A Roma

La Veronal con Kova ¬ Geographic Tools di Marcos Morau apre Fuori Programma al Teatro Vascello di Roma

09 . 07 . 2017

21.00

Roma - Teatro Vascello, Via Giacinto Carini 78

A Roma, domenica 9 luglio 2017, La Veronal apre Fuori Programma, Festival Internazionale di danza contemporanea organizzato dal Teatro Vascello in collaborazione con European Dance Alliance di Valentina Marini,  cinque appuntamenti con l’obiettivo di riportare la danza al centro delle programmazioni estive nella città di Roma.

Il collettivo spagnolo La Veronal, fondato nel 2005 da Marcos Morau, coreografo formatosi tra Barcellona, Valencia e New York inaugura il festival con Kova ¬ Geographic Tools.

Kova ¬ Geographic Tools è il risultato della fusione di codici di creazione di movimento, sviluppato da La Veronal negli ultimi cinque anni, il risultato di una ricerca e combinazione di decisioni che permettono di riempire il buio/libertà/ vaste possibilità che si offrono ad un ballerino durante una performance. Sulla base di questa pura astrazione la forma si collega allo spazio e al tempo per provare a generare/complicare/risolvere i problemi che essa provoca. La Veronal lavora e sviluppa questi meccanismi e questi sistemi in maniera continuativa.

In scena i danzatori Laia Duran, Lorena Nogal, Marina Rodríguez, Manuel Rodríguez, Sau Ching Wong.

 

Durante il suo percorso La Veronal si è distinto, per coreografie e composizione, attraverso un linguaggio unico e personale, per l’interazione tra la danza e una combinazione variegata di discipline che si sono arricchite, ingrandite e, nel tempo, hanno acquisito potere. Marcos Morau ha dato vita al suo catalogo, guidato da un desiderio di esplorare la natura di alcuni specifici luoghi del pianeta.  Il modus operandi si è rivelato un celato tentativo di ricerca del territorio enigmatico che nasconde la geografia del corpo umano e dei movimenti. In questo lavoro di composizione coreografica, che dura da ben cinque anni, Marcos Morau e il suo team di ballerini hanno sviluppato uno specifico codice di movimenti chiamato KOVA, un manuale, una mappa che include un set di regole che coordina il linguaggio coreografico. Così, dopo aver definito una topografia specifica, sorge chiaro il bisogno di presentare KOVA per la sua validità di strumento di ricerca.

A fronte di questa presa di coscienza, con KOVA- Geographic Tools, La Veronal abbandona il carattere più drammatico, testuale, iconico e rappresentativo delle sue creazioni, per focalizzarsi nella pura dinamica del movimento espresso attraverso KOVA. In questo modo si rende un ritratto istantaneo della composizione, un ritratto di plasticità fisica, liberando la danza di un altro strato, quello dato dal testo e dall’immagine.  KOVA trasmette una tensione attraverso una serie di regole dell’azione coreutica, che genera continui impedimenti e problemi, nei confronti del fisico del performer. In questo contesto, il ballerino che combatte per risolvere queste sfide auto-imposte, è capace di comunicare un interessante senso di libertà e di vastità di possibilità.

Gli spettatori si trovano di fronte a un panorama coreografico ricco e complesso, un labirintico linguaggio del corpo, liberi da temi e forme programmate riconoscibili dentro uno schema figurativo. Geographic Tools vuole rendere le possibilità interpretative d’avanguardia e sceglie il corpo dei ballerini come unica immagine per comunicare con gli spettatori e con la danza, come unico testo possibile.  In questo modo, KOVA esplora il territorio semiotico del movimento astratto.

www.teatrovascello.it

Foto: La Veronal, Kova – Geographic Tools di Marcos Morau, ph. Marica Kolcheva.

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