A Roma

Il Corsaro di José Carlos Martínez torna al Teatro dell’Opera di Roma

Il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera torna in scena dal 10 al 15 maggio 2022 con Il Corsaro, nella versione coreografica firmata da José Carlos Martínez nel 2020. Il coreografo apporta cambiamenti nella trama e nella suddivisione del balletto per rendere la drammaturgia più accessibile e chiara, mette in evidenza la storia di Medora e Conrad, ma mantiene tutte le variazioni e i pas de deux classici. Nei ruoli principali gli ospiti Marianela Núñez, Maia Makhateli, Vadim Muntagirov e Jacopo Tissi si alternano con Susanna Salvi e Alessio Rezza.

Dal 08 . 05 . 2022 al 15 . 05 . 2022

Roma - Teatro dell'Opera

Il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato, ripropone, dal 10 al 15 maggio 2022Il Corsaro nella versione coreografica di José Carlos Martínez, una nuova produzione le cui recite vennero bruscamente interrotte dalla chiusura dei teatri nel marzo 2020.

Spettacolo di grande eleganza, grazie anche alle scene e ai costumi disegnati da Fancesco Zito, vedrà sul palco del Costanzi numerosi ospiti internazionali nei ruoli principali di Medora e Conrad: Marianela Núñez e Vadim Muntagirov, entrambi principal dancer del Royal Ballet di Londra (10 e 12 maggio 2022, ore 20.00), Maia Makhateli e Jacopo Tissi, nominato principal dancer del Teatro Bol’šoj il 31 dicembre 2021 (recite dell’11 e 13 maggio 2022, ore 20.00). A loro si alterneranno Susanna Salvi e Alessio Rezza, étoile e primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma (12 maggio ore 11.00, 14 maggio ore 20.00 e 15 maggio 2022), Federica Maine e Simone Agrò (14 maggio 2022 ore 15.00).

Nel ruolo di Gulnara si alterneranno Susanna Salvi, Marianna Suriano, Sara Loro e Alessandra Amato; in quello del mercante Lankedem troveremo Walter Maimone, Michele Satriano e Mattia Tortora; in quello di Birbanto si altrneranno Michele Satriano, Giacomo Castellana, Claudio Cocino e Antonello Mastrangelo. L’Orchestra del Teatro dell’Opera è diretta dal maestro Alexei Baklan.

Su questa produzione la Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato ha dichiarato: «Il Corsaro è sempre stato, per me,  uno dei più importanti balletti del repertorio classico. È un titolo classico ma molto “danzante”, fondamentale per i nostri interpreti. Presentarlo nel 2020 a Roma, con nuove coreografie di José Carlos Martínez, collega e amico sincero, è stata un’opportunità unica. L’interruzione delle repliche a causa della pandemia ci ha lasciati in sospeso per due anni, ma rende carico di significato il ritorno in scena di questa creazione, già apprezzata dalla critica.  Un classico con nuove coreografie è stimolante per i ballerini e per il pubblico che aspettiamo numeroso fino all’ultima delle otto rappresentazioni in programma».

«Felice di vedere finalmente in scena il balletto che era stato sospeso dalla pandemia – ha dichiarato il Sovrintendente Francesco Giambrone – felice che, insieme ai nostri bravissimi danzatori, étoiles e primi ballerini, Il Corsaro sia l’occasione anche del debutto al Teatro dell’Opera di Jacopo Tissi che in questo terribile tempo di guerra ha fatto una scelta personale e professionale molto forte e significativa. Ancora una volta il nostro Teatro conferma vicinanza e attenzione agli artisti ucraini, accogliendo sul suo podio il maestro Alexei Baklan, originario di Kiev. Una grande produzione di balletto che ribadisce il ruolo che ha il nostro Corpo di Ballo nelle strategie complessive della Fondazione».

