In Emilia Romagna e in Sardegna

MM Contemporary Dance Company con Gershwin Suite di Michele Merola e Schubert Frames di Enrico Morelli a Bologna e ad Alghero

Dal 11 . 04 . 2019 al 16 . 04 . 2019

11 aprile 2019 Teatro Duse di Bologna; 16 aprile 2019 Teatro Civico di Alghero

La MM Contemporary Dance Company prosegue ad aprile il suo tour con la nuova produzione 2018 composta dal dittico Gershwin Suite di Michele Merola e Schubert Frames di Enrico Morelli. Lo spettacolo è in scena l’11 aprile 2019 al Teatro Duse di Bologna e il 16 aprile 2019 al Teatro Civico di Alghero.

In Schubert Frames di Enrico Morelli un collage di celeberrimi brani di Schubert fanno da colonna sonora a questo lavoro dedicato alle molte anime dell’uomo contemporaneo, dove l’amore lascia il posto al disinganno, il distacco alla condivisione, la passione al timore, e viceversa, in un andare e venire fra crescendo e diminuendo, a rivelare interi universi e legami segreti. «La coreografia non ha alcuna pretesa o ambizione descrittiva, vive dell’unica ricchezza determinata dall’ispirazione musicale – spiega il coreografo –  Schubert Frames è un racconto astratto di solitudini e anime affini, in un’epoca come la nostra, stanca, torbida, disincantata, tormentata da un malessere che si respira nell’aria, ma anche ansiosamente alla ricerca di un senso e di una speranza di felicità. Un lavoro denso di immagini poetiche, che diventano tutt’uno con la musica e ne sposano la ricchezza compositiva legandosi intimamente alla sua inesauribile varietà e a ciò che essa esprime. Sono scene in movimento, in cui ci si sofferma soprattutto sul momento del ritorno, perché la felicità è una casa in cui riandare, magari cambiati, incuranti della velocità accelerata di un presente che rischia di farci rimanere indietro e di un futuro che magari si ha paura di esplorare. Il problema non è arrivare, ma tornare. Imparare ogni volta ad amare, di nuovo. Avere il coraggio di riconoscersi fragili, e quindi generosi nella tenerezza».

Gershwin Suite di Michele Merola è costruito sulle note di George Gershwin (1898-1937), musicista tra i più rappresentativi del Novecento, in cui si riflette lo spirito del tempo in cui sono create, con gli umori e le atmosfere degli Anni Ruggenti. La coreografia prende le mosse dai migliori brani del compositore, fra cui Rhapsody in blue e Summertime, che sigla lo spettacolo e ricorre in più momenti e in diverse versioni, ma anche dalle suggestioni provenienti dalle opere pittoriche di un altro grande artista americano del ‘900, Edward Hopper (1882-1967).

Ma non sono solo le musiche lussureggianti e vivaci ad attrarre il coreografo: Merola sceglie la musica di Gershwin nelle sue varie sfaccettature, non solo quindi i brani più euforici e brillanti, ma anche quelli più romantici e intimi, sensuali e seducenti. Salda il tutto una nuova composizione di Stefano Corrias, un tappeto musicale che conferisce unità al ricco mosaico di sentori, ora traboccanti dinamismo, ora pienamente lirici, sospesi nel ripensamento e addensati nella malinconia. Altro apporto autoriale importante alla realizzazione dello spettacolo è stato dato da Cristina Spelti, che ha ideato il disegno delle luci e le scenografie, e firma il concept insieme a Merola.

Alcune scene traggono ispirazione dal collegamento tra i diversi brani del compositore e vari quadri  (come New York Movie, Soir Bleu, Summer in the City, People in the sun) di Edward Hopper, pittore che, grazie al suo realismo e al suo modus operandi per “inquadrature”, è considerato un artista molto vicino al mondo della fotografia e del cinema, capace di rappresentare in maniera poetica ed evocativa momenti anche umili e semplici di vita quotidiana. “Sono stato attratto” – dice il coreografo – “dalla capacità del pittore di costruire atmosfere e sfumature che tratteggiano risvolti e segreti della condizione umana. La regia delle immagini danzate e l’allestimento delle scene creano personaggi e situazioni non determinate una volta per tutte, ma aperte a diversi finali e soluzioni”.

Ispirati direttamente ai quadri di Hopper, sfilano l’intimità dei passi a due e degli assoli, ma anche le scene di insieme, dove voglia di vivere e riscatto dal quotidiano prendono il sopravvento. In scena tanta varietà assume i modi di un set cinematografico, grazie anche ad una scenografia che cambia in continuazione, proprio come in un set, e ad una coreografia che tocca più tasti, grazie alla versatilità del coreografo, capace di declinare la propria creatività e il proprio talento al passo con i tempi della contemporaneità.

www.teatrodusebologna.it – www.cedacsardegna.it

Foto: 1.-2. MM Contemporary Dance Company, Schubert Frames di Enrico Morelli, ph. Tiziano Ghidorsi; 3.-5. MM Contemporary Dance Company, Gershwin Suite di Michele Merola, ph. Riccardo Panozzo.

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