Il Corpo di ballo del Teatro alla Scala in Don Chisciotte di Rudolf Nureyev al Teatro degli Arcimboldi di Milano
Dal 29 . 10 . 2021 al 31 . 10 . 2021
Milano - Teatro degli Arcimboldi
Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala sarà in scena al Teatro degli Arcimboldi di Milano il 29, 30 e 31 ottobre 2021 in tre recite straordinarie di Don Chisciotte con la coreografia di Rudolf Nureyev.
In repertorio alla Scala dal 1980, quando Nureyev ne fu protagonista accanto a Carla Fracci, questa produzione è uno dei cavalli di battaglia della Compagnia scaligera, trionfante anche in molte tournée internazionali: applaudito alla Scala anche nel 2016 (anno che coincideva con il 400° anniversario della morte di Cervantes), nella tournée a Tokyo in occasione dei 150 anni dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, è stato riproposto con successo anche nel 2018 in stagione, in tour in Cina e nella prima trasferta della Scala in Australia, in occasione dell’ottantesimo anniversario della nascita di Nureyev e il venticinquesimo della sua scomparsa.
Per omaggiare la memoria del geniale ballerino e coreografo, la sua carismatica personalità e la inimitabile qualità artistica, anche le recenti produzioni in streaming del balletto scaligero hanno ripreso importanti estratti; ora, dopo tre anni, torna finalmente in scena nella sua interezza.
Pur ispirandosi alla tradizione russo-sovietica Nureyev ha modificato la coreografia, cambiando in parte l’argomento e la messa in scena, ripristinando fra l’altro il prologo nella casa di Don Chisciotte. Nureyev mantiene la scena del sogno ma esalta l’amore tra Kitri e Basilio aggiungendo un passo a due al chiaro di luna sotto un grande mulino. Chiari anche i riferimenti alla Commedia dell’Arte.
In un’intervista del 1971 Nureyev infatti dichiarò: “Ho cercato di riportare i sei personaggi principali del balletto alle maschere della commedia dell’arte. Chisciotte è Pantalone, Kitri è Colombina, Basilio è Pierrot. Non volevo che la storia girasse intorno a Don Chisciotte, ma che fosse incentrata sulle reazioni della gente nei suoi confronti. All’inizio odiavo la figura di Don Chisciotte. Non l’ho capita per molto tempo. Stavo dalla parte della gente. Poi ho letto il libro! C’è così tanto che in un balletto si può sfiorare solamente la superficie. Ho cercato di metterci un mucchio di cose che avevo provato leggendo il libro… Poi volevo una parte comica, e poiché nessun coreografo me ne aveva mai offerta una, me la sono fatta da me”.
Nureyev ha sottoposto il Don Chisciotte di Minkus a una revisione anche musicale chiedendo al maestro inglese John Lanchbery, di aggiungere alla partitura alcuni brani supplementari e rinnovando l’orchestrazione di tutta l’opera. Lanchbery ha dato al balletto un tocco più leggero proprio come desiderava Nureyev.
Il balletto, con la sua frizzante energia e con i caldi colori dell’allestimento di Raffaele Del Savio e Anna Anni, trasporta con freschezza, allegria, virtuosismi e ricchezza coreografica in una Spagna affascinante, tra danze di gitani, fandango, matadores, mulini a vento e il candore sospeso del giardino delle Driadi. Una serata scintillante e piena di temperamento, con divertenti ruoli comprimari e virtuosistici ruoli principali. Fra fughe, inganni e travestimenti, Don Chisciotte danzerà con la sua Dulcinea, e nel finale la giovane Kitri e il barbiere Basilio coroneranno il loro sogno d’amore.