In Liguria

A Genova la compagnia Rodisio debutta con Caino e Abele versione break dance

04 . 12 . 2016

16.00

Genova - Teatro della Tosse, Piazza Renato Negri 6

Debutta in prima nazionale a Genova alla Sala Trionfo del Teatro della Tosse, nell’ambito della seconda edizione della rassegna Resistere e Creare, domenica 4 dicembre 2016, Caino e Abele di Manuela Capece e Davide Doro, spettacolo di danza della compagnia Rodisio rivolto al pubblico giovane (dagli 8 anni) e adulto.

“Questa storia antica, semplice e crudele ci serve – scrivono Manuela Capece e Davide Doro – perché ritroviamo in questa storia lontana qualcosa di oggi. La raccontiamo priva dei suoi aspetti religiosi, prendendo dalla Bibbia e dal Corano i passaggi fondamentali di un intreccio topico, per arrivare ad una narrazione simbolica e contemporanea. Caino e Abele sono due ragazzi, come tutti i giovani sono forti e belli, pieni di entusiasmo ed energia. E come tutti i giovani devono ancora imparare tutto della vita, guardano il mondo con occhi curiosi e braccia impazienti, le loro gambe non si fermano mai. Ascoltano e guardano tutto, sentono il ritmo della terra, sentono il beat, Caino e Abele sono due giovani breakers”.

Caino e Abele sono Florian Piovano ed Emanuele Segre, due ragazzi abituati a sfidare l’asfalto, ballando per strada. Alla break dance si accostano parole, domande e numerose immagini rubate all’Art Brut, all’arte primitiva e aborigena, alla street art, al graffitismo americano, europeo, sudamericano, alla Pop Art: immagini a tratti rozze e infantili, a tratti crude, ironiche e grottesche. Da Carlo Zinelli all’arte grezza giapponese, da Basquiat a Yayoi Kusama.

La storia è quella di un vincitore e di un perdente. Caino e Abele si vogliono bene, perché sono fratelli e, come tutti i fratelli, giocano, combattono, si aiutano, stanno da soli, si guardano, ridono, tornano vicini. Poi, come nella vita di tutti, arriva il giorno di una prova, una sfida, forse un rito che segna il loro passaggio all’età adulta. Vince Abele. Caino perde e non riesce ad accettare la sconfitta perché chi perde è sconfitto, l’escluso. Caino ha paura, il suo cuore e la sua mente si confondono. E così, la prima cosa che Caino pensa è uccidere il fratello. E lo fa. Compie un’azione violenta e irrimediabile e si dispera per sempre.

“Questa storia ci serve per fare domande – scrivono i Rodisio –  tante domande ai bambini, perché sappiamo che loro possono darci risposte nuove e sorprendenti. Ne siamo sicuri. Ci serve per parlare di amore fraterno, di quanto si può imparare da una sconfitta, di nuove possibilità da trovare, di crescita, di cosa vuol dire vivere insieme, essere insieme”.

www.teatrodellatosse.it

 

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