A Firenze

A Firenze Diario di vita. Isolotto di e con Virgilio Sieni e Eivind Aarset apre il Festival La democrazia del corpo

11 . 10 . 2017

20.45

Firenze - Teatro La Pergola, Via della Pergola 18

Il Festival La democrazia del corpo, diretto da Virgilio Sieni, si snoda dal 10 ottobre al 30 dicembre 2017 a Firenze con un ricco programma di spettacoli, pratiche, residenze, laboratori e incontri, intesi come una piattaforma da approfondire per la realizzazione di progetti basati sulla natura del territorio.

Cuore pulsante dell’attività è Cango, in via Santa Maria nell’Oltrarno fiorentino, che accoglie nelle sue tre sale spettacoli, percorsi di trasmissione, formazione e creazione, oltre a momenti di approfondimento e incontri con studiosi, artisti, curatori ed esperti, per un affondo nella molteplicità dei segni artistici, culturali e sociali del nostro contemporaneo.

Dopo l’inaugurazione del 10 ottobre 2017 a Cango con Festa popolare – un viaggio alla scoperta della musica contemporanea che incontra il popolare, una serata aperta a tutti con Letizia Renzini Dj Molli alla consolle – l’apertura del Festival è affidata a Diario di vita. Isolotto di e con Virgilio Sieni e la musica dal vivo chitarrista norvegese Eivind Aarset, sul palco del Teatro della Pergola di Firenze mercoledì 11 ottobre 2017 grazie alla collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana.

Le undici danze in serie che compongono Isolotto esplorano le infinite diramazioni del corpo, quasi a ripercorrere tutti i tratti della vita di una persona. A partire dalle azioni primarie – camminare a quattro zampe, alzarsi, inchinarsi, voltarsi – il coreografo invita a ragionare sul senso della danza e su nuove possibili variabili che la possono generare. La drammaturgia dell’opera procede per tappe: un viaggio durante il quale il movimento e il gesto sono accompagnati dal tessuto sonoro creato dal chitarrista Eivind Aarset, artista tra i più affermati nel panorama della musica elettronica internazionale.

Scrive Virgilio Sieni: “Che cos’è danzare se non mettersi in cammino, curiosi dei nuovi margini che l’arcipelago del corpo lascia apparire? Se non porsi sulla soglia della caduta e lasciare che le infinite figure inscritte nel corpo si manifestino nell’incontro con la narrazione articolare? Dunque l’uomo che danza edifica lo spazio dell’incerto con tutta la precisione possibile, cercando di dare un contorno a ogni cosa sconosciuta e incompiuta, inseguendo l’unità come principio di ogni cosa. Così il tratto di tempo che chiamiamo danza altro non è che lo spazio dell’incontro tra uomo e natura. Le danze in serie che compongono Isolotto si aprono alle coincidenze per esplorare le infinite diramazioni del corpo, quasi a ripercorrere – nell’impossibilità di esserci – tutte le fasi di crescita dell’uomo, tutti i tratti della vita. A partire dalle azioni primarie – camminare a quattro zampe, alzarsi, inchinarsi, voltarsi – la gravità si fa sostanza dello sguardo dando luogo a un atlante inedito sul corpo della danza”.

www.teatrodellapergola.com

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