La Compagnia Abbondanza Bertoni ne La morte e la fanciulla in Umbria
11 . 01 . 2019
SOLOMEO - Teatro Cucinelli
La stagione danza del Teatro Stabile dell’Umbria propone venerdì 11 gennaio 2019 al Teatro Cucinelli di Solomeo, La morte e la fanciulla, l’ultimo struggente lavoro di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni interpretato da Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas e Claudia Rossi Valli.
Scrivono gli autori:
«In scena tre differenti ‘capolavori’:
Uno musicale: il quartetto in re minore La morte e la fanciulla.
Uno fisico: l’essere umano nell’eccellenza delle sue dinamiche.
Uno spirituale-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi.
Come già Matthias Claudius nel testo del Lied e Franz Schubert nel quartetto d’archi in re minore, abbiamo seguito il tema della morte accompagnata a giovani figure femminili sul crinale di un confine oscuro tra sessualità e morte; nello spettacolo questi due aspetti sono così distinti: piano coreografico (la fanciulla) e piano video (la morte).
La Coreografia. La danza e la musica di Schubert appartengono al mondo della “Fanciulla”. Sul palcoscenico orizzontale la coreografia, una sorta di stenografia bruciante, segue rigorosamente, fino all’evidenza e all’eccesso, gli impulsi musicali: ottocenteschi e romantici. In questa direzione troviamo i corpi nella loro essenza: privi finanche di quell’ultima copertura possibile, fisica ed emotiva. Nudi, come al cospetto della morte.
Il Video. Nei video diamo l’immagine che “la Morte” ha di noi. E’ uno sguardo sul contemporaneo: sfalsato e distorto, che ci restituisce un presente virtuale in antitesi con l’accadimento “live” della coreografia. Sul palcoscenico verticale (lo schermo), l’occhio della videocamera riflette la visione invadente e sempre presente dell’antagonista delle fanciulle. Il suono è quello silente del velato e inquietante respiro della morte, sospesa tra i quattro movimenti del quartetto d’archi.
Abbiamo desiderato che il motore primo del lavoro fosse musicale: Der Tod und Das Madchen (La morte e la fanciulla), dedicato ad una “comune amica” dell’uomo, la Morte, lied e il quartetto a lui ispirato, scritto da Schubert nel 1824, all’età di 27 anni dopo essere stato molto male e aver capito che era più vicino alla morte di quanto non volesse credere.
Un esempio di musica che aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente.
Lontani dalla nostra tendenza di inquadrare in un aspetto drammaturgico le immagini, abbiamo cercato di capire, di aprire, come chirurghi, il corpo della scrittura per scrutarne i vuoti, gli spazi cavi e mai come questa volta comporre è assomigliato a un eterno precipitare, a un fuggire da ogni fine, da ogni senso, come un procedere verso la morte senza mai morire…In attesa di quel momento che Blanchot definirebbe «intimità aperta» tra le danzatrici e gli spettatori, nel cui incontro l’opera può inverarsi».
Precedono lo spettacolo due iniziative. Giovedì 10 gennaio 2019, dalle ore 17 alle 19 presso lo studio di Dance Gallery di Perugia, Antonella Bertoni condurrà una masterclass gratuita, aperta a studenti e danzatori (massimo 25 partecipanti). A seguire, alle ore 20, presso la Sala Sant’Anna di Perugia, Antonella Bertoni sarà protagonista di un incontro-dibattito condotto da Carla Di Donato dal titolo L’eredità del teatro-danza in Italia. Queste iniziative si svolgono nell’ambito di HOME | Centro Creazione Coreografica, progetto stabile di residenze ideato dall’Associazione Dance Gallery Perugia, e de Il corpo che danza, il progetto di formazione del pubblico a cura di Carla Di Donato in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria.
Foto: Compagnia Abbondanza Bertoni, La morte e la fanciulla, ph. Simone Cargnoni.