Legris, Lukács, Bubeníček, Ratmansky. Serata Quattro Coreografi al Teatro alla Scala
Il Corpo di Ballo della Scala torna in scena con il pubblico dal vivo con Serata Quattro Coreografi. In scena il 9, 10 e 11 giugno 2021 per la prima volta le firme di András Lukács e Jiří Bubeníček, con due acclamate produzioni, accanto al ritorno del celebre Concerto DSCH di Alexei Ratmansky e una nuova, ampliata versione del balletto Verdi Suite del direttore Manuel Legris.
Dal 09 . 06 . 2021 al 11 . 06 . 2021
Milano - Teatro alla Scala
Nuovo spettacolo, nuovo inizio: anche il Balletto del Teatro alla Scala ritrova il suo pubblico, che in questi lunghi e complessi mesi di lontananza ha seguito e ha condiviso con grande calore le tante iniziative e produzioni trasmesse in streaming e in televisione.
Per l’apertura al pubblico del Balletto, tre serate, il 9, 10 e 11 giugno 2021, con un programma a quattro firme che porta in scena novità e riprese, per unire, nel segno dell’ispirazione a grandi compositori, stili coreografici e musicali: alla Scala per la prima volta in cartellone le firme di András Lukács e Jiří Bubeníček, accanto al ritorno di un celebre balletto di Alexei Ratmansky e una nuova, ampliata versione del balletto creato da Manuel Legris per l’evento … a riveder le stelle. Sarà il M° Kevin Rhodes a dirigere l’Orchestra della Scala.
Prima creazione di Manuel Legris per il Balletto della Scala, Verdi Suite venne concepita appositamente per l’evento …a riveder le stelle lo scorso 7 dicembre, come divertissement in omaggio alla danza e alla musica italiana, e alla tecnica degli artisti scaligeri. La coreografia ha preso vita su alcuni passaggi dalle musiche che Giuseppe Verdi scrisse per le danze nelle sue opere I vespri siciliani, Jérusalem e la versione francese di Il trovatore, scelti per creare un tessuto musicale ricco di brio ed energia. Ora per la prima volta potrà essere presentato davanti a un pubblico, e per questa nuova ripartenza, Manuel Legris ha deciso di ampliare il progetto iniziale, creando ulteriori movimenti, su alcuni brani estratti dal Ballo della Regina (La Peregrina) del Don Carlos, e dedicarlo a Carla Fracci, per il legame che la grande étoile aveva con le musiche di Verdi.
A pochi giorni dal suo insediamento in qualità di Direttore del Corpo di Ballo la creazione di Verdi Suite ha segnato per Legris una nuova importante occasione di lavoro con i ballerini della Scala, messi in grande risalto nella ripresa scaligera della sua produzione di Sylvia, nata nel 2018 e coprodotta con il Wiener Staatsballet che ha debuttato alla Scala inaugurando con grande successo la Stagione 2019/2020, e che verrà ripresa nel corso della prossima stagione.
Nel 50° anniversario della scomparsa si celebra in tutto il mondo l’originalità e la dirompente modernità di Igor Stravinskij, che anche nelle composizioni per il balletto ha creato capolavori ancora oggi di ispirazione per coreografi e interpreti. Nel 2017 András Lukács ha creato Movements to Stravinsky per i suoi colleghi danzatori del Wiener Stattsballett su una scelta di brani da Pulcinella Suite, Les Cinq Doigts, Apollon Musagète, Suite Italienne, balletti e composizioni orchestrali che – come commenta l’autore – si completano armoniosamente a vicenda.
In debutto per la Scala questa produzione elegante, minimalista e astratta, visivamente ispirata alla Commedia dell’Arte e al Rinascimento, mantiene l’equilibrio tra balletto e danza contemporanea, ed esalta l’armonia e la bellezza del movimento.
Una occasione per conoscere il lavoro coreografico di Lukács, intrapreso con successo dal 1999. Diplomato all’Accademia di danza ungherese ed ex studente della Elmhurst Ballet School, è stato solista dell’Hungarian National Ballet, del Ballet Frankfurt, del Lyon Opéra Ballet e del Wiener Stattsballett; dal 2020 è direttore artistico del National Ballet of Györ.
