Fattoria Vittadini in Odio di Daniel Abreu a Vicenza
29 . 04 . 2017
20.45
Vicenza - Ridotto del Teatro Comunale
Si conclude la rassegna di danza al Teatro Comunale di Vicenza, dedicata agli spettacoli di ricerca, focalizzati sulle nuove espressioni del teatro danza e della pluralità dei linguaggi espressivi; il nuovo appuntamento della danza al Ridotto in programma sabato 29 aprile 2017, è Odio presentato da Fattoria Vittadini, coreografia di Daniel Abreu, autore, coreografo, ballerino e regista spagnolo.
Fattoria Vittadini è un gruppo versatile che ha elaborato un’idea di compagnia di danza innovativa; nata dall’atelier di teatrodanza della Scuola Paolo Grassi, porterà in scena a Vicenza lo spettacolo definitivo, una co-produzione Torinodanza festival in collaborazione con Arteven, Fondazione Teatro Comunale di Vicenza e Amat, frutto della residenza artistica realizzata al Comunale di Vicenza nell’estate 2016; lo spettacolo è stato presentato in anteprima a Torinodanza, alla Lavanderia a Vapore di Collegno, nell’ottobre scorso.
Nella performance di forte impatto emotivo – 60 minuti senza intervallo – la forza dell’odio viene indagata in tutte le sue forme, da come nasce a come si evolve, dall’impulso, al gesto, fino alla danza, in un fluire di risposte fisiche ed emozionali; il coreografo di Tenerife e le sue interpreti Chiara Ameglio, Noemi Bresciani e Vilma Trevisan (che lo hanno scelto attraverso il bando C4C-call for choreographer) hanno deciso di affrontare questo devastante sentimento esplorandone le varie fasi per mostrarlo in tutto l’ iter spettacolare.
Come ci si comporta quando si prova odio, in quanti modi si può esprimere per immagini la sua forza così travolgente? Tutto può trasformarsi in avversione e poi nel suo contrario: le contrazioni e contraddizioni muscolari, l’opposto di ogni simbolo, l’incomprensione, la non accettazione. Eppure l’odio reclama un’esigenza di affermazione e un bisogno di appartenenza, la necessità istintiva di lasciare la propria orma. Se siamo capaci di odiare, allora siamo in connessione con l’altro che diventa l’oggetto del nostro sentimento.
In Odio le tre interpreti femminili di Fattoria Vittadini raccontano questa forza primigenia e coinvolgono in un impulso distruttivo in cui emerge l’idea di strumentalizzare l’altro da sé. L’odio prende vita in un insieme di figure che mettono in discussione la sua idea originaria e ne esprimono l’essenza al di là di ogni morale.
Andando alle origini della scelta del tema della performance, il coreografo Daniel Abreu spiega: “Viviamo in un momento in cui la maggior parte delle persone si sente frustrata, trascurata e preoccupata per il futuro. Alcuni reagiscono urlando e picchiando, altri si comportano in modo passivo, altri in modo violento, altri ancora lavorano senza sosta…”.
Idea, regia, coreografia, allestimento scenico, costumi e colonna sonora dell’originale performance in cui compaiono anche scene di nudo integrale, sono di Daniel Abreu; le tre danzatrici in scena sono Chiara Ameglio, Noemi Bresciani, Vilma Trevisan, il disegno luci è di Irene Cantero.
Foto: 1. Fattoria Vittadini in Odio di Daniel Abreu, ph. V. Berlanda; 2. Fattoria Vittadini in Odio di Daniel Abreu, ph. Manuel Cafini; 3. Fattoria Vittadini in Odio di Daniel Abreu, ph. Manuel Cafini.