Alla Scala di Milano

La Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala torna al Piermarini con coreografie di Frédéric Olivieri, Maurice Béjart, Jiří Kylián e George Balanchine.

13 . 06 . 2016

Milano - Teatro alla Scala

Dopo il successo ottenuto lo scorso 5 giugno, gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala tornano a danzare sul palcoscenico del Teatro Scala di Milano lunedì 13 giugno 2016, alle ore 20, accompagnati dall’orchestra dell’Accademia, diretta da David Coleman.

Il programma, degno di una compagnia di professionisti, dopo la Présentation, affidata al Direttore della Scuola Frédéric Olivieri, sugli Etudes di Czerny, per illustrare i vari livelli degli allievi, propone pezzi di grandissimi maestri del ‘900 e di oggi: La luna di Maurice Béjart, Un ballo di Jiří Kylián, Tarantella e Theme and Variations di George Balanchine.

Un vero banco di prova per gli allievi, reduci chi dagli esami di fine corso, chi dal diploma finale. Sono 20 gli allievi diplomati quest’anno e tra loro bisogna ricordare Benedetta Montefiore, Martina Dalla Mora, Evelyn Bovo, Fabio Rinieri, Franklloyd Aduca, Danilo Lo Monaco e Federico Bruccoleri, ballerini pronti a spiccare il volo.

Sarà proprio Martina Dalla Mora, appena diplomata, ad interpretare sul palcoscenico della Scala La luna di Maurice Béjart, assolo del balletto Heliogabale costruito su misura per Luciana Savignano nel 1976 sull’Adagio dal Concerto per violino in mi maggiore di Johann Sebastian Bach, e diventato nel tempo un titolo a sé grazie alla sua compiutezza compositiva. Concesso per la prima volta nel 2015 alla Scuola di ballo scaligera, questo mirabile pezzo di grande intensità interpretativa, è stato rimontato, come lo scorso anno, da Piotr Nardelli, ballerino del Ballet du XX siecle di Béjart e divenuto poi suo assistente. Questo assolo è stato interpretato anche da Sylvie Guillem che con questo titolo, diciottenne, vinse l’International Ballet Competition di Varna.

Segue una novità per la Scuola scaligera, Un ballo di Jiří Kylián, fra i più poliedrici e fecondi coreografi contemporanei, anima del Nederlands Dans Theater dal 1975 al 1999 come direttore artistico e fino al 2009 come coreografo residente. Prima creazione del maestro praghese pensata esclusivamente per la NDT II, la compagnia di giovani da lui stesso fondata nel 1978 con l’obiettivo di formare nell’arco di due anni dei ballerini dotati di talento, fra i 16 e i 22 anni, per la compagnia “maggiore” NDT I, Un ballo andò in scena nel 1991 all’Aja nel Teatro progettato da Rem Koolhass, dove dal 1987 ha sede il Nederlands Dans Theater.

Ideato sulle versioni orchestrali del Tombeau de Couperin e della Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel, Un ballo è, nelle parole di Kylián, “una danza creata per la musica e niente più. Una danza da leggere come un esercizio di musicalità e sensibilità fra partner maschili e femminili”. I danzatori si muovono in una scena vuota, illuminata da filari di candele disposte su binari metallici sospesi, in cui i costumi disegnati da Joke Visser, ghette grigie su pantaloni neri alla francese e gilè sciancrato per i ballerini e bustier su ampie gonne di raso total black per le ballerine, divengono parte integrante della coreografia. Nella prima parte, sul Minuetto dal Tombeau de Couperin, si succedono tre pas de deux, nella seconda sulla Pavane pour une infante défunte, pezzo amato dal cinema quanto da coreografi come Tudor, Balanchine e Wheeldon, vi è una scena d’insieme, con sette coppie.

A curare la preparazione degli allievi sono stati chiamati due ex componenti della NDT II passati poi nella compagnia principale NDT I, protagonisti di una brillante carriera professionale, Shirley Esseboom e Yvan Dubreuil. Quest’ultimo era nel cast di Un ballo in occasione della première nel 1991.

Chiudono lo spettacolo Tarantella e Theme and Variations, due titoli del maestro del neoclassicismo novecentesco George Balanchine,.

Tarantella nasce nel 1964 per Patricia Mc Bride e Edward Villella su musiche di Louis Moreau Gottschalk, compositore di New Orleans, ispirate alle atmosfere partenopee più spensierate e allegre. Un pezzo dal ritmo molto veloce, di altissima difficoltà tecnica e grande virtuosismo, affidato a due allievi degli ultimi corsi.

Infine, Theme and Variations, ormai entrato a far parte a pieno titolo del repertorio della Scuola (gli allievi lo eseguirono per la prima volta nel 2011).

Creato nel 1947 per il New York City Ballet, il balletto venne pensato dal celebre coreografo russo “per evocare quel grande periodo storico della danza classica in cui il balletto russo fioriva grazie alle musiche di Čajkovskij”. L’ultimo movimento della Suite n° 3 in sol maggiore accompagna 12 variazioni, che richiedono raffinate doti tecniche e artistiche: una coppia principale e dodici ballerine aprono il balletto in un crescendo coreografico tra fughe, adagi, pas de deux e grande polonaise finale.

Altri impegni attendono ballerini e musicisti prima della pausa estiva.

I musicisti dell’orchestra si ritroveranno nella sala del Piermarini il 19 giugno, sotto la direzione di Pietro Mianiti, per il tradizionale concerto istituzionale con i Solisti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici, con cui saranno protagonisti di un ricco programma artistico nell’area che nel 2015 aveva ospitato l’Esposizione Universale: in scena quattro rappresentazioni delle opere per i bambini Flauto magico (11, 12 giugno) e Cenerentola (25, 26 giugno), che tanto successo hanno ottenuto nel corso della stagione al Teatro alla Scala.

I ballerini saranno presenti nell’ambito dello stesso palinsesto nell’ex area Expo il 18 e 19 giugno 2016.

Foto: 1. Martina Dalla Mora, La Luna di Maurice Béjart, ph. Rudy Amisano; 2. Benedetta Montefiore e Andrea Risso, Tarantella di George Balanchine, ph. Benedetta Folena, Scuola ballo Accademia Teatro alla Scala; 3. Tema e Variazioni di George Balanchine, ph. Benedetta Folena, Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala; 4. Caterina Bianchi, Tema e Variazioni di George Balanchine, ph. di Benedetta Folena, Scuola ballo Accademia Teatro alla Scala;  5.-6. i diplomati 2016 della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala.

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