On line Don Chisciotte di Alexei Fadeyechev con il Bolshoi di Mosca
Giovedì 7 maggio 2020, dalle ore 20.00, il Bolshoi di Mosca propone gratuitamente sul suo canale YouTube Don Chisciotte nella versione coreografica di Alexei Fadeyechev. Nei ruoli principali Ekaterina Krysanova (Kitri), Semyon Chudin (Basilio), Alexei Loparevich (Don Quixote), Olga Smirnova (Regina delle Driadi). Il filmato è disponibile fino alle ore 20.00 di venerdì 8 maggio 2020.
Dal 07 . 05 . 2020 al 08 . 05 . 2020
Il Teatro Bolshoi di Mosca, attualmente chiuso per l’emergenza Covid-19, da giovedì 7 maggio 2020 mette on line sul suo canale YouTube Don Chisciotte, balletto ispirato al romanzo Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes. La versione coreografica proposta è firmata dal coreografo moscovita Alexei Fadeyechev che ha rivisitato, sempre in chiave classica, l’originale balletto creato da Marius Petipa nel 1869 su musica di Ludwig Minkus e la successiva versione messa in scena da Alexander Gorsky per il Bolshoi nel 1900.
La versione coreografica di Alexei Fadeyechev, direttore artistico del Corpo di ballo del Bolshoi dal 1998 al 2000, è stata presentata per la prima volta nel 2016 dal Bolshoi, per essere poi esportata con un tour mondiale. Diversamente dalle produzioni precedenti, qui Don Chisciotte e Sancho Panza non sono i veri protagonisti del balletto, ma dei personaggi di collegamento tra le diverse scene.
La recita proposta è andata in scena l’11 aprile 2016. Nei ruoli principali Ekaterina Krysanova (Kitri), Semyon Chudin (Basilio), Alexei Loparevich (Don Quixote), Olga Smirnova (la Regina delle Driadi), Denis Medvedev (Gamache), Anna Tikhomirova (danzatrice di strada) e Kristina Karasyova (Mercedes), Ruslan Skyortsov (Espada), Daria Khokhlova (Cupido). Accanto a loro il Corpo di ballo del Teatro Bolshoi e l’Orchestra del Teatro diretta da Pavel Sorokin.
Le scene sono di Valery Laventhal e i costumi di Elena Zaitseva.
Il balletto è disponibile dalle ore 20.00 di giovedì 7 maggio 2020 fino alle ore 20.00 di venerdì 8 maggio 2020.
Questo il balletto
Nell’attesa questo il trailer del debutto di questa produzione.
Il Teatro Bolshoi tiene molto a questo balletto. Nelle note di programma sottolineano che Don Chisciotte è l’unico grande balletto classico nato a Mosca, piuttosto che a Parigi o a San Pietroburgo. E ci tengono talmente tanto che lo considerano un modello dello stile moscovita e un biglietto da visita per la Scuola di balletto di Mosca perché contiene le seguenti caratteristiche: gioia di vivere, carattere impulsivo, passione e tecnica complessa. E tengono a sottolineare che dal suo debutto nel 1869 con le coreografie di Petipa, è stato messo in scena più di mille volte.
Di seguito vi proponiamo le note di presentazione del balletto Don Chisciotte del Teatro Bolshoi tratte dalla storia moscovita di questo balletto redatta da Anna Galayda.
Marius Petipa portò nella nevosa Mosca la passione meridionale del romanzo di Cervantes. Quelli che si aspettavano “un serio balletto drammatico” da Petipa sarebbero rimasti delusi. I personaggi principali del Don Chisciotte di Petipa erano Kitri e Basilio, gli eroi della novella nel romanzo. La loro felicità conquistata duramente ottenuta attraverso la fuga, l’astuzia e il travestimento doveva essere trasformata nel più famoso dei balletti comici. I ballettomani che presero parte al debutto il 14 dicembre 1869 non si lamentarono del fatto che il balletto fosse troppo lontano dalla sua fonte originale: il balletto a quel tempo era considerato puramente come intrattenimento visivo.
“Senza vantarmi, posso dire che ho ballato e suonato le nacchere non peggio dei principali ballerini dell’Andalusia” ha sostenuto Petipa verso la fine della sua vita. In questo balletto il coreografo ha riversato tutto il suo amore per la Spagna e per le danze spagnole, costruendo il balletto ispirandosi alle danze popolari (la jota, le danze zingaresche e quelle picador e dei toreri).
Due anni dopo, Marius Petipa trasferì il balletto Don Chisciotte, che aveva avuto successo a Mosca, al Teatro di San Pietroburgo. Nel farlo, ha dovuto apportare importanti modifiche al balletto: le danze dei personaggi non erano state approvate nella capitale e qualsiasi prima che si rispettasse doveva prima di tutto dimostrare le meraviglie della tecnica classica. Per questo motivo, il compositore e collaboratore di Petipa, Ludvig Minkus, fu costretto a scrivere un ulteriore atto classico per la nuova produzione. Fu in questa forma che il balletto di Petipa acquisì lo status di classico.
