Fiori di garza di Laura Fusco e Cristiana Casadio per Palcoscenico Danza
23 . 03 . 2019
21.00
Collegno - Lavanderia a vapore
Nell’ambito della rassegna Palcoscenico Danza, la stagione del Teatro Piemonte Europa propone, sabato 23 marzo 2019 alla Lavanderia a Vapore di Collegno, Fiori di garza, spettacolo che nasce dall’incontro fra il progetto, la poesia e la voce di Laura Fusco e la coreografia e danza di Cristiana Casadio. Dall’unione fra i versi della poetessa e le coreografie sbocciano come fiori le vite di donne famose – da Isabella di Morra a Ingeborg Bachmann – o immaginarie ma calate nella Storia.
La prima peculiarità di Fiori di garza è che è stato ideato da una poetessa. Laura Fusco, non nuova a progettare inediti linguaggi e a contaminare, ne ha scritto il testo già con l’idea di farne uno spettacolo per danza. E dopo averlo scritto ne firma la regia e lo interpreta: farlo, per lei definita «erede dei bardi», è estensione necessaria e naturale del suo fare Poesia. Con lei la danzatrice Cristiana Casadio e le sue coreografie, capaci di creare quel doppio fuoco con i versi, che le ispirano, in un fluire simbiotico di rimandi.
Il linguaggio del lavoro è arcaico e riportato all’incantesimo dell’essenza. Sul palco la Parola e la Danza, luci e pochi oggetti scenici, tutti di carta, simbolici e creati sotto gli occhi degli spettatori in un fare e disfare della danzatrice che fa pensare a qualcosa di magico, pochissima musica e un lavoro sul suono che accompagna la voce, registrata, live, mixata e a tratti rielaborata in tempo reale. La formula è quella del work in progress.
«Fiori di garza – spiega Laura Fusco – si basa su un’idea semplice e rivoluzionaria: la forza creatrice della Parola si unisce all’energia della Danza, diventa Danza, non c’è posto per altri media. È una novità assoluta e, in un tempo di overdose di stimoli, ho voluto riandare alle radici dell’arte e al cuore delle cose. Per Palcoscenico Danza ho trovato in Cristiana Casadio un’interprete che in scena con me lo rende possibile. La prima sfida è stata “inventare un alfabeto tra di noi”, la seconda trasformare l’apparente limite della scena volutamente e totalmente nuda in elemento di forza e bellezza per una dedica appassionata alle donne e al potere della Poesia e della fantasia…».
L’opera è divisa in quadri. Una protagonista per quadro. Alcune esistite realmente, come Isabella di Morra, Ingeborg Bachmann o Emily Dickinson: le loro biografie sono rese poesia e ci sono citazioni prese a prestito, rivisitate o ricreate. Altre sono frutto di fantasia, ma calate in contesti fitti di eventi e riferimenti storici, dall’Inquisizione agli anni ’50 al ’68 a oggi.
Le due artiste dipanano il filo rosso delle loro vicende, che uniscono generazioni di donne. Combattenti per quei diritti per cui la poetessa collabora con Libera, Amnesty International e le Asl, ma anche ragazze che emergono da mondi misteriosi in un crossover tra universi: quello della letteratura e della cultura, quello pop e della fantasia, quello delle laceranti battaglie civili e sociali.