Focus su Roberto Zappalà al Festival delle Orestiadi del contemporaneo
Dal 10 . 06 . 2014 al 11 . 06 . 2014
Gibellina (TP) – Baglio di Stefano
Il Festival delle Orestiadi del contemporaneo di Gibellina dedica un focus a Roberto Zappalà proponendo il 10 e 11 giugno due creazioni del coreografo siciliano, Instrument 1 <scoprire l’invisibile> e pre-testo 1: naufragio con spettatore.
Il 10 giugno 2014 il festival presenta Instrument 1 <scoprire l’invisibile>, prima tappa del progetto Instruments firmato da Roberto Zappalà che si propone di rileggere la Sicilia attraverso il suo linguaggio scenico e la pregnanza del movimento nelle sue relazioni con il suono e la musica.
Con questo progetto Zappalà ha indagato alcuni strumenti inusuali e in genere difficilmente utilizzati in forma solistica, per renderli protagonisti in scena. Instrument #1, è dedicato al marranzano (scacciapensieri), strumento musicale normalmente associato alla tradizione siciliana. Per questa produzione Puccio Castrogiovanni, uno dei leader del gruppo catanese Lautari, ha esplorato lo strumento in un’affascinante ricerca, portandolo a ritmi e sonorità innovativi e di grande impatto. Il musicista durante lo spettacolo utilizza vari tipi di marranzani, di diversa provenienza. In scena insieme a Castrogiovanni i danzatori della Compagnia Zappalà Danza, tutti uomini (Gaetano Badalamenti, Adriano Coletta, Alain El Sakhawi, Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer e Salvatore Romania), interpretano con vigore una Sicilia senza confini, in cui la tradizione e il moderno non vedono una netta distinzione, ma si incrociano, si ritrovano, si fondono.
Con questo riuscito spettacolo Zappalà libera il movimento da una drammaturgia complessa per soffermarsi sul corpo nella sua relazione con il suono, il rumore, la musica.
L’ 11 giugno2014 la compagnia propone pre-testo 1: naufragio con spettatore, prima tappa di Odisseo, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione e sul rapporto “che noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante”. Scrive Zappalà: “Sia il viaggio di Ulisse che molte delle tragiche odissee del tempo presente si dislocano entrambi nella stessa mappa: il mediterraneo. Mediterraneo che vede la Sicilia al suo centro, come sempre la Sicilia è stata tra la massime produttrici di “materiale umano da esportazione” tra ‘800 e ‘900”.
Odisseo ha debuttato per il Teatro Stabile di Catania nel mese di gennaio 2011 ed è stato sviluppato dal coreografo in diverse tappe “pre-testi”. La prima tappa “pre-testo 1: naufragio con spettatore”, ha debuttato nell’ambito dell’uva grapes Catania contemporary network il 31 agosto 2010.
Scrive Zappalà: “Partendo dall’idea del naufragio si è approdati a concetti quali viaggio, fame/sete, morte/salvezza, assenza di spazio, oltre a riferimenti a Ulisse in quanto naufrago e unico sopravvissuto nell’isola di Alcinoo (e poi anche nel definitivo naufragio secondo la concezione dantesca), e non si è potuto non trattare la cronaca con i continui attraversamenti dei migranti e i conseguenti e tragici naufragi; da quello di Porto Palo (il più grande naufragio della storia del mediterraneo dopo la seconda guerra mondiale) a quello del marzo 2009, con tre imbarcazioni con più di 350 migranti affondati al largo della Libia. Spunti emotivi e riflessioni sono stati tratti anche dall’opera pittorica di Théodore Gericault La zattera della medusa e dal saggio Naufragio con spettatore di Hans Blumenberg”.
In scena i danzatori Roberto Provenzano e Fernando Roldan Ferrer, la soprano Marianna Cappellani e Luca Ballerini al pianoforte.
In occasione degli spettacoli si svolgerà l’11 giugno un incontro con Roberto Zappalà.
Nelle foto: da 1. a 3. pre-testo 1 naufragio con spettatore, ph Renato Mangolin; 4. 5. Instrument 1 <scoprire l’invisibile>, ph Justina Skrisiunas; da 6. a 8. Instrument 1 <scoprire l’invisibile>, ph Domenick Giliberto