Si può immaginare la furia dell’autocratico balletto russo quando, nel 1900, Aleksander Gorsky, ragazzo inviato a Mosca far rivivere i balletti di Petipa, ebbe l’ardire di realizzare la sua versione di Don Chisciotte.
Gorsky cercò di dare una logica coerenza al balletto, sia nel libretto che nella coreografia, eliminando praticamente del tutto la danza classica. Tenne solo pochi punti, soprattutto legati agli interpreti principali, ma operò una rivoluzione rompendo la geometria classica nel corpo di ballo sostenendo: “… con me ballano una cosa a destra, un’altra a sinistra, e una terza sul fondo del palco”. Al fine di ottenere l’impressione di una folla vivace ed emotiva, Gorsky lavorò con ogni ballerino del corpo di ballo, creando un disegno individuale per ciascuno dei suoi membri.
Su iniziativa di Vladimir Telyakovsky, direttore dell’Ufficio dei Teatri Imperiali di Mosca, furono chiamati a collaboratore a questa produzione di Don Chisciotte firmata da Gorsky, due giovani artisti: Aleksander Golovin e Konstantin Korovin. Le loro scene e costumi proposero al pubblico una Barcellona infuocata dal sole, dai colori giallo-nero-rosso. Non avevano nulla in comune con la solita scena spagnola di serie, ma rappresentavano la cornice ideale per i protagonisti del balletto di Gorsky.
Il nuovo Don Chisciotte di Gorsky fu uno shock per i moscoviti. “Decadenza e ignoranza su un palcoscenico prestigioso”: questo un commento indignato sulla stampa. I critici dei giornali, facendo appello ai grandi nomi di balletto del passato a sostegno delle loro recensioni negative, non riuscirono a capire che questa produzione di Don Chisciotte sarebbe diventata la versione standard per il balletto russo rimanendo nel repertorio del Teatro Bolshoi fino al 1935, con 255 rappresentazioni. Da quel momento, Don Chisciotte è stato ripetutamente ripreso e riprodotto …
Per la presentazione della versione coreografica di Alexei Fadeyechev, il Bolshoi ci propone quanto scrive lo stesso coreografo:
«Sono arrivato ad apprezzare e, credo, a comprendere quelle indubbie qualità del Don Chisciotte di Ludwig Minkus che hanno permesso a questo balletto di avere un posto permanente nei repertori delle principali compagnie di balletto del mondo. Don Chisciotte è una vera celebrazione della danza classica in tutte le sue forme: Grand Pas, Pas d’Action, Pas de Deux, danze di carattere per tutti i gusti brillantemente coreografate da Marius Petipa e Aleksander Gorsky per la gioia dei solisti e del pubblico.
Questo è un balletto che richiede un vero virtuosismo, una comprensione e consapevolezza delle sottigliezze stilistiche del balletto russo, talento nella recitazione e massima professionalità in ogni ballerino. La compagnia di balletto che offre una buona esibizione di Don Chisciotte ha i requisiti per ballare quasi tutto.
Don Chisciotte è il balletto più “moscovita” di Marius Petipa e Aleksander Gorsky. Non solo perché il balletto ebbe la sua prima a Mosca (nel 1869 la produzione di Marius Petipa e nel 1900 la produzione di Aleksander Gorsky), ma, soprattutto, per la sua spensieratezza, il senso del gioco e la libertà nell’improvvisazione, che sono caratteristiche ballerini della scuola e del Teatro Bolshoi di Mosca. È tutt’altro che casuale che il Don Chisciotte del Teatro Bolshoi sia considerato la versione standard di questo balletto e che il testo coreografico della produzione moscovita abbia fatto il giro del mondo. L’elemento democratico in Don Chisciotte è sorprendentemente in linea con il balletto di oggi.
Il mio lavoro di rivisitazione della produzione è basato sulla convinzione che la perfezione coreografica e drammaturgica di Don Chisciotte non richiedesse alcuna correzione o rielaborazione. Creare una versione libera dalle successive incrostazioni era tutto ciò che serviva. Il nostro obiettivo era essere fedeli allo spirito di Marius Petipa e Aleksander Gorsky».
Foto: 1. Ekaterina Krysanova, Don Chisciotte di di Alexei Fadeyechev, Bolshoi Theater, ph. Damir Yusupov; 2. Olga Smirnova e Alexei Loparevich, Don Chisciotte di di Alexei Fadeyechev, Bolshoi Theater, ph. Damir Yusupov; 3. Don Chisciotte di di Alexei Fadeyechev, Bolshoi Theater, ph. Damir Yusupov.