Per la prima volta arriva alla Scala la danza d’autore di Jiří Bubeníček, coreografo richiestissimo di grande qualità linguistica e stilistica e tra i più acclamati interpreti delle ultime generazioni, in numerose compagnie prima fra tutte l’Hamburg Ballett dove è stato uno degli interpreti prediletti di John Neumeier. Il balletto scaligero porta in scena Canon in D Major, uno dei momenti più intensi del balletto Le souffle de l’esprit, celeberrimo trio maschile che si sviluppa sul Canone in re magg. di Johann Pachelbel, protagonista dei gala in tutto il mondo ma mai presentato sul palcoscenico scaligero. Una coreografia di grande raffinatezza Le souffle de l’esprit, creata per il Balletto di Zurigo nel 2007, sulla musica contemplativa di Bach, Hofstetter, Pachelbel e i suoni di Otto Bubeníček, alla base delle varie sequenze di danza, dai movimenti elegiaci e fluidi. In questo lavoro il coreografo rende omaggio all’eterna crescita e decadenza dell’esistenza: un sì alla vita e un sì alla morte come ordine del ciclo del mondo che deve essere seguito. L’ispirazione nasce dai dipinti e disegni di Leonardo da Vinci ma il balletto può essere interpretato anche come parte della biografia personale del coreografo: un addio alle nonne defunte, Olga e Marie: il lavoro è dedicato a loro. Come commenta Bubeníček, si potrebbe interpretare l’ultima parte del balletto, Canon in D Major – che verrà appunto presentata alla Scala – come una visione di angeli che accompagnano l’anima umana in paradiso.
Chiude questa serata la firma di Alexei Ratmansky con Concerto DSCH, sul Concerto No. 2 in fa magg. Op. 102 di Dmitrij Šostakovič, ovvero D.SCH, come il compositore usava abbreviare il suo nome con lettere corrispondenti a quattro note musicali. Šostakovič scrisse questa musica per il diciannovesimo compleanno del figlio Maxim, ed è una composizione piena di gioia e speranza ispirata alla fine dell’epoca staliniana. L’essenza della musica viene catturata nella vivace coreografia di Ratmansky, creata nel 2008 per il New York City Ballet. Nel lirismo della coppia principale, nel virtuoso trio di due uomini e una donna, in un delicato intermezzo romantico, il balletto riserva energia e sorprese, confermando l’originalità del coreografo. La Compagnia scaligera ha presentato questo balletto concertante nel 2012, in debutto europeo, e inaugurando un’importante collaborazione con Ratmansky proseguita poi con la prima assoluta di Opera, e le sue messe in scena di Bella addormentata e Il lago dei cigni. Al pianoforte Davide Cabassi, impegnato anche in Movements to Stravinsky.
Foto: 1.-2. Verdi Suite di Manuel Legris, Martina Arduino e Nicola Del Freo; 3. Verdi Suite di Manuel Legris, Martina Arduino; 4-5. Verdi Suite di Manuel Legris, Virna Toppi; 6.-7. Verdi Suite di Manuel Legris, Maria Celeste Losa e Gabriele Corrado; 8. Verdi Suite di Manuel Legris, Mattia Semperboni; 9.-10. Verdi Suite di Manuel Legris, Nicola Del Freo; 11.-15. Verdi Suite di Manuel Legris; 16.-19. Movements to Stravinsky di András Lukács, Nicoletta Manni Timofej Andrijashenko; 20.-22. Movements to Stravinsky di András Lukács ; 23.-24. Canon in D Major di Jiří Bubeníček, Gioacchino Starace, Mattia Semperboni, Nicola del Freo; 25. Canon in D Major di Jiří Bubeníček, Mattia Semperboni; 26.-27. Canon in D Major dal balletto Le souffle de l’esprit di Jiří Bubeníček; 28.-30. Concerto DSCH di Alexei Ratmansky, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko; 31. Concerto DSCH di Alexei Ratmansky, Alessandra Vassallo; 32. Concerto DSCH di Alexei Ratmansky, Domenico Di Cristo; 33.-34. Concerto DSCH di Alexei Ratmansky. Servizio fotografico di Brescia e Amisano Teatro alla Scala.