Neons di Philippe Saire a Civitanova Danza
18 . 07 . 2015
20.30
Civitanova Marche (MC) - Teatro Cecchetti, Viale Vittorio Veneto 128
Sabato 18 luglio 2015 il festival Civitanova Danza propone un festival nel festival. Nell’ambito della maratona di spettacoli, alle 20.30 al Teatro Cecchetti di Civitanova, il festival presenta la prima italiana di Neons di Philippe Saire, che firma coreografia, testi, disegno scenico e luci dello spettacolo in collaborazione con i danzatori Philippe Chosson, Pep Garrigues.
Creato per due danzatori che si muovono tra luci al neon e display al led, NEONS Never Ever, Oh! Noisy Shadows è uno spettacolo che parla di intimità e separazione.
Neons racconta la storia di due uomini che stanno attraversando un momento difficile della loro relazione. La loro storia è la nostra, la loro separazione è universale. L’azione, eseguita su un tappeto sonoro in cui spicca la voce di Maria Callas, è raffinata, intensa e, a volte, violenta. Philippe Seire crea una coreografia suggestiva che procede per contrasti: potere e intimità, distanza e violenza, impegno e ironia. I display al led e le luci al neon creano inaspettate sfumature di grigio: Saire disegna fotografie di scena vicine all’arte visiva, un trend che ha iniziato nel 2011 con lo spettacolo Black Out e che continua con Neon come il secondo step di una serie futura di creazioni originali.
Scrive Philippe Saire:
“NEONS deriva dal desiderio di lavorare sulla particolare qualità della luce al neon e il suo riflesso sui corpi e sullo spazio, per usare le sue particolari sfumature di grigio per generare immagini in movimento, per concepire le ombre come fossero disegni a grafite o carboncino; deriva da una decisione di affrontare la danza con la parola scritta (presente grazie al display al led), come un modo per contrastare la potente eloquenza del movimento con la falsa ovvietà, per non definirla addirittura la banalità, della parola scritta. E la luce che unisce e divide che accarezza e indaga? Sono le ombre che inevitabilmente la luce porta con sé o la lotta di potere tra luce e ombra? Resta il fatto che a poco a poco mi sono reso conto che la ‘separazione’ era l’idea di fondo della performance: una ‘separazione generica’, basata sulle componenti quasi-chimiche di una rottura in fase di svolgimento e concentrata sugli effetti fisici della stessa chimica che si va deteriorando. La storia di questi due uomini e lo stato della loro relazione hanno poca importanza. Grazie ai loro codici fisici e le sensazioni che questi codici suggeriscono, entriamo semplicemente in un momento particolare della loro vita. I due uomini diventano sempre di più distanti, anche se non ci è chiaro il motivo. E più vorremmo capire le motivazioni, più ci vengono dati solo degli aneddoti. La natura del problema è al di là di noi.
Ovviamente, con due uomini sul palco, pensiamo che la coppia sia omosessuale. Ma abbiamo consapevolmente scelto di trattare questo fatto come qualcosa che non fosse affatto insolito. L’amore è generico, come il lasciarsi e il separarsi che tocca ugualmente tutti”.