In Emilia Romagna

Gender Bender al Giardino del Cavaticcio di Bologna

Spettacoli, incontri, installazioni, mostre, proiezioni tra danza contemporanea, arti visive, cinema e letteratura animano dal 2 al 19 settembre 2021 il ricco programma del Festival Gender Bender. Nella sezione danza gli spagnoli La Macana, la coreografa e performer di origini filippine Joy Alpuerto Ritter, Simona Bertozzi, Chiara Bersani, Silvia Gribaudi, Philippe Kratz, Greta Pieropan, Massimo Monticelli e Collettivo MINE. Nella sezione cinema segnaliamo Cunningham, lungometraggio della regista Alla Kovgan, un documentario sulla vita e l’opera del danzatore e coreografo Merce Cunningham.

Dal 02 . 09 . 2021 al 19 . 09 . 2021

Bologna - Giardino del Cavaticcio

Danza contemporanea internazionale con spettacoli in prima italiana, conversazioni con coreografe e coreografi, proiezioni cinematografiche, proposte e formati site specific, incontri con autori e autrici della letteratura, laboratori con le comunità locali e l’inizio di un nuovo progetto triennale sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, il tutto nella cornice del Giardino del Cavaticcio di Bologna.

Questi gli ingredienti della 19° edizione del festival Gender Bender, co-diretto da Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli e prodotto dal Cassero LGBTI+ center di Bologna, in programma al Giardino del Cavaticcio di Bologna dal 2 al 19 settembre 2021.

Un’edizione interamente all’aperto che porta il titolo di Affetto Domino, un gioco di parole che invita a considerare come un gesto di cura e attenzione possa generare molteplici felicità nell’ambito delle relazioni umane.

Programma sezione danza

7 e 8 settembre 2021
La compagnia spagnola La Macana apre la sezione danza con Pink Unicorns, uno spettacolo in prima nazionale che nasce all’insegna del gioco tra un padre e un figlio (gli interpreti Alexis e Paulo Fernández lo sono per davvero). Due generazioni che ci mostrano il loro rapporto muovendosi tra enormi e coloratissimi gonfiabili per indagare il concetto di mascolinità, con humour e affetto. Tra danza e acrobazia, ironiche sfide di abilità a momenti di racconto, i due si divertono a indagare con sincerità e irriverenza la loro relazione, che trova un’occasione di confronto e di dichiarato amore di fronte al pubblico.

9 e il 10 settembre
La coreografa Simona Bertozzi presenta Quel che resta, frutto di un lavoro di composizione condiviso con la danzatrice e coreografa Marta Ciappina. Un dialogo tra due corpi che lavorano come un organismo vivente in continua espansione, che nella sua crescita moltiplica le coordinate e rende continuamente possibili nuovi equilibri e flussi energetici, perseverando in un movimento che tesse fili e genera legami, senza sottrarsi al sopraggiungere di mutazioni.

9 – 10 – 11 e 12 settembre 2021
Joy Alpuerto Ritter, coreografa e performer di origini filippine di base in Germania che ha collaborato col Cirque du Soleil e con la band Florence and the machine, porta a Gender Bender due spettacoli in prima nazionale: Alter Egos il 9 e 10 settembre e Babae l’11 e 12 settembre.
Alter Egos è un potente solo che, attraverso continue trasformazioni del corpo in scena, si interroga sulle molteplici identità che abitiamo e sulle maschere che indossiamo nella quotidianità, in un affascinante gioco che scardina la rigidità dei meccanismi sociali.

Babae (“donna” in lingua filippina), selezionato nella piattaforma internazionale Aerowaves 2020, è un rituale dalla forte carica mistica e dal potente slancio vitale ispirato alla danza delle streghe della coreografa Mary Wigman. Combinando gli antichi balli popolari delle Filippine con un repertorio contemporaneo che spazia dal classico all’hip hop fino al voguing, Joy Alpuerto Ritter inscena una pratica che celebra il potere femminile, immergendo gli spettatori in un’atmosfera intima e senza tempo.

