A Roma

Il Tokyo Ballet torna alle Terme di Caracalla con Bayadère di Natalia Makarova, Tam-Tam et percussion di Félix Blaska e Le sacre du printemps di Béjart

26 . 06 . 2019

21.00

Roma - Terme di Caracalla

La Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma ha annunciato il ritorno del Tokyo Ballet alle Terme di Caracalla mercoledì 26 giugno 2019 con un nuovo travolgente programma che non rinuncia al capolavoro assoluto di Maurice Béjart, Le sacre du printemps presentato per la prima volta sempre terme nel 2014 in occasione delle celebrazioni del 50simo anniversario dalla nascita dell’ensemble nipponico.

La serata del 26 giugno si apre con il Regno delle Ombre, ambientato in un onirico mondo dei morti, quello del terzo atto de La Bayadère nella versione di Natalia Makarova dall’originale di Marius Petipa su musica di Leon Minkus. Il guerriero Solor innamorato della Baiadera Nikia, dopo la morte di lei, per trovare consolazione, sotto l’effetto dei fumi del narghilé sprofonda nel mondo dei sogno e si ritrova nel Regno delle Ombre.  Dai pendii del monte scendono le Ombre e tra queste Solor ritrova Nikia alla quale ancora una volta giura amore eterno. Nikia non è un fantasma benevolo come quello di Giselle, è carico di dolore e sofferenza da subito. Le Ombre non sono come le Villi: sono presenze senza sentimenti in un limbo intermedio tra l’aldilà e il mondo dei vivi.

Dal repertorio classico si passa a quello moderno, e la serata continua con un capolavoro di Félix Blaska, ballerino e coreografo francese di origine polacca, Tam-Tam et percussion su musica di Jean-Pierre Drouet et Pierre Cheriza. Blaska negli anni Sessanta durante una tournée in Sudafrica scopre la musica e la danza africana, ne resta affascinato e nel 1970 al Théâtre de la Ville di Parigi crea questo cameo in cui la musica è il motore primo. Il tam-tam vudù haitiano di Pierre Cheriza e le percussioni occidentali di Jean-Pierre Drouet dialogano generando una danza vivida e umoristica. La musica si compone di una serie di ritmi estremamente precisi all’interno dei quali s’inscrivono innumerevoli varianti. I musicisti sono su scena e fanno parte del balletto.

La serata si conclude con uno dei capolavori del Novecento, Le sacre du printemps di Maurice Béjart. Nel 1959 questa versione coreografica de Le sacre du printemps di Igor Stravinskij debutta al Théâtre de la Monnaie di Bruxelles ottenendo subito un grande successo di pubblico che consacra Béjart a livello mondiale e rende possibile nel 1960, proprio in questo Teatro, la nascita della sua compagnia, il celebre Ballet du XX Siècle. Béjart in questa creazione parte dal balletto classico, ma contamina la tecnica accademica, la deforma e la mescola con elementi tratti dalla modern dance. Elabora uno stile ibrido e presenta la danza come un rito. L’aspetto rituale che coinvolge ed entusiasma il pubblico, vibra nella struttura coreografica come nel tema dell’unione dei due Eletti, così da rendere il sacre «un inno all’unione tra Uomo e Donna, a livello più istintivo ed essenziale, un balletto dell’unione tra cielo e terra, un balletto della vita e della morte, eterna come la primavera».

La relazione che Béjart ebbe con il Tokyo Ballet fu unica e speciale. Riconobbe alla compagnia nipponica quella versatilità tecnica e interpretativa e quella grazia tutta orientale che tanto amava. Per questo il genio del Novecento creò balletti in esclusiva per i suoi artisti e la identificò come la sola depositaria di suoi capolavori come l’Oiseau de feu,e Le sacre du printemps.

Il Sovrintendente Carlo Fuortes dichiara: “Avere di nuovo alle Terme di Caracalla il Tokyo Ballet, principale Compagnia di Balletto del Giappone che vanta un repertorio d’eccezione tra titoli occidentali e orientali di altissimo profilo, è per noi tutti un importante segnale di continuità delle relazioni e degli scambi culturali con il Paese del Sol Levante. L’eccezionalità della Compagnia e del loro programma un ulteriore tassello di prestigio alla nostra programmazione estiva”.

www.operaroma.it

Foto: Tokyo Ballet, Le sacre du printemps di Maurice Béjart, ph. Rikimaru Hotta.

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