A Roma

La Daniele Cipriani Entertainment, con Anbeta Toromani e Amilcar Moret Gonzalez nella Carmen di Amodio apre il Festival Internazionale della Danza dell’Accademia Filarmonica Romana

Dal 08 . 03 . 2018 al 10 . 03 . 2018

Roma - Teatro Olimpico, Piazza Gentile da Fabriano 17

Il Festival Internazionale della Danza dell’Accademia Filarmonica Romana apre la sua edizione 2018 con due produzioni della Daniele Cipriani Entertainment in scena al Teatro Olimpico di Roma: Carmen, balletto in due atti di Amedeo Amodio in programma giovedì 8 e venerdì 9 marzo 2018 alle ore 21:00 e sabato 10 marzo 2018 alle ore 16:30;  Mediterranea, uno dei lavori di maggior successo di Mauro Bigonzetti in programma sabato 10 marzo 2018 alle ore 21:00 e domenica 11 marzo 2018 alle ore 16:00.

A vestire il ruolo della bella e ammaliante sigaraia di Merimée, sarà Anbeta Toromani. Accanto a lei è il primo ballerino cubano Amilcar Moret Gonzalez nel ruolo di Don José con i solisti Marco Lo Presti (Escamillo), Ilaria Grisanti (Micaela), Valerio Polverari (Ufficiale) e con il corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment.

Il balletto è un condensato di intrecci d’amore tra Carmen, Don José, Micaela ed Escamillo sviluppato con l’espediente scenico del ‘teatro nel teatro’ sulle celeberrime note dell’opera di Bizet.

La versione di Amodio in due atti, inizia laddove l’opera lirica di Bizet finisce. Scrive Amedeo Amodio: “Sulle ultime note dell’opera si chiude il sipario. In palcoscenico inizia lo smontaggio delle scene. A poco a poco o il personale e quanti altri hanno assistito allo spettacolo da dietro le quinte vengono catturati dai fantasmi del dramma appena trascorso e man mano, un gesto, uno sguardo, un oggetto, li spinge ad immedesimarsi in ognuno dei personaggi; per puro caso. È dunque per puro caso che Don José incontra Carmen, che rappresenterà per lui l’unico momento di vita autentica, intensa, ma anche quello della morte. A questo punto tutto è stabilito, meno il percorso o il labirinto dei due destini ormai indissolubilmente legati. Così si potranno creare accostamenti scenici imprevedibili e surreali, ma sempre volti verso un’unica fine. Sarà comunque Carmen, profondamente consapevole dell’ineluttabilità del momento finale, a condurre il gioco trasgressivo ed eversivo, in un impossibile tentativo di sfuggire alla sua sorte. La scena, come la musica, si svuota durante lo svolgimento del racconto, fino a rimanere, nel momento finale, completamente scarna, desolata ad esprimere la “solitudine tragica e selvaggia” di una donna che, sin dall’inizio, cerca di affermare il proprio diritto alla vita e alla libertà”.

Creata nel 1995 per Aterballetto e costruita sulle musiche dell’opera di Georges Bizet e con un adattamento e interventi musicali originali di Giuseppe Calì, questa versione della Carmen è stata riallestita nel 2014, sempre con Eleonora Abbagnato quale protagonista, al Teatro Massimo di Palermo, e poi nel 2015 in una nuova produzione di Daniele Cipriani Entertainment ottenendo un grande successo nelle passate stagioni.

www.teatrolimpico.it

Foto: 1. Anbeta Toromani e Amedeo Amodio; 2. Amilcar Moret Gonzalez, Carmen di Amedeo Amodio, ph. Clarissa Lapolla; 3.-5. Carmen di Amedeo Amodio, ph. Enrico Ripari.

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