11 e 12 settembre 2021
Swans Never Die è il progetto che invita 10 coreografi e coreografe a rileggere in chiave contemporanea il repertorio classico de La morte del cigno, coreografato in origine da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905. È un progetto promosso da una rete di soggetti che ha deciso di unire idee e progettualità e che tra il 2021 e il 2022 propone una programmazione congiunta fatta di spettacoli, workshop, incontri, webinair e residenze artistiche. Ospiti della tappa bolognese a Gender Bender saranno Chiara Bersani, Silvia Gribaudi e Philippe Kratz, che assieme alla dramaturg Greta Pieropan presenteranno al pubblico un immaginario legato al cigno che si apre a nuove e personali coreografie, accompagnate da video di repertorio, ascolti musicali e parole.
Con Peso Piuma, Silvia Gribaudi invita il pubblico a esplorare l’intimità del corpo e l’abbandono alla fisicità che nella sua visione contraddistinguono La morte del cigno. La coreografa, “ripetendo quelle braccia e quel collo spezzato della Pavlova”, plasmerà sulle proprie forme un cigno allo stesso tempo leggero e potente. Partire dal proprio corpo per cercare lo slancio dentro la caduta, un cadere per poi rialzarsi.
“Se potessi immaginare un modo per rimanere perennemente in transizione, nello sconnesso e nell’ignoto, potrei rimanere in uno stato di perenne libertà” afferma Philippe Kratz, che nella sua rilettura del cigno, titolata Open Drift, parte dal concetto di transizione come elemento connaturato al fluire dell’esistenza. Questo transitare prende forma in due corpi che si incontrano per caso nel flusso delle loro esistenze, prima di ripartire e vagare ciascuno verso direzioni ignote, dopo aver migliorato ciascuno la vita dell’altro. Come cigni che sull’acqua vagano, si incontrano e si separano.
Chiara Bersani si avvicina alla morte del cigno con il lavoro dal titolo L’animale: cosa succede quando guardando la profonda notte riusciamo a riconoscerci attraverso il canto? L’anima è come una voliera piena di uccelli. È un luogo in cui il movimento, i colori, lo spostamento dell’aria e le intenzioni diventano carne di ciò che è stato, di ciò che cresce, muta, si spegne, si trasforma in fantasma.

13 settembre 2021
Massimo Monticelli, coreografo e danzatore bolognese, presenterà il suo solo Cassandra o della Verità, una riscrittura contemporanea del mito della divinatrice mai creduta, interpretata qui provocatoriamente da un uomo, che sovrappone il suo corpo alla voce di Cassandra, creando un contrasto che fa da scintilla alle questioni di genere e di rappresentazioni.

13 e il 14 settembre
Ritorna al festival l’energia prorompente del Collettivo MINE, composto da Francesco Saverio Cavaliere, Roberta Racis, Silvia Sisto, Siro Guglielmi e Fabio Novembrini, con Esercizi per un manifesto poetico, vincitore del bando DNAppunti coreografici 2019: una pratica collettiva in cui ripetizione, determinazione e ostinazione generano un’unità di corpi capaci di affrontare il cambiamento e lo scorrere del tempo.

14 e il 15 settembre 2021
Appuntamento in esclusiva nazionale creato ad hoc per Gender Bender da Silvia Gribaudi è Festa!, incentrato sul concetto di dono. Insieme ai performer Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino, Riccardo Guratti, Fabio Magnani e Timothée-Aïna Meiffren, Gribaudi dialogherà in scena con le illustrazioni di Francesca Ghermandi e si unirà al pubblico in un rito celebrativo e collettivo, fatto di forte partecipazione da parte del pubblico, con momenti di condivisione e uno scambio reciproco di gesti donati dentro e fuori la scena. In preparazione di Festa! ci sarà, il 12 settembre, un laboratorio performativo gratuito aperto a tutte/i, condotto dalla coreografa.

