La Cina al Lido. L’Accademia Nazionale di Danza al Teatro Lido di Ostia per il progetto OstiANDanza
13 . 11 . 2016
18.00
Ostia (RM) - Teatro del Lido, Via delle Sirene 22
Nell’ambito del Progetto OstiANDanza, domenica 13 novembre 2016 l’Accademia Nazionale di danza presenta al Teatro del Lido di Ostia di Roma Capitale La Cina al Lido.
In scena danze tradizionali, studi coreografici originali e coreografie di artisti internazionali interpretati da danzatori cinesi perfezionatisi presso la Scuola di Coreografia dell’AND assieme a colleghi italiani, in un dialogo a conferma che l’identità è una costruzione continua che ha bisogno dell’altro per esistere.
Lo spettacolo con la regia di Enrica Palmieri, vede in scena Yu Haoping, Tan Lun Yu, Xie Jingi, Li Shuangua, Zhang Si Qi, Sun Wei, Giusy Quattrone, Annarita Fadda, Alessandra Venuti, Silvia Legato, Delfina Stella e Silvia Bologna.
Scrive Enrica Palmieri, Coordinatore della scuola di Coreografia dell’Accademia Nazionale di Danza: “Il Progetto Turandot è iniziato all’Accademia Nazionale di Danza nel novembre 2011. Frutto di un accordo bilaterale tra il Governo italiano e la Cina, si tratta di un progetto che riguarda l’alta formazione artistica e che con il nome di Marco Polo interessa anche le Università. Un processo che vede studenti cinesi apprendere la lingua italiana insieme ai suoi diversi saperi. Gli artisti in scena sono i primi studenti oggi diplomati che hanno arricchito la loro formazione nelle accademie della Cina con una nuova esperienza maturata in quattro anni all’interno dell’Accademia Nazionale di Danza nella Scuola di Coreografia. Una rappresentazione che unisce brani di danza tradizionale cinese con elaborati e studi coreografici nati all’interno del percorso formativo in AND insieme a coreografie di autori internazionali (quali il burkinabé Serge Aimé Coulibaly e il norvegese Stian Danielsen). Danzeranno assieme ai colleghi italiani in un dialogo altamente positivo per entrambi a confermare che il concetto di identità è una costruzione continua che ha bisogno dell’altro per esistere mentre se ne assapora tutta la fatica, l’ansia ma anche la bellezza e la dolcezza di un intreccio con il rigore e l’amore che solo l’arte sa fare.”