Noè Soulier, Raffaella Giordano, Jefta Van Dinther e Thiago Granato chiudono la quinta edizione di DNA
09 . 11 . 2014
Roma - Opificio Romaeuropa, Piccolo Eliseo, Teatro Vascello
Il 9 novembre 2014 a Roma si chiude la quinta edizione di DNA, la rassegna ideata e curata da Anna Lea Antolini, un Focus del Romaeuropa Festival sulla coreografia internazionale. Tre gli appuntamenti.
Alle ore 17 all’Opificio Romaeuropa in prima nazionale Mouvement sur mouvement di Noè Soulier, coreografo francese già consacrato tra i danzatori emergenti più significativi del momento, strettamente legato alla ricerca di William Forsythe da cui trae ispirazione e forza per indagare il rapporto tra intenzione e movimento. Mouvement sur mouvement è una lecture performance che prende le mosse dal seguente interrogativo: come il movimento può parlare di se stesso? L’indagine parte dalla riproduzione fisica di alcune sequenze proposte da William Forsythe nelle sue Improvisation technologies, dove il coreografo tedesco mostra diversi strumenti per generare e analizzare il movimento. Forsythe non propone una coreografia, ma un approccio che diventa per Soulier materia di danza a cui donare un altro statuto. Questa scelta lo guida nel gap che c’è tra discorso e gesto, permettendogli di arrivare all’elaborazione del senso. Nella sua lecture performance il coreografo parla di tecnica Classica e tecnica Cunningham, dona corpo e voce al task n.21 di Yvonne Rainer, al movimento meccanico menzionato da Trisha Brown, alle istruzioni per una danza di Simone Forti; cita studiosi e artisti per concludere con le considerazioni dell’ingegnere Auguste Choisy chiamato a misurare il Partenone.
Alle ore 19.00 al Piccolo Eliseo, Raffaella Giordano, figura storica della danza italiana e membro fondante del primo collettivo nostrano, quello dei Sosta Palmizi, rimette in scena il suo secondo solo del 1995, Fiordalisi, visione immersa in un flusso ininterrotto di energia dove il corpo è interiorità ed esteriorità. Fiordalisi, lontano da ogni necessità narrativa, è una visione immersa in un flusso ininterrotto di energia dove il corpo è interiorità ed esteriorità. Lontana da una volontà di rappresentazione, la danza è qui ricerca della verità attraverso l’ascolto del corpo-persona nel presente. Il corpo è il mistero, la materia che va risvegliata e liberata dal superfluo grazie all’ascolto che può svelare l’invisibile. Il silenzio di Fiordalisi è una possibilità per abitare il vuoto, per accoglierlo e avanzare il terreno sconosciuto dell’esistenza, punto fondamentale della sua ricerca.
Alle ore 21.00 al Teatro Vascello è di scena la danza erotica, impulsiva, carnale, dello svedese Jefta Van Dinther (che vanta tra le altre una collaborazione con la band Röyksopp e con il Cullberg Ballet) impegnato assieme al coreografo e danzatore brasiliano Thiago Granato in This is concrete: una ode al corpo, alla musica techno, al piacere del contatto fisico.
Nello spettacolo due uomini scivolano in una atmosfera da clubbing dove sette casse acustiche vibrano ritmando un lento avanzamento coreografico. I due corpi si relazionano oltrepassando la sfera dell’intimità per perdersi in un paesaggio sonoro e visivo ipnotico che genera continue trasformazioni. I performer parlano alle loro bocche, ai loro corpi, attuando una fusione corporale e sociale che si traduce in puro piacere. L’esplorazione dello spazio e dei limiti fisici e percettivi di cui performer e spettatore sono parte attiva, l’uso di dispositivi sonori regolati da principi che generano movimento continuo e la relazione con un oggetto sono struttura portante di This is concrete e leitmotiv della sua evoluzione creativa.
Nelle foto: 1. – 2. Jefta Van Dinther e Thiago Granato in This is concrete, ph. Renato Mangolin; 3. Raffaella Giordano; 4. Noè Soulier.