 14 e il 15 settembre
Durante questa edizione di Gender Bender si terrà anche il primo appuntamento di Performing Gender – Dancing In Your Shoes, progetto di cooperazione internazionale Large Scale sostenuto da Creative Europe, di cui Il Cassero è capofila con Gender Bender. Il progetto è uno dei 20 selezionati in tutta Europa e impegna 16 coreografi e coreografe da Italia, Spagna, Slovenia, Francia, Ungheria, Gran Bretagna, Svezia, Paesi Bassi per tre anni di lavoro, con l’obiettivo di costruire delle comunità coese attraverso la pratica della danza e la produzione di spettacoli con protagoniste le persone che vivono nelle città partner del progetto.

Programma sezione cinema

La sezione cinema offre, come da tradizione del festival, una serie di gioielli, che spaziano dai film narrativi ai documentari.

Il 2 settembre si inizia con As we like it, film taiwanese di Cheng Hun-i e Muni Wei, è una rivisitazione in chiave queer della celebre commedia shakespeariana Come vi piace, che utilizza un cast tutto al femminile e ambienta la storia nella Taipei contemporanea.

Il 3 settembre si prosegue con la prima nazionale della produzione tedesca Boy meets boy, di Daniel Sánchez López: Harry e Ben si incrociano a Berlino e passano 24 ore intense insieme, imparando a conoscere le reciproche differenze.

Sabato 4 settembre sarà la volta del cileno La nave del olvido di Nicol Ruiz Benavides: una storia d’amore lesbica nella terza età, un grande potenziale liberatorio, e il memento che non è mai troppo tardi per lottare per la propria felicità.

Domenica 5 settembre verrà proiettato Cunningham, lungometraggio di produzione tedesca della regista Alla Kovgan, un emozionante documentario sulla vita e l’opera del danzatore e coreografo Merce Cunningham, legato a stretto filo all’opera del compagno di una vita, il compositore John Cage. L’evento è in collaborazione con i festival Danza Urbana, Zed e Scie.

La sezione cinema riprenderà il 16 settembre, con La Discoteca, film d’artista diretto da Jacopo Miliani, prodotto da NOS Productions in collaborazione con Gender Bender e progetto vincitore dell’ottava edizione di Italian Council, programma di promozione dell’arte contemporanea italiana nel mondo del MIBACT. Parte integrante di un progetto più ampio che verrà presentato in tre città (Museo Pecci di Prato, Gender Bender Festival a Bologna e Festival Mix a Milano), il film è un racconto per immagini e musiche di una realtà distopica in cui nel futuro le discoteche sono diventate luoghi di controllo della intimità tra le persone. Saranno presenti anche tre membri della troupe: gli attori Eva Robin’s e Pietro Turano (interprete della serie Skam Italia), e il performer di voguing Kenji Benji. La serata prevede infatti anche un talk con il cast, un dj set e la presentazione del libro d’artista relativo al progetto.

Il 17 settembre sarà la volta di Petite fille, un documentario franco-danese di Sébastien Lifshitz, che segue per un anno le vicende della bimba trans di otto anni Sasha, la quale affronta le difficoltà di un mondo ostile, sostenuta però dall’amore e dalla comprensione dei genitori.

In prima nazionale il 18 settembre la commedia autobiografica Potato dreams of America, in cui il regista Wes Hurley racconta della sua infanzia sovietica trascorsa sognando gli Stati Uniti, dove poi riuscirà ad arrivare e ad esprimersi, anche se in un contesto diverso da quello sognato.

Il 19 settembre sarà proiettato il film spagnolo Sedimentos, di Adrián Silvestre David: un road movie corale in cui un gruppo di sei donne trans accompagna una di loro al paesino in cui è cresciuta.

