A Messina la Compagnie 111 in Plan B di Aurelien Bory
Dal 12 . 05 . 2015 al 13 . 05 . 2015
Messina - Teatro Vittorio Emanuele
La stagione del Teatro Vittorio Emanuele di Messina presenta il 12 e 13 maggio 2015, la Compagnie 111 con Plan B, spettacolo di circo contemporaneo firmato da Aurelien Bory e che da oltre 10 anni riscuote unanimi consensi. Plan B, a cavallo tra teatro fisico, danza acrobatica e circo coreografato, propone un mondo di fantasia con quattro ragazzi e un piano inclinato che inventano un universo di divertimento intelligente.
Creato nel 2003, anno che ha segnato l’incontro tra l’artista francese Aurélien Bory e il newyorkese Phil Soltanoff, Plan B è uno spettacolo che sfugge alle classificazioni ponendosi tra il teatro visivo, il physical theatre, il circo acrobatico. Peraltro lo stesso Bory, fondatore nel 2000 della Compagnie 111, ha sviluppato un linguaggio singolare e ibrido in cui convergono teatro, danza, circo, arti visive, musica, e non solo.
Scrive Aurélien Bory:
“Piano B è un termine usato principalmente nei thriller o nei film d’azione. Si passa al piano B, quando il piano A non ha funzionato. Costruire un piano prevedendone uno di riserva, sapendo che, se anche questo fallisce, non ci sarà alcun “piano C”: in questo stato d’animo agiscono i personaggi di Plan B, con le loro speranze e fragilità.
Su una scenografia vivente, un piano inclinato che da 45 gradi arriverà a piegarsi fino 180 gradi, quattro yuppies in giacca e cravatta si arrampicano sul grattacielo del successo: acrobazie, balzi, giravolte, clownerie e azioni mimiche li faranno arrivare quasi in cima per poi cadere inesorabilmente. Una caduta che cela una lezione: nella precarietà e nell’era multitasking del presente non c’è nessuna certezza, tutto è in cambiamento ed evoluzione, tanto vale prendere le cose come vengono… L’intera creazione si basa su un piano inclinato. La drammaturgia è emersa da questo principio fisico di base per poi arricchirsi di elementi circensi e di giocoleria.
Questa prima idea si è evoluta e si è arricchita durante lo sviluppo del lavoro. Lo abbiamo chiamato fin da subito Plan B ma il titolo ha assunto in sé via via diversi livelli di significato. La costante è stata la precaria relazione con la gravità. Il teatro è l’unica forma artistica che non può sfuggire alle leggi della fisica: cercare di prescindere dalla legge di gravità è l’impossibile Piano B.