Alla Scala

Il Corpo di ballo della Scala debutta in Cello Suites, celebre balletto di Heinz Spoerli

Cello Suite, noto lavoro del 2003 di Heinz Spoerli entra nel repertorio del Corpo di ballo del Teatro alla Scala. In scena dal 5 al 19 marzo 2015 il balletto si immerge nelle Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach e crea un dialogo con la musica e con la danza.

Dal 05 . 03 . 2015 al 19 . 03 . 2015

Milano - Teatro alla Scala

Per il secondo titolo della Stagione il Corpo di Ballo scaligero cambia pelle, abbandonando storie, trame, personaggi, ambienti e elementi di scena, per dare spazio al movimento e alla musica: dal 5 al 19 marzo 2015 si immergerà nelle straordinarie Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach per Cello Suites, celebre balletto creato da Heinz Spoerli nel 2003 e che entra ora in repertorio.

Seconda delle tre nuove produzioni in stagione (dopo Lo schiaccianoci e prima della Bella addormentata), Cello Suites conferma la particolare attenzione al tessuto musicale dei balletti in programma, che in questo caso è davvero coprotagonista: in scena un raffinato dialogo poetico in cui passi e musica sono in perfetta sintonia, in cui i corpi vibrano assieme alle corde del violoncello.

“Quando lavoro – afferma Heinz Spoerli – lascio che la musica venga a me: la coreografia è un dialogo con la musica e con la danza. Amo ogni tipo di musica, ho creato balletti con lavori di compositori di ogni genere, ma con Bach c’è un rapporto speciale, mi schiarisce le idee, mi fa concentrare. Per me Bach resta un compositore molto contemporaneo”.

Spoerli, la cui più recente collaborazione con la Scala risale alla riapertura del Teatro nel 2004 con Europa Riconosciuta di Salieri di cui aveva curato le danze, ha sempre avuto uno speciale rapporto con Bach

“Ogni volta che ascolto Bach sento il mio cuore che sobbalza – scrive  SpoerliLa sua musica è per me un’inesauribile fonte di ispirazione e lo è sin dai miei vent’anni, prima ancora che, in Germania, a Düsseldorf, allestissi una coreografia sulle Goldberg-Variationen, da molti critici considerata, agli inizi degli anni Novanta, una delle creazioni coreografiche più importanti di quel periodo. Con lo stesso entusiasmo ho in seguito affrontato tutte le Sei Suites per violoncello solo di Bach, ma in due fasi e realizzando due balletti: …und mied den Wind (Suites nn. 5, 4, 1) e Cello SuitesIn den Winden im Nichts (Suites nn. 2, 3, 6). Nel primo (creato nel 1999) ho evocato l’idea di tre degli elementi platonici: terra, acqua, fuoco. Il secondo, che ora approda anche nel repertorio del Teatro alla Scala, ho preso in considerazione il quarto elemento: l’aria… il vento. Inoltre nelle tre Suites utilizzate per In den Winden im Nichts, lo stesso Bach ha inserito vere e proprie forme di danza come la sarabanda, il minuetto, la gavotta, il che mi hanno ulteriormente motivato a creare pezzi coreografici astratti ispirati a queste danze. Nelle Suites, partendo dalla danse d’ecole accademica, mi sono sentito libero di creare una sorta di free style e mi sono ulteriormente convinto della necessità che ha sempre guidato il mio lavoro: portare avanti la ricerca nel balletto classico”.

E’ dunque l’Aria a permeare Cello Suites, e un fumo leggero che si sprigiona dall’unico elemento scenografico, un grande anello ideato dall’architetto Sergio Cavero e illuminato dalle luci di Martin Gebhardt, che fa da trait d’union tra le tre parti del balletto.

In una circolarità che, lungi dal diventare ripetizione dà forma visiva alla perfezione strutturale delle composizioni bachiane, ognuna delle tre Suite si apre col Preludio, passando attraverso Allemanda, Corrente, Sarabanda, Minuetto nella n.2, Bourrée nella n.3 e Gavotta nella n.6 per concludersi con una Giga. Pura danza senza narrazione, astratta ma profondamente umana, in cui gli artisti saranno messi in evidenza nel corso dei diciotto movimenti, a cui Spoerli ha aggiunto, per la sua “prima” scaligera, due brevi momenti di raccordo, danzati sul silenzio, al termine della prima e della seconda Suite. Colorate dal  rosso, verde e blu dei costumi, le differenti atmosfere musicali e coreografiche si svelano, in una successione di soli, duetti, passi a tre e in momenti di ensemble per il Corpo di Ballo, abbracciando ogni sfumatura delle emozioni.

Nelle principali variazioni primi ballerini, solisti e artisti del corpo di ballo: Nicoletta Manni, Claudio Coviello, Antonino Sutera, Mick Zeni, Vittoria Valerio, Virna Toppi, Marco Agostino, Antonina Chapkina, Denise Gazzo, Alessandra Vassallo, Timofej Andrijashenko, Nicola Del Freo, Angelo Greco, Walter Madau Lusymay Di Stefano e Christian Fagetti.

Protagonista quindi la danza, che emerge libera da ogni elemento accessorio, nel suo rapporto con la partitura di Bach, eseguita da Massimo Polidori in alternanza con Sandro Laffranchini, primi violoncelli del Teatro alla Scala.

 

Prima del debutto del 5 marzo, il balletto sarà illustrato al pubblico martedi 3 marzo alle ore 18, nel consueto appuntamento del Ciclo “Prima delle prime Balletto” al Ridotto dei Palchi con Elisa Guzzo Vaccarino che parlerà di Bach, per danzare moderno,  mentre il 4 marzo si svolgerà una anteprima, alle ore 20.30, a favore della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.

Nelle foto: Heinz Spoerli durante le prove di Cello Suites con gli artisti della Scala, ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 3. Claudio Coviello; 4. Claudio Coviello e Antonina Chapkina; 5. Antonino Sutera; 6. Nicoletta Manni e Mick Zeni; 7. Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko; 8. Virna Toppi e Timofej Andrijashenko; 9. Walter Madau.

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