 

Programma sezione Arti visive

Dal 2 al 12 settembre Gianluca Sturmann presenterà Home with you, una riflessione sulle relazioni, il corpo e l’identità nata nel momento di isolamento condiviso causato dalla pandemia. L’autore crea e utilizza delle maschere in cartone riciclato da pacchi postali come espediente simbolico per dare visibilità a relazioni invisibili.

Dal 9 al 18 settembre tre giovanissimi artisti esporranno nella mostra Metàmero, realizzata in collaborazione con ATTITUDES_spazio alle arti. Parola sconosciuta ai più, metàmero sta a significare il segmento singolo e ripetuto di cui sono composti alcuni esseri viventi, tra cui i lombrichi. Una riflessione disegnata sulla queerness dei corpi e sulla sua mostruosità costitutiva a cura di Viviana Gravano, con opere e lavori di Gianluca Ascione Ren Arman Cerantonio e Noah Schiatti.

Dal 13 al 19 settembre Jacopo Miliani esporrà Trilogia Teorema, installazione video ispirata all’opera omonima di Pier Paolo Pasolini. Non citazionismo, nelle intenzioni di Miliani, ma volontà di riflettere, attraverso interpretazione e performance, sull’ossessione che quest’opera pasoliniana genera in lui.

 

Programma sezione Incontri

Il festival ha invitato autrici e autori a condividere con il pubblico i temi e le storie che attraversano i loro libri, con il desiderio di condividere idee e creare occasioni di dialogo a partire da opere che intendono agire sul presente.

Il 3 settembre la giornalista Elisa Manici presenterà il suo Grass*, breve saggio volto a decostruire lo stigma nei confronti della grassezza.

Il 4 settembre Maya De Leo, storica e docente al Dams torinese nell’unica cattedra italiana di Storia dell’omosessualità, dialogherà con la ricercatrice Mila Fumini sul suo Queer. Storia culturale della comunità LGBT+.

Il 5 settembre lo scrittore Luca Starita ci accompagnerà in un viaggio nella letteratura queer italiana con il suo Canone ambiguo, in cui incontra e ha conversazioni immaginarie con protagoniste e protagonisti della storia letteraria italiana: da Sibilla Aleramo ad Alberto Arbasino, da Giorgio Bassani a Carlo Emilio Gadda, da Elsa Morante ad Aldo Palazzeschi.

Il 6 settembre Luca Starita parteciperà anche alla serata dedicata a Pier Vittorio Tondelli, in cui Olga Campofreda illustrerà la teoria da lei elaborata nel testo Dalla Generazione all’Individuo, una ricerca intorno ai miti e alla mitologia della giovinezza nei romanzi del grande scrittore, accompagnata da una lettura performativa ispirata da un testo teatrale inedito dello scrittore emiliano, recentemente ritrovato nell’archivio del Fondo Pier Vittorio Tondelli.

L’8 settembre le formatrici Giulia Selmi e Valeria Roberti discuteranno del loro Una scuola arcobaleno. Dati e strumenti contro l’omotransfobia in classe.

Il 12 settembre Emanuela Griglié e Guido Romeo presenteranno il loro Per soli uomini. Il maschilismo dei dati, dalla ricerca scientifica al design.

Il 17 settembre la scrittrice Valentina Mira presenterà X, la sua autofiction sullo stupro, la difficoltà a essere credute e le sue conseguenze.

Il 18 settembre la scrittrice Eleonora Santamaria sarà presente col suo saggio Drag. Storia di una sottocultura.

Il 19 settembre il musicista, docente e divulgatore Fabrizio Acanfora discuterà del suo In altre parole. Dizionario minimo di diversità, che vuole mostrarci le conseguenze che il linguaggio ha nella visione della diversità.

www.genderbender.it

Foto: 6.  Joy Alpuerto Ritter, Babae, ph. Katja Renner; 7. Collettivo MINE; 8. Cunningham di Alla Kovgan.

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