Maratona Bausch. Danzare la memoria, ripensare la storia. Alla Lavanderia a Vapore.
Dal 16 al 18 novembre 2018 la Lavanderia a Vapore di Collegno ospita il progetto Maratona Bausch, un omaggio a Pina Bausch in vista dell’imminente decennale della sua scomparsa avvenuta nel 2009. In programma tre spettacoli : Jessica and Me di Cristiana Morganti, Rewind di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Oro di Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco. Ma anche, un cortometraggio di Rossella Schillaci, una mostra fotografica con gli scatti di Piero Tauro e Ninni Romeo, un seminario di studio e presentazioni di libri.
Dal 16 . 11 . 2018 al 18 . 11 . 2018
Collegno (TO) - Lavanderia a Vapore, Corso Pastrengo 51
La Lavanderia a Vapore di Collegno, casa della danza in Piemonte, ospita dal 16 al 18 novembre 2018 il progetto Maratona Bausch. Danzare la memoria, ripensare la storia, un progetto a cura di Susanne Franco per la Lavanderia a Vapore – Piemonte dal Vivo pensato per rendere omaggio a Pina Bausch in vista dell’imminente decennale della sua scomparsa avvenuta nel 2009.
In programma tre spettacoli (Jessica and Me di Cristiana Morganti, Rewind di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Oro di Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco), un cortometraggio di Rossella Schillaci, una video-installazione, una mostra fotografica con gli scatti di Piero Tauro e Ninni Romeo, un workshop per danzatori, un seminario di studio, incontri con artisti e presentazioni di libri offriranno allo spettatore di oggi l’occasione di confrontarsi con i diversi aspetti dell’eredità lasciata da Pina Bausch e dagli spettacoli da lei creati per il Tanztheater Wuppertal e con le molte dimensioni della memoria.
PROGRAMMA
16 novembre
dalle 12.00 alle 14.00 – Università degli Studi di Torino – Seminario Ereditare Pina Bausch con Alessandro Pontremoli (Università di Torino), Susanne Franco (Università Ca’ Foscari Venezia) e Gaia Clotilde Chernetich (studiosa di danza e dramaturg).
ore 19.00 – foyer della Lavanderia a Vapore di Collegno – Presentazione della video -installazione Café Müller (1978) a cura di Susanne Franco e Gaia Clotilde Chernetich + Mostra fotografica di Piero Tauro e Ninni Romeo su Pina Bausch e il Tanztheater Wuppertal Pina Bausch + Presentazione del volume Architetture della memoria. L’eredità di Pina Bausch tra archivio e scena (in corso di pubblicazione) di Gaia Clotilde Chernetich (in corso di pubblicazione per Accademia University Press, Torino) con Susanne Franco e Antonio Carallo (danzatore già membro del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch).
ore 21 – Teatro della Lavanderia a Vapore – Jessica and me, spettacolo di e con Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch. Questo splendido e divertente assolo parte da alcune domande cruciali, non solo in campo artistico e non solo per il percorso professionale di Cristiana Morganti, domande che affrontano il delicato tema della memoria, delle radici e delle eredità: come gestire l’influenza artistica di un grande Maestro? Come non cedere alla consuetudine di una certa estetica? Come rielaborare un passato di studi di danza classica lavorando nel Teatrodanza di Wuppertal? Ed è proprio partendo da alcuni elementi autobiografici che Cristiana Morganti crea una riflessione danzata ironica, poetica, spiazzante, che prende sempre forme diverse. A volte osservandosi da fuori e a volte vivendo il momento, in un continuo infrangere i limiti di cosa è dentro e cosa è fuori lo spettacolo. «Avevo bisogno di buttare uno sguardo indietro per potermi proiettare in avanti – sostiene Cristiana Morganti – Lavoro a Wuppertal da vent’anni e vivo in Germania da quasi trenta … Fondamentalmente volevo capire chi sono diventata nel frattempo».
