Mauro Paccagnella & Alessandro Bernardeschi, Daniele Albanese e Olimpia Fortuni per DAB – DanzaABari 2018
14 . 01 . 2018
Bari - Teatro Kismet OperA, Strada San Giorgio Martire 22/f
La rassegna DAB – DanzaABari 2018, organizzata da Teatro Pubblico Pugliese e Altradanza di Mimmo Iannone, propone domenica 14 gennaio 2018 al Teatro Kismet di Bari, una lunga serata di danza.
Si inizia alle 19.00 con il Collettivo Wooshing Machine e un Happy Hour ideato, coreografato e interpretato da Mauro Paccagnella & Alessandro Bernardeschi. Alle 21.30 la Compagnia Stalker propone VON, pièce di Daniele Albanese, anche interprete con Marta Ciappina e Giulio Petrucci. A seguire Fray, un solo firmato da Olimpia Fortuni su musiche Luca Scapellato e interpretato da Pieradolfo Ciulli.
In quale spazio è definita l’amicizia e dove comincia la danza? Dove comincia la finzione e travisa la realtà? Domanda inutile ! Questo è quello che si ottiene facendo questo lavoro! Cominciamo forse qui, concordiamoci su questo principio: restiamo semplicemente umani! E questa è la nostra volontà, il nostro desiderio verso la creazione. Dopo un percorso di quasi oltre 20 anni dove ci ha visto spesso insieme, e ora che entrambi possiamo difendere un secolo di esistenza, ecco quindi per voi Happy Hour.”
Von di Daniele Albanese indaga la trasformazione dell’energia e la sua metamorfosi, includendo nell’indagine le diverse discipline della scena (musica, luce, scrittura coreografica, disegno registico).
“Von è una riflessione sulla danza intesa come continua mutazione e trasformazione in rapporto con le forze che agiscono sui corpi e sullo spazio. Una coreografia di movimento, luce e suono – scrive Daniele Albanese – Forze naturali, forze fisiche e forze politiche che mutano, distorcono, muovono i corpi e il loro incedere nel tempo”.
Questa nuova creazione di Compagnia STALKER_Daniele Albanese delinea una zona immaginaria di confine e di passaggio tra ciò che è chiaro e leggibile e ciò che è oscuro e misterioso in una danza di grande energia e suggestioni. All’origine del progetto c’è la fascinazione per l’Orizzonte degli eventi – il termine usato in astrofisica per delimitare la superficie limite oltre la quale nessun evento può influenzare un osservatore esterno.
Fray, assolo firmato da Olimpia Fortuni interpretato da Pieradolfo Ciulli, è “una vivisezione cruda del corpo che vive e che corre, oggi, più che scorrere, consumandosi ed esaurendosi”.
Scrive Olimpia Fortuni: «Tutto è nato per andare sempre più veloce, è il ritmo del caos. Dal Big Bang ad oggi i pezzi del puzzle dell’esistenza diventano sempre più microscopici, come frattali, e noi oggi non siamo altro che una parte piccolissima del ripetersi di un disegno dell’esistenza di grandezze inimmaginabili. Delicati e fragili quanto un bicchiere di cristallo che, prima o poi però, cadrà e si romperà in mille pezzi, poiché è l’inevitabile direzione della vita che tende alla disgregazione e alla frammentazione. Un cimitero di ossa, fotografia del futuro, parte di quello che materialmente saremo, per ricordarci quanto non sia scontato essere qui, ora. L’influenza dei nostri tempi trasforma la decomposizione in altro ordine e il caos non solo si espande verso il fuori ma dall’interno implode. La pesca che compriamo al supermercato marcisce dentro, mentre fuori la pelle rimane accattivante e desiderosa di essere assaggiata. Noi, nel nostro degrado globale e individuale, seguiamo lo stesso processo fisicamente, spiritualmente, socialmente, culturalmente. Così non solo la vita, ma anche la morte è diventata ambigua e, se esteticamente possiamo godere di tutti i formulati di bellezza e onnipotenza, dentro non possiamo fermare il nostro eterno viaggio verso il caos. La potenza e la bellezza della vita sfugge inconsapevole come la meraviglia di un corpo danzante nel suo viaggio dentro e fuori di sé».
Foto: 1.-5. VON di Daniele Albanese, Compagnia STALKER, ph. Andrea Macchia; 6.-7. Fray di Olimpia Fortuni; 8. Mauro Paccagnella e Alessandro Bernardeschi, Collettivo Wooshing Machine.