuto e chiamati a scrivere una lingua nuova con il corpo, l’uso dell’abito “civile” o della nudità al posto del costume di scena.

Certo la visione piccolo schermo fa perdere l’effetto 3D. Ma se non lo avete visto, non potete mancarlo.

06/05/2020

 

Foto: Pina di Wim Wenders.

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