17 novembre
ore 18.00 – Lavanderia a Vapore – Presentazione del volume Quello che ci muove (2017) di Beatrice Masini e illustrato da Pia Valentis per lettori +8 anni. Il volume è presentato da un gruppo di adolescenti selezionati presso le scuole di danza locali
ore 19.00 – Lavanderia a Vapore – Presentazione del cortometraggio Quello che ci muove (2018) di Rossella Schillaci (videomaker e antropologa visiva) prodotto dalla Fondazione Piemonte dal Vivo in collaborazione Pina Bausch Foundation. Il cortometraggio basato sulle audio interviste realizzate a partire da un bando diffuso attraverso la stampa, i social network e siti web delle organizzazioni coinvolte, con persone che hanno assistito a spettacoli di Pina Bausch in Italia.
ore 20.30 – Teatro della Lavanderia a Vapore – Rewind. Omaggio a Café Müller di Pina Bausch (2008)spettacolo di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini. Nel 1978 nasce Café Müller di Pina Bausch. Niente è più come prima. Uno shock teatrale nel mondo della danza, un pezzo di storia dell’arte del ‘900, un mito con cui non ci si può non misurare. 30 anni dopo, nel 2008, Daria Deflorian, attrice, autrice e regista e Antonio Tagliarini, performer, autore e coreografo si chiedono cosa è rimasto di quello spettacolo rivoluzionario, breve per gli standard della musa di Wuppertal e con soli 6 personaggi in scena. Il tempo trasforma, cancella, confonde e la dea, intoccabile e mitizzata si sgretola intorno alle macerie che odorano di sacro. La passeggiata fra i detriti rende possibile frantumarli ancora di più, guardarli da vicino, analizzarli al microscopio, descriverli senza mai mostrarli al pubblico. I ricordi personali, divertenti e toccanti, si mescolano con le immagini evocate e i suoni reali di Café Müller e si può desacralizzare il mostro sacro, imitando, inseguendo, cercando di posizionare le sedie in bilico, persino ridendo. Con rispetto e con amore, si può fare proprio tutto. Un lavoro sui tradimenti della memoria, un tentativo di re-invenzione fatto di continue interruzioni, da miriadi di piccoli racconti collaterali tra autobiografia e fantasticheria. Un improbabile riavvolgimento del tempo, Rewind infatti. Le sedie, lo spazio, i corpi, la danza, la distanza da quella drammaticità di allora, fra troppe cose viste e troppe imitazioni di tacchi, abiti da sera e sedie onnipresenti in scena. Poi il silenzio e l’eco della più importante lezione di ogni maestro: “non seguirmi, cercati”. Una riflessione appassionata più che una provocazione, un omaggio nostalgico per un’artista che non c’è più e che è stata un punto di non ritorno della danza. Ma alla fine resta una domanda: quanti di noi sono riusciti a vedere Café Müller dal vivo con Pina Bausch in scena?
A seguire Oro. L’arte di resistere (2018) coreografia di Francesca Foscarini, drammaturgia di Cosimo Lopalco; co-creazione e interpretazione dei Dance Well dancers. Francesca Foscarini, coreografa indipendente e danzatrice e il drammaturgo e scrittore Cosimo Lopalco, incontrano a Bassano del Grappa i danzatori di Dance Well (movimento e ricerca per Parkinson) che ha l’obiettivo di unire, grazie alla danza e al movimento persone con il Parkinson e non per sviluppare relazioni, combattere l’isolamento e migliorare la qualità della vita. Da qui nasce Oro. La parola oro, metallo prezioso e resistente per antonomasia, diventa metafora e simbolo non solo del resistere e della sua preziosità, ma dello stesso esistere e ri-esistere nel senso di vivere di nuovo, con una nuova esperienza, anche la quotidianità. I 21 protagonisti di questa performance, uomini e donne vestiti in abiti della domenica, a piedi nudi, si cercano, si inseguono, si rotolano per terra, si accusano in dialetto e si lasciano andare ai pensieri e alla nostalgia. Esistere. Resistere. Ri-esistere. Oltre l’età, oltre la malattia, oltre il passato.
18 novembre
dalle 10 alle 18 Lavanderia a Vapore – Workshop di Julie Anne Stanzak in vista del progetto THE NELKEN-Line by Pina Bausch curato dalla danzatrice con le allieve delle scuole di danza di Torino, un progetto formativo e performativo che quest’anno è dedicato a Pina Bausch e che si concluderà con una performance il 28 aprile 2019.
Foto: 1.-3. Jessica and me di e con Cristiana Morganti, ph. Claudia Kempf; 4.-6. Jessica and me, Cristiana Morganti ph. Antonella Carrara; 7. Rewind. Omaggio a Café Müller di Pina Bausch, di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, ph. Amedeo Novelli; 8. Oro. L’arte di resistere di Francesca Foscarini, ph. Riccardo Panozzo.