Il Corsaro, pur essendo stato concepito nei primi decenni dell’Ottocento, è considerato dagli studiosi uno dei grandi balletti della stagione tardo romantica. La sua genesi è molto complessa: il corpus del balletto ha attraversato un arco temporale molto esteso passando tra le mani di numerosi coreografi e compositori che hanno aggiunto, modificato e inventato. Nel 1826 a Milano e nel 1837 a Londra si affacciano sulla scena due prime versioni, rispettivamente Il Corsaro di Giovanni Galzerani e The Corsair di Ferdinand Albert, nelle quali si narrano le vicende avventurose della schiava Medora e del corsaro Conrad. La versione di riferimento, madre di tutte le altre, è da considerarsi quella parigina del 1856 di Joseph Mazilier. Dopo due anni viene rimontata, con aggiunte e modifiche, a San Pietroburgo da Jules Perrot, maestro di ballo presso i Teatri Imperiali, con il supporto di Marius Petipa, allora primo ballerino.
Petipa, con il passare del tempo e con l’avanzamento della sua carriera, ne cura una nuova versione nel 1863 – aggiunge delle danze sulle note di Cesare Pugni, compositore del Balletto Imperiale – che nel 1899 si trasforma in una più completa con un nuovo pas de deux su musica di Drigo. Nel Novecento, esattamente nel 1931, il balletto è ripreso da Agrippina Vaganova, ma senza successo. Nel 1955 Pyotr Gusev ne propone una versione più snella e nel 1973 Konstantin Sergeyev realizza un nuovo allestimento per il Balletto del Kirov. Nel 1987 nasce una nuova versione Gusev-Slonimsky per il Balletto del Teatro Mariinskij. Nel 1998 approda negli Stati Uniti e nel 2007 in Europa. Nel 2008 al Teatro dell’Opera di Roma va in scena per la prima volta Il Corsaro di Viatcheslav Khomyakov.

Nel 2020 in prima assoluta arriva al Teatro dell’Opera di Roma la versione di José Carlos Martínez che così ha presentato questa sua versione coreografica al suo debutto nel 2020: «Ho apportato dei cambiamenti nella trama e nella suddivisione del balletto per rendere la drammaturgia, secondo me troppo complessa, più accessibile e chiara. Così ho ridotto la durata del balletto e ristrutturato la suddivisione affinché ci siano solo due atti con due scene in ogni atto. Ho eliminato il personaggio di Alì perché non aggiungeva nulla né all’azione né alla drammaturgia. In genere il Corsaro come balletto è una successione di variazioni per mostrare la tecnica degli interpreti con una drammaturgia molto confusa. Per me è fondamentale far capire al pubblico cosa sta succedendo sulla scena, così ho deciso di mettere in evidenza la storia portante, quella dei due personaggi Medora e Conrad, e di mantenere tutte le variazioni e i pas de deux che mostrano la tecnica dei ruoli principali e secondari, ma al servizio dell’azione. Ho mantenuto i momenti salienti della coreografia che ritroviamo in tutte le versioni: il pas de deux detto “del Corsaro” che generalmente vediamo nei gala, così come il “pas de bottes” o il “pas de six”. È molto importante rispettare questi momenti che sono stati trasmessi di generazione in generazione. Tengo molto alla tradizione e la rispetto: voglio che il pubblico rintracci nella mia versione dei legami con l’originale. Per il resto ho cercato di dare al balletto una maggiore fluidità perché penso che il balletto classico, oggi, debba essere danzato in maniera più dinamica. Come dicevo, prima di iniziare il lavoro con la compagnia, ho fatto un grande lavoro di suddivisione musicale e di rilettura della drammaturgia per renderla chiara e avere una base solida su cui sviluppare la mia versione. Questo processo di preparazione mi ha permesso di iniziare il lavoro in sala con le idee chiare, sapendo esattamente come volevo raccontare questa storia, dando al linguaggio coreografico la priorità. Inoltre il lavoro con il Balletto del Teatro dell’Opera di Roma mi ha molto arricchito. Ho avuto un ottimo scambio con gli interpreti che hanno incorporato ogni passo e gesto facendo delle proposte accattivanti. Sin dalle prime prove ho apprezzato la grande qualità del corpo di ballo, del loro lavoro omogeneo e sempre in ascolto. Ho coreografato l’intero balletto in tre settimane grazie alla loro collaborazione che mi ha permesso di iniziare fin da subito a lavorare a tutti quei piccoli dettagli che fanno la differenza e di affrontare questa prima senza stress».

Lo spettacolo è in scena martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12 e venerdì 13 maggio 2022 alle ore 20.00, sabato 14 maggio 2022 alle ore 15.00 e alle 20.00, domenica 15 maggio 2022 alle ore 16.30. Confermata la recita per le scuole giovedì 12 maggio alle ore 11.00 e l’anteprima per i giovani under 26 anni domenica 8 maggio 2022 (ore 16.30).

www.operaroma.it

 

Foto:1.-3. Il Corsaro di José Carlos Martínez, ph. Yasuko Kageyama, Teatro dell’Opera di Roma; 4. José Carlos Martínez, ph. Yasuko Kageyama, Teatro dell’Opera